Alla Festa di Roma arriva un appassionante dramma storico sul razzismo e sarà disponibile dal 17 novembre su Netflix. E già si parla di Oscar...
Quasi alla conclusione, la Festa di Roma sorprende con «Mudbound» di Dee Rees, un film in costume ambientato nel Mississippi degli anni Quaranta. Poco pubblicizzato, poco chiacchierato, oscurato da pellicole presentate in contemporanea, «Mudbound» potrebbe rivelarsi una vera sorpresa: in America sono stati in molti a profetizzare l'Oscar.
Tratto dall'omonimo romanzo di Hillary Jordan (in Italia «Fiori nel fango»), «Mudbound» racconta la storia intrecciata di due famiglie, una bianca e una nera: Jamie, suo fratello Henry, la moglie di lui Laura, sono infatti finiti a vivere in una terra dura e fangosa a pochi passi di distanza dai loro contadini, i neri Pappy e Florence con i loro figli. All'entrata in guerra degli Stati Uniti contro Giapponesi e Tedeschi, Jamie da una parte e il nero Ronsel (uno dei figli di Florence) dall'altra si ritrovano sbalzati nell'inferno del secondo conflitto mondiale. Ne torneranno entrambi traumatizzati ma vivi, per scoprire che il vero inferno li aspetta a casa, sul delta del Mississippi.
Meglio non aggiungere troppe informazioni su una vicenda corale e piena di sviluppi. L'essenziale è sapere che la bestia nera qui non sono i nazisti combattuti in Europa o la miseria che assedia in forme diverse le due famiglie, ma il razzismo della segregazione razziale e del Ku Klux Klan.
Trailer
Accolto da ovazioni all'ultimo Sundance Festival, il film è stato immediatamente acquistato da Netflix, che dopo altri passaggi a vari festival internazionali lo renderà disponibile tra qualche settimana nel suo catalogo, in contemporanea con alcune sale selezionate. La distribuzione in sala è necessaria per la partecipazione del film agli Oscar e infatti sono stati diversi i critici e gli osservatori oltreoceano a ipotizzare l'arrivo di una o più statuette.
Dalla parte di «Mudbound» e di eventuali Academy Awards ci sono due ore e un quarto di affresco storico e sociale, una storia raccontata in modo classico e quindi fruibile da un largo pubblico, e un cast eccellente perfettamente calato nella parte. Jamie è Garrett Hedlund («On the road», «Billy Lynn»), tra i nuovi belli dell'ultima generazione; la cognata Laura è Carey Mulligan («Il Grande Gatsby», «Suffragette»), a suo agio nelle scene madri come nei silenzi; Florence è Mary J. Blige, la cantautrice di «What's the 411?» e «The Breakthrough», che canta sui titoli di coda «Mighty River» ma soprattutto fornisce un'interpretazione di stupefacente maturità. Nel ruolo del vecchio padre razzista di Jamie c'è infine Jonathan Banks, l'ambiguo Ehrmantraut di «Breaking Bad».
In Italia non sono previste uscite in sala: il film si potrà vedere direttamente su Netflix dal 17 novembre ed è caldamente consigliato.