Vivete con noi un giorno tra le star del Festival di Venezia

Dieci giorni in un frullatore. Alla fine se ne esce un po’ sbattuti, ma il frullato era davvero buono. È questa la sensazione che si ha al ritorno dal Festival di Venezia

Lady Gaga e Bradley Cooper sul tappeto rosso per la proiezione di «A star is born»
13 Settembre 2018 alle 11:36

Dieci giorni in un frullatore. Alla fine se ne esce un po’ sbattuti, ma il frullato era davvero buono. È questa la sensazione che si ha al ritorno dal Festival di Venezia che si è concluso sabato. Ma come raccontarlo a chi non c’era? Io ci provo così: descrivendovi una mia giornata-tipo al Lido.

 7.27  LA SVEGLIA
Il primo film comincia alle 8.15 e non ho sentito la sveglia. Ma porca (censura)...
Mi fiondo verso il Palazzo del cinema, guardando con odio gli accreditati che mi precedono. E qui capisco che mi manca uno strumento essenziale...

 7.40  LA BICICLETTA
Perché, perché non l’ho affittata come ogni anno? Ora «gli altri» sfrecciano in avanti per accaparrarsi i posti migliori. Ho un solo vantaggio: una volta arrivati, avranno il problema di trovare un palo o una ringhiera dove legarle. Sono tutti incrostati di bici come i ponti con i lucchetti dell’amore.

 8.10  LA CITTADELLA DEL CINEMA
Finalmente passo il controllo di sicurezza e mi ritrovo nella cittadella del cinema. Il festival si svolge tutto in un quadratone lungo e largo circa 500 metri, che comprende il Palazzo del cinema, il vecchio Casinò e l’hotel Excelsior, più la nuova Sala Giardino, che sembra il monolite di «Odissea nello spazio» ma è rossa, e la sala PalaBiennale, un po’ in disparte. Una navetta porta all’isola del Lazzaretto vecchio, che ospita gli stand della «Realtà Virtuale», ed è tutto qui.

 8.15  LA PRIMA PROIEZIONE
Miracolo. Con il potere conferitomi dal badge rosso prioritario (grazie Sorrisi) riesco comunque a entrare in sala. Infilo subito il giacchetto anti aria condizionata (l’escursione termica fuori/dentro è di circa 15 gradi) e sprofondo nella visione di Ryan Gosling che sbarca sulla luna («Il primo uomo»). O di Emma Stone che rivaleggia con Rachel Weisz per i favori della Regina («La favorita»). O di... la scelta non manca: i titoli presentati sono più di 100.

 11.00  I FAN AL SOLE
All’uscita mi accorgo che davanti al tappeto rosso è già pieno di ragazzi che bivaccano. La buona notizia, spiegano Valentina, Serena e Alberto che arrivano da Verona, è che partecipare al festival non è poi tanto costoso: «L’accredito per sei giorni ci è costato 40 euro e anche i biglietti sono abbordabili: si parte da 5 euro in su. Si può fare». Anna e Debora vengono da Padova: «Puntiamo a Natalie Portman». Ma arriva alle 19... «Se non ci piazziamo subito perdiamo il posto e addio selfie. Siamo qui dalle 9!».

 12.00  LA CONFERENZA STAMPA
Scappo perché anche io ho una fila da fare: se non ci si mette in coda, alla conferenza stampa dei divi non si entra. La più affollata è quella di Dakota Johnson e Tilda Swinton per «Suspiria» di Guadagnino. Un sacco di posto, invece, per i film senza divi. La vita è ingiusta.

 13.00  IL DILEMMA DEL PASTO
Scatta il dilemma: dove mangiare? Il «piazzale del cinema» dispone di un self service, una pizzeria e due bar, ma la fila è lunghissima. Più avanti c’è la Terrazza Biennale dello chef Tino Vettorello, ma il conto è esagerato. Alla fine opto per lo stand pizza che chissà perché piace molto alle vespe che ci svolazzano sempre sopra, e cercando di mangiare il mio trancio senza farmi pungere e soprattutto senza inghiottirne una o due, scappo verso la prossima proiezione.

 16.00  MI FERMA LA SCIENTIFICA
Un altro film è finito e uscendo mi colpisce la vista di due mezzi della Polizia Scientifica fermi sul lungomare. Che ci sia stato un delitto al festival? L’ispettore capo Gianni Cenzi mi tranquillizza spiegandomi che i superiori hanno pensato di mettere una postazione a disposizione degli appassionati. E così scopro che gli agenti giudicano abbastanza credibili i loro «colleghi» attori, tranne che per un particolare: i tempi. «Non ci siamo proprio, per completare l’analisi di un campione di Dna di solito servono mesi. In tv lo fanno sempre in 24 ore...». Poi mi fa visitare il laboratorio mobile e, visto che forse ho fatto un po’ troppe domande, mi prende pure le generalità. Ma poi mi lascia andare.

17.00  LE INTERVISTE
Ed è una fortuna perché è l’ora delle interviste. Il peso di Sorrisi garantisce incontri eccellenti: da uno spiritoso Ryan Gosling a una nevrotica Emma Stone, da una provocante Dakota Johnson alle protagoniste di «L’amica geniale». Ma il più divertente è Adriano Panatta, attore per caso nel film «La profezia dell’armadillo», che elogia la pellicola tennistica “Borg McEnroe” e lancia un appello: “Se volete fare un film su di me sbrigatevi, perché ancora un po’ e me moro!”».

 19.00  CACCIA AI DIVI
Ormai ci siamo: c’è da seguire la parata delle star sul tappeto rosso, che tocca il culmine con le proiezioni serali delle 19.30 e delle 22. I più applauditi? Forse Lady Gaga e Bradley Cooper per «A star is born». Ma i cacciatori di divi più accorti usano anche un altro trucchetto: si piazzano sul ponticello che s’affaccia sul piccolo molo dell’Excelsior: le star devono per forza passarci sotto. Non ci scapperà un autografo, ma una foto e un  saluto sì.

 21.00  PARTY E CERIMONIE
Ai party preferirei sempre una proiezione in più, ma quando ci vuole ci vuole. Per esempio questa sera si festeggia Carlo Verdone che riceve il Premio Kinéo insieme a Paola Cortellesi, Alessio Boni, Serena Rossi e molti altri. Vuoi non andare?

 23.00  E POI C'È MARZULLO
A tarda notte mi aspetta l’invito a partecipare a «Cinematografo» di Gigi Marzullo, che come sempre segue la Mostra giorno per giorno (anzi, notte per notte). La postazione della Rai è proprio di fronte al tappeto rosso. Unico problema: quando alle spalle passano i divi, la musica è così rintronante che si rischia di non sentire più le domande. Ma il buon Gigi lo sa e risolve tutto con la solita professionalità.

 1.40  BUONANOTTE
È fatta e il cinefilo stanco ma felice si abbatte sul letto. La prima proiezione del giorno dopo è fissata per le 8 in punto. Sarà meglio puntare due sveglie...

Seguici