Venezia 81: Daniel Craig, da 007 a Guadagnino

La star inglese recita per il regista italiano in "Queer", da un romanzo di William Burroughs

3 Settembre 2024 alle 11:21

C'è Daniel Craig, ma non c'è 007. Anzi, il film di Luca Guadagnino in concorso oggi, "Queer", rappresenta per l'attore britannico una svolta radicale. Si tratta infatti di una pellicola non facile, adattamento per lo schermo di un testo di William Burroughs scandaloso all'epoca (forse un po' meno oggi; ma di certo non è il classico film per famiglie). Infatti fu pubblicato 40 anni dopo, nel 1985. Nel film Craig è William Lee, un americano espatriato a Città del Messico negli Anni 50, chiaramente alter-ego dello scrittore. La sua solitudine viene sconvolta quando incontra un giovane studente appena arrivato in città, con cui comincia una relazione amorosa assai complicata... Nel presentare la pellicola il regista cita una frase dello stesso scrittore: “How can a man who sees and feels be other than sad?” ("Come può non essere triste, un uomo che vede e sente?") e continua: «Nell’adattare il suo secondo romanzo abbiamo cercato di rispondere a questa invocazione pudica del grande iconoclasta della beat generation».

L'altro film oggi in concorso per il Leone d'oro è "Harvest" (Raccolto) di Athina Rachel Tsangari. Tratto da un fortunato romanzo di Jim Crace, racconta la tragicomica (più tragica che comica) odissea di un villaggio rurale inglese, inziata con l'arrivo di tre stranieri e finita in maniera devastante appena sette giorni dopo. «"Harvest" si svolge in un mondo liminale» dice la regista «e illustra le prime crepe della “rivoluzione” industriale. Che rivoluzione non è stata. Una comunità agricola viene sconvolta da tre tipi di forestieri: il cartografo, il migrante e l’uomo d’affari, tutti archetipi di cambiamenti sconvolgenti...».

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