Matteo Garrone è il miglior regista per “Io Capitano”. Coppe Volpi a Peter Sarsgaard e a Cailee Spaeny. Gran Premio della giuria al giapponese Ryūsuke Hamaguchi
È di Yorgos Lanthimos, regista greco di “Poor Things!” (“Povere creature!”) il Leone d'Oro, il premio per il miglior film della 80ª Mostra Internazionale d'Arte Cinematografica di Venezia, assegnato dopo il consueto red carpet nella cerimonia di chiusura condotta dalla madrina del festival Caterina Murino, dalla giuria composta da Damien Chazelle (presidente), Saleh Bakri, Jane Campion, Mia Hansen-Løve, Gabriele Mainetti, Martin McDonagh, Santiago Mitre, Laura Poitras, Shu Qi. Il film interpretato da Emma Stone, Willem Dafoe e Mark Ruffalo, racconta il dualismo dell'innesto di un cervello da neonato spinto naturalmente verso i suoi impulsi, in un corpo giovane e desideroso di piacere.
Il Leone d'Argento - Gran Premio della Giuria è stato affidato, invece, a “Aku wa sonzai shinai” (“Il diavolo non esiste”) diretto dal giapponese Ryūsuke Hamaguchi, già regista del pluripremiato “Drive My Car”, la poetica storia di un villaggio di montagna che si oppone alla costruzione di un campeggio di lusso.
Matteo Garrone, sul palco con i due giovanissimi interpreti, ha vinto comunque il Leone d'Argento per la migliore regia per il suo “Io Capitano” che racconta l’Odissea dei due dall’Africa all’Europa, e ha chiamato sul palco Kouassi Pli Adama Mamadou, che ha realmente fatto questo viaggio ispirando la storia del film e che ha dedicato il premio “a tutte le persone che non sono arrivate a Lampedusa”. Infine Garrone ha ricordato anche il Marocco sconvolto dal terremoto.
Premio Speciale della Giuria è stato appannaggio di “The Green Border” di Agnieszka Holland, un film che ha già sollevato le proteste di due ministri polacchi che contestano la sua ricostruzione in bianco e nero di ciò che accade al confine tra Polonia e Bielorussia, il "confine verde" a cui fa riferimento il titolo, terra di nessuno dove i migranti sono sfruttati, picchiati, abbandonati e rimbalzati da una parte all'altra. La regista ha rincarato la dose dedicando il premio agli attivisti e alle Ong che invece si prodigano per i migranti.
Il premio per la migliore sceneggiatura è andato invece a Guillermo Calderón e Pablo Larraín per “El Conde”, film cileno diretto da Pablo Larraín.
Le Coppe Volpi per le migliori interpretazione maschili e femminili sono state assegnate a due attori americani, rispettivamente, a Peter Sarsgaard protagonista in “Memory” di Michel Franco e a Cailee Spaeny per la sua interpretazione di "Priscilla" di Sofia Coppola. Invece, Seydou Sarr, giovanissimo (21 anni) senegalese interprete di "Io Capitano" di Matteo Garrone ha vinto il Premio Marcello Mastroianni per l’attore o attrice emergente.
La Sezione Orizzonti
La giuria della Sezione Orizzonti, dedicata ai film rappresentativi di nuove tendenze estetiche ed espressive, composta da Jonas Carpignano (presidente), Kaouther Ben Hania, Kahlil Joseph, Jean-Paul Salomé e Tricia Tuttle ha premiato “A Short Trip” di Erenik Beqiri come miglior cortometraggio; “El Paraìso” scritto e diretto da Enrico Maria Artali per la miglior sceneggiatura; Tergel Bold Erdene protagonista di “Ser Ser Salhi” (“City of Wind”) per la migliore interpretazione maschile; Margarita Rosa De Francisco interprete del film “El Paraìso” per la miglior interpretazione femminile; il Premio Speciale della Giuria è andato poi a “Una sterminata domenica” di Alain Parroni; infine il premio per la migliore regia è stato assegnato alla svedese Mika Gustafson per "Paradiset Brinner" ("Paradise is burnng") e quello per il miglior film all’ungherese Gábor Reisz per il film " Magyarázat mindenre" ("Explanation For Everything").
Gli altri premi
Il Leone del Futuro - Premio Venezia Opera Prima "Luigi De Laurentiis" (che comporta anche premio di 100mila dollari dalla Filmauro) assegnato dalla giuria composta da Alice Diop (presidentessa), Faouzi Bensaïdi, Laura Citarella, Andrea De Sica e Chloe Domont e consegnato da Claudia Gerini è andato a “Ai Shi Yi Ba Qiang” (“Love is a Gun”) di Lee Hong Chi.
“Felicità” di un’emozianatissima Micaela Ramazzotti, presentato a Orizzonti Extra, ha vinto il Premio degli spettatori – Armani beauty. Il Premio Venezia Classici per il miglior film restaurato è stato assegnato a “Ohjkkoshi” (“Moving”) di Shinji Sōmai, mentre miglior documentario sul cinema è stato proclamato “Thank You Very Much” di Alex Braverman.
Nella sezione "Venice Immersive", il Premio per la Realizzazione è andato a "Emperor" di Marion Brger e Ilan Cohen; il Premio Speciale della Giuria ad Adriaan Lokman per “Flow” e il Gran Premio Venice Immersive a “Songs fof a Passerby” di Celine Daemen.
Erano già stati assegnati, invece, i Leoni d’Oro alla carriera, attribuiti a Liliana Cavani e Tony Leung Chiu-wai.
I premi assegnati prima della chiusura
La Settimana Internazionale della Critica (Sic), sezione autonoma e parallela organizzata dal Sindacato Nazionale Critici Cinematografici Italiani (Sncci), giunta alla 38esima edizione, ha scelto per il Gran Premio Iwonderfull, "Malqueridas" di Tana Gilbert che si aggiudica anche il Premio Mario Serandrei - Hotel Saturnia per il Miglior Contributo Tecnico. A "Hoard" di Luna Carmoon vanno il Premio del Pubblico The Film Club e il Premio Circolo del Cinema di Verona. La giuria internazionale ha inoltre assegnato una menzione speciale a Saura Lightfoot Leon per il suo ruolo in "Hoard" di Luna Carmoon e ad Ariane Labed, tra i protagonisti de "Le Vourdalak" di Adrien Beau. Il premio per il miglior corto va a "Las memorias perdidas de los árboles" di Antonio La Camera e il premio per la migliore regia a "La linea del terminatore" di Gabriele Biasi, mentre il riconoscimento per il Miglior Contributo Tecnico va a "We Should All Be Futurists" di Angela Norelli. A "Io Capitano" di Matteo Garrone va il Premio Francesco Pasinetti assegnato dai Giornalisti Cinematografici tra tutti i film italiani in concorso.
Il pubblico delle Giornate degli Autori, altra sezione parallela della Mostra, tra i dieci film in concorso, ha premiato "Quitter la nuit" di Delphine Girard che ha conquistato il Premio del Pubblico con il 64% delle preferenze.
"Io capitano" di Matteo Garrone vince invece il "Leoncino d'Oro Agiscuola", premio assegnato da studenti provenienti da tutta l'Italia, e il premio assegnato dai Cineclub, ovvero il Premio Fedic (Federazione Italiana dei Cineclub), giunto alla 31esima edizione; una menzione speciale va anche ad “Anna” di Marco Amenta, presentato nella sezione "Giornate degli autori", mentre il Gran Premio della Giuria va a “Passione Critica”, documentario di Simone Isola, Franco Montini, Patrizia Pistagnesi, oltre a una menzione speciale per il miglior cortometraggio a “We should all be futurists”, di Angela Norelli.
Sempre a “Io Capitano” di Garrone, ex aequo con “Il confine verde” ("Zielona Granica") di Agnieszka Holland va anche il Green Drop Award - premio istituito da Green Cross, organizzazione fondata più di 30 anni fa dal premio Nobel Mikhail Gorbaciov e introdotta in Italia da Rita Levi Montalcini - per aver interpretato al meglio “i valori dell’ecologia e dello sviluppo sostenibile, con particolare attenzione alla conservazione del Pianeta e dei suoi ecosistemi per le generazioni future, agli stili di vita e alla cooperazione fra i popoli”.
Il Leone d’Oro, "Poor Things", del regista Yorgos Lanthimos è stato infine anche il film preferito dai giornalisti - sia quelli italiani che quelle stranieri - accreditati a alla Mostra di Venezia, secondo un sondaggio di CiakMagazine.