Il 23 marzo del 1990 veniva proiettata per la prima volta una commedia romantica destinata a fare storia. Ancora oggi "Pretty Woman", film diretto da Garry Marshall con protagonisti Julia Roberts e Richard Gere, continua a tenere incollati allo schermo milioni di spettatori. Qual è il segreto di tutto questo successo?
La storia ormai nota della prostituta che riesce ad accalappiare un ricco milionario può suonare scontata a molti, se non addirittura irreale, ma dietro questa commedia romantica del 1990 c’è ben più di una semplicistica trama da sogno. Il film racconta una storia universale, misteriosamente intramontabile, in grado di toccare le corde più intime dell’animo umano, di commuovere e far sorridere allo stesso tempo.
Favola moderna, "Pretty Woman" è il racconto di una ragazza che ce la fa nonostante tutto e tutti. E questo è solo uno dei tanti motivi che rendono il film con Julia Roberts una storia unica in grado di resistere al passaggio del tempo senza mostrare i segni dell’invecchiamento. Ecco quali sono le 10 ragioni che ci fanno amare, ancora oggi, il film.
Julia Roberts è perfetta
Difficile immaginare il film senza il volto di Julia Roberts. Eppure l'attrice non fu certo la prima scelta della produzione. Si racconta che per il ruolo furono prese in considerazione Meg Ryan, protagonista l'anno precedente di "Harry ti presento Sally" insieme a Billy Crystal, Kim Basinger, Melanie Griffith, Sharon Stone, Michelle Pfeiffer, Heather Locklear e Diane Lane. Per motivi a noi sconosciuti, nessuna di queste attrici ha accettato la parte. È andata bene così, perché Julia Roberts è assolutamente perfetta. Il fascino del film risiede tutto nella sua impeccabile interpretazione. Quello di Vivian è il ruolo che ne ha fatto una vera star e resta tra i migliori che abbia mai interpretato, quanto meno fino a prima di vederla vestire i panni della madre battagliera in Erin Brockovich e quello della figlia risentita ne "I segreti di Osage County". Tornando a "Pretty Woman" possiamo aggiungere che la regia di Garry Marshall è sicuramente impeccabile, che Richard Gere è un attore dal fascino eterno, ma a far splendere il film di luce propria resta solo ed esclusivamente Julia Roberts, appena 22enne, ma in grado di stregare il pubblico grazie al suo travolgente sorriso.
Richard Gere… eterno gentiluomo
L'etichetta di sex symbol degli Anni 80 gli viene attribuita dopo aver interpretato "American gigolò" di Paul Schrader. Subito dopo Gere recita anche nel celebre "Ufficiale e gentiluomo", altro film che contribuisce ad accrescere la notorietà dell'attore. Nel 1990, quando viene scelto per il ruolo del protagonista maschile, è già una star. Perfetta la chimica fra l'attore e la giovanissima Julia Roberts. I due riescono, attraverso dialoghi e sguardi, a farci tifare per loro fin dal primo istante.
Abbigliamento e look
Protagonisti quanto gli attori, gli abiti indossati da Vivian sottolineano alcuni tra i momenti più divertenti e intensi del film. Difficile trattenere le risate quando la ragazza fa il suo ingresso in un lussuoso albergo indossando una parrucca biondo platino e un paio di stivali in pelle che le coprono le gambe fino sopra il ginocchio. Così com'è difficile non sorridere, per motivi ben diversi, quando la vediamo in una mise del tutto nuova mentre cattura gli sguardi del manager dell'albergo e di tutti quelli che ci lavorano, sfilando in un bellissimo abito rosso che toglierebbe il fiato a chiunque.
Il sapore della rivincita
«Non sono mai gentili con me» dice Vivian a Edward in una scena del film. E noi spettatori sappiamo bene che quello a cui Julia Roberts fa riferimento è il momento in cui, in un facoltoso negozio di Los Angeles, la giovane ragazza viene mandata via in malo modo dalle commesse che si rifiutano di servirla. Ecco perché gioiamo quando la vediamo tornare in quello stesso negozio per prendersi una piccola rivincita sulla presuntuosa commessa che l'ha trattata malissimo. Del resto, a chi non è mai capitato di essere ingiustamente maltrattati?
La scena della collana
Una tra le più divertenti del film, la scena della collana è stata totalmente improvvisata da Richard Gere. Quando l'attore chiude di scatto la scatola che contiene il prezioso gioiello del valore di 250.000 dollari da far indossare a Vivian, una spontanea Julia Roberts esplode in una fragorosa risata che è passata alla storia.
Una colonna sonora da sogno
A commuovere, far sorridere e fare sognare durante il film è anche la colonna sonora che ci accompagna nelle scene più intense della storia. Sono soprattutto tre i momenti musicali che restano scolpiti nella mente dello spettatore. Nel primo vediamo Julia Roberts che sulle note di "Oh, Pretty Woman" di Roy Orbison passeggia per le lussuose strade di Los Angeles per fare shopping; il secondo è quello in cui "Fallen" di Lauren Wood ci accompagna mentre guardiamo i due protagonisti recarsi all'opera per vedere "La traviata"; il terzo è quello in cui i Roxette, verso la fine del film, cantano che tra Edward e Vivian "It must have been love".
“Quella gran c**o di Cenerentola”
A chi di voi non è mai capitato di replicare questa celebre frase del film? A pronunciarla è Laura San Giacomo che in "Pretty Woman" interpreta Kit De Luca. Coinquilina di Vivian e prostituta come lei, Kit ha un carattere più forte, una lingua tagliente ed è sprovvista di qualsiasi tipo di filtro. Le scene che la vedono protagonista sono poche, ma le battute pronunciate dall'attrice hanno sicuramente lasciato il segno.
“Deve essere difficile lasciar andare qualcosa di così bello”
Cenerentola moderna, Vivian riesce a farsi spazio all'interno di una società che la guarda dall'alto in basso, che la disprezza e che la considera solo per quello che fa? Ma in mezzo agli sguardi dei tanti maligni che non riescono ad andare oltre la superficie dell'apparenza, Vivian incrocia anche quello di Bernard Thompson, interpretato da Hector Elizondo, un uomo dolce e misterioso che la tratta con un'umanità commovente quanto spiazzante. Bernard sarà per lei un mentore prezioso, un padre capace di accompagnarla per mano nei momenti più complicati, un consigliere in grado di cambiare la storia attraverso una semplice frase. Indimenticabile il momento in cui, proprio lui, guardando la preziosa collana presa in prestito, che Richard Gere gli chiede di restituire, commenta "Deve essere difficile lasciar andare qualcosa di così bello". Bersaglio colpito?
Una donna nuova
"Pretty Woman" ci piace perché racconta il cambiamento. Quando Vivian lascia Edward è già una donna nuova, una persona che ha deciso di rimettersi in piedi, di iniziare una nuova vita, con o senza avere accanto l'uomo di cui è innamorata.
“E che succede dopo che lui ha scalato la torre e salvato lei? Che lei salva lui!”
L'happy ending del film suona piuttosto scontato, ma è tutto quello che gli spettatori vogliono vedere. Del resto, "Pretty Woman" racconta la storia del sogno americano che permette a chiunque di migliorare e aspirare a qualcosa di più. Vivian è piuttosto chiara quando dice "Voglio la favola". Niente è meglio di sentirsi totalmente amati da qualcuno che è pronto a rischiare qualsiasi cosa per iniziare una nuova vita insieme a te. Ed è proprio questo il bello dei film: vedere un sogno che si realizza e finisce bene. A chiarirlo sono anche le battute finali dove, in voce fuori campo, ci viene detto: «Questa è Hollywood, la città dei sogni, alcuni si avverano, altri no! Ma voi continuate a sognare». Il messaggio è chiaro e funziona ancora, anche dopo tutti questi anni.