Ebbene sì, esiste davvero il cosiddetto “Universo Cinematografico Tarantiniano”! Ormai da tempo molti hanno notato che le connessioni fra un film di Tarantino e l’altro sono davvero frequenti, per essere casuali: sembrerebbe quasi che i personaggi si muovano in un universo coerente che non si esaurisce nel tempo compreso tra i titoli di testa e quelli di coda. Finalmente il regista di The Hateful Eight, proprio durante una intervista per promuovere il suo ultimo film, ha ammesso che questa teoria è vera e che se ne possono trovare diversi riscontri in quasi tutti i suoi film, compresi quelli di cui ha curato solo la sceneggiatura.
Volete saperne di più? Eccovi 10 esempi diversi che legano i personaggi presenti nei film di Quentin Tarantino attraverso prove inconfutabili. Se vorrete approfondire il discorso vi avvertiamo subito che è come aprire il vaso di Pandora: andare a caccia di tutti gli elementi che collegano un film all’altro potrebbe diventare un’impresa infinita...
I fratelli Vega...
Vic e Vincent: uno è un rapinatore professionista, l’altro un affermato killer... Non li vediamo mai insieme, né probabilmente li vedremo mai, ma Quentin Tarantino ci ha svelato che i due criminali – che appaiono in due film diversi – sono sangue dello stesso sangue. Non è dunque una coincidenza che uno dei protagonisti de Le Iene abbia lo stesso cognome del socio di Jules Winnfield di Pulp Fiction. Pare che Tarantino avesse addirittura intenzione di fare una sorta di prequel che li vedesse protagonisti, progetto poi naufragato a causa dell’età ormai troppo avanzata di Michael Madsen e John Travolta. Peccato, ne avremmo viste delle belle!
... e i fratelli Dimmick
Vic Vega non è l’unica Iena con parentele note nell’universo tarantiniano, anche Mr. White ha un cognome che avremo occasione di risentire: all’anagrafe il personaggio interpretato da Harvey Keitel è Lawrence Dimmick. Possibile che sia il fratello di Jimmy, il tipo un po’ schizzato interpretato da Tarantino in Pulp Fiction? Certo, e non lasciatevi confondere dal fatto che Harvey Keitel compaia poco dopo nelle vesti di Mr. Wolf: prima di tutto una cosa è il personaggio e una cosa è l’attore che gli presta il volto, e poi... Chi ci dice che Mr. Wolf non sia un nome fittizio?
Dalla parte della legge
Se per ogni cognome uguale troviamo una parentela nel mondo della mala descritto da Tarantino, così anche avviene dall’altra parte della barricata, e dunque non può essere un caso che il giudice che ha fatto sì che Vic Vega passasse un po’ di tempo in prigione si chiami Seymour Scagnetti: non può che essere il fratello del detective Jack Scagnetti che, in Assassini nati (diretto da Oliver Stone ma scritto da Tarantino) dà la caccia ai due killer interpretati da Juliett Lewis e Woody Harrrelson!
La discendenza dell’orso ebreo
Come abbiamo anticipato l’universo tarantiniano comprende anche quei film di cui Tarantino ha curato la sceneggiatura. Credete che sia un caso che uno dei personaggi di Una vita al massimo, si chiami Donowitz di cognome, proprio come il segente Donny Donowitz di Bastardi senza gloria, anche detto “l’Orso Ebreo”? Ma no, ovviamente! Quentin Tarantino aveva previsto tutto e il produttore interpretato da Saul Rubinek altri non è che il figlio di Donny, un uomo forgiato dal fatto di avere avuto un padre che ha addirittura ucciso Adolf Hitler! Ora si spiegano tante cose, eh?
Succede solo da Big Kahuna
Voglia di un buon hamburger? Be', se vi trovate in un film di Tarantino, non avete scelta, potete prenderlo solo al Big Kahuna, l’unica catena di fast food esistente! In realtà si tratta di un’invezione di Quentin, mentre il packaging l’ha fatto fare dal suo amico storico Jerry Martinez. Il Big Kahuna è protagonista in diverse scene in Pulp Fiction, ma compariva già in Le Iene e in Dal tramonto all’alba, mentre in Grindhouse lo troviamo protagonista di un cartellone pubblicitario in cui posa Jungle Julia.
La mela che fa male
È risaputo che Quentin Tarantino detesta il product placement, ovvero quella tecnica di pubblicità che inserisce - più o meno con nonchalance – marchi riconoscibili nel bel mezzo dei film. Ricorrere a una catena di fast food fittizia è un modo come un altro per condannare questa pratica e, visto che quasi tutti i personaggi tarantiniani sono dei fumatori accaniti, non poteva mancare anche la finta marca di sigarette. In Pulp Fiction Uma Thurman e anche il pugile Bruce Willis fumano le “Red Apple”, così come alcuni protagonisti di Dal tramonto all’alba: mentre anni dopo, inKill Bill, ci imbattiamo addirittura in un cartellone pubblicitario dedicato a queste sigarette.
La tomba solitaria di Paula Schultz
Questo è il titolo del settimo capitolo di Kill Bill, in cui vediamo la mitica sposa riuscire a scappare dalla fossa nella quale viene sepolta viva. Ma a chi è appartenuta davvero quella pietra tombale? È probabile che si tratti di una parente – forse la moglie? - del Dr. King Schultz, interpretato da Christoph Waltz in Django Unchained, e anche le scritte indicate sulla lapide sembrano corrispondere. Stando alle parole dello stesso Tarantino, sono davvero poche le connessioni tra Django e gli altri film del suo universo, questa è probabile che sia una di quelle poche!
La situazione Bonnie
In una scena tagliata di Le iene Eddie il bello vuole aiutare Mr. Orange, ferito, chiamando una sua amica, di nome Bonnie, che fa l’infermiera. Più tardi, Mr. White tornerà sul’argomento, parlandone come della “situazione Bonnie”, che – guarda caso è anche il titolo di uno degli ultimi capitoli che compongono Pulp Fiction. Infatti Jimmie (interpretato da Tarantino), l’amico a cui si rivolgono Vincent e Jules per nascondere la loro macchina imbrattata di sangue, accoglie i due con una certa trepidazione: teme infatti che la moglie Bonnie rincasi prima dall’ospedale... Solo coincidenze? Mah!
Cercando Alabama...
Ne Le Iene c’è un momento in cui si scoprono dei particolari riguardo al passato di Mr. White: pare che sia stato legato a una donna di nome Alabama, rimasta da poco vedova. Un nome così non passa certo inosservato, e quando l’anno dopo esce Una vita al massimo, ecco che incontriamo la protagonista, Patricia Arquette, che porta appunto questo nome. Pare che sia lei quella a cui fanno riferimento nel film di Tarantino, anche se poi la storia ha un epilogo diverso da quello profetizzato da Le Iene, nonché previsto dalla prima bozza della sceneggiatura e, per la felicità di tutti i fan, Alabama non diventa affatto vedova!
Uno sceriffo déjà-vu
Avete presente lo sceriffo che, assieme al figlio, accorre nella cappella dopo la strage che cambierà per sempre la vita della sposa in Kill Bill? Vi pareva di averlo già visto? E in effetti è uno dei personaggi che compare, anche se brevemente, in Dal tramonto all’alba. Si tratta dello sceriffo Earl McGraw, sempre interpretato dall’attore Michael Parks: è un vero e proprio personaggio ricorrente, che troveremo poi anche nei capitoli di Grindhouse... Chissà se lo incroceremo ancora, nei prossimi film!