50 anni fa, il 15 dicembre del 1966, appena 10 giorni dopo il suo 65° compleanno, Walt Disney si spegneva, tra le lacrime di milioni e milioni di fan sparsi in tutto il mondo. Mezzo secolo più tardi il numero dei suoi seguaci è cresciuto esponenzialmente: i film della Disney Pictures continuano regolarmente ad accompagnare le feste natalizie e non solo; ai due parchi a tema da lui creati se ne sono aggiunti altri due, a Parigi e a Tokyo; l’impero creato da Walt è diventato così grande da acquisirne altri – la Pixar, il franchise di Star Wars – e chissà quali altri mondi saranno generati in futuro, sempre nel suo nome.
Vogliamo dunque rendere omaggio a Walt Disney e abbiamo cercato di stupirvi, raccogliendo 10 curiosità che solo i fan più appassionati conoscono (e forse nemmeno loro!). E voi, quanto ne sapete su Zio Walt?
Oscar da Record
Walt Disney vanta il record di nomination agli Academy Awards: ben 59! Un record che potrebbe restare insuperato, visto che al secondo posto troviamo il compositore John Williams, classe 1932, con “solo” 50 nomination. Se parliamo di Oscar vinti, invece, qui Walt Disney non teme rivali: ne ha portati a casa addirittura 22, di cui 4 alla carriera, senza contare che, quando fu premiato per il film Biancaneve e i sette nani, ricevette oltre alla statuetta standard altre sette mini statuette forgiate per l’occasione solo per lui!
Non solo stellestrisce
C’è chi, parlando di Walt Disney, tende a liquidarlo come autore di “americanate”, ovvero di film prevedibili, magari pieni di colpi di scena ed effetti speciali, ma destinati al solito happy end. Può anche essere vero, però nelle sue vene scorreva ben poco sangue statunitense! Suo padre, nato in Canada, era di famiglia irlandese; sua madre, nata in Ohio, era di origine tedesche e inglesi, e aveva anche qualche avo scozzese. Il suo cognome poi, è di origine francese: si tratta infatti di una inglesizzazione del cognome d’Isigny, appartenuto a dei cavalieri che combatterono al fianco di Guglielmo il Conquistatore. Non è dunque un caso che dei 17 lungometraggi realizzati durante la sua vita, ben 14 si basano su favole o leggende europee. Autore di americanate a chi?
Disney e la musica
Walt Disney amava particolarmente «Mary Poppins», di cui apprezzava molto la colonna sonora, al punto che, se al lavoro si sentiva giù di corda, chiamava il compositore Richard M. Sherman a suonare per lui il brano “Feed the Birds”, che per lui era una perfetta summa dello spirito dello Studio e dei motivi per cui l’aveva creato. Era poi molto orgoglioso di «Fantasia», e fu per lui tutta la vita un cruccio il fatto che il film non avesse riscosso il successo che si era aspettato. Ironia della sorte, il film tornò in sala e ottenne finalmente il favore del pubblico, ma solo qualche mese dopo la morte di Disney.
I Disney che piacevano a Disney
Sembra che il suo amore per gli animali si scatenò quando da ragazzo, inavvertitamente, causò la morte di un piccolo gufo. La cosa lo colpì molto e per tutta la vita se ne sentì colpevole: la scelta di disegnare animali antropomorfizzati nasce dal desiderio di compensare quel gesto. Non è dunque un caso che tra i film da lui realizzati, egli amasse soprattutto «Bambi» e «Dumbo», nei quali i protagonisti sono animali dolci che hanno bisogno di protezione e suscitano tanta tenerezza. I film che apprezzava meno – ancora non è un caso – hanno protagonisti umani, che a suo parere, però, mancavano di cuore e calore... Qualche fan si straccerà le vesti, ma si riferiva ad «Alice nel paese delle meraviglie» e a «Peter Pan».
Vita agli Studios
Detestava essere chiamato Mr. Disney - anche l’ultimo dei suoi collaboratori doveva chiamarlo Walt – ma non lasciatevi ingannare: non era un capo gioviale! In tantissimi avevano paura di essere beccati a non fare il proprio dovere sul posto di lavoro e addirittura c’era una frase in codice che serpeggiava qualora Walt Disney fosse nei paraggi: “L’uomo è nella foresta”. Visto che si tratta di una citazione da «Bambi», non è proprio un complimento!
Abbasso i baffi (degli altri)
I baffi sottili di Walt Disney sono famosi tanto quanto la sua firma, ma se anziché il titolare fosse stato solo un povero dipendente della Disney, non avrebbe potuto sfoggiarli! Tutti coloro che lavoravano per lui avevano infatti il divieto assoluto di portare i baffi, che – secondo lo stesso Disney – cozzavano con l’immagine da faccia pulita che lo Studio doveva mostrare. Nei primi anni ’40 solo per due persone fu fatto uno strappo alla regola: per i grandissimi animatori Ub Iweks e Bill Tytla. Chissà come la avranno presa i loro colleghi!
Niente McMouse
Durante la prima guerra mondiale Walt Disney prestava servizio nella Croce Rossa, e al training per autisti di ambulanze conobbe Ray Kroc, che anni dopo avrebbe fondato la catena McDonald’s. Alla fine nessuno dei due potè mettere in pratica ciò che aveva imparato al corso, perché la guerra finì prima, ma i due rischiarono di lavorare insieme a tutt’altro progetto: infatti Kroc contattò Disney per inserire i suoi negozi a Disneyland. L’affare però fallì perché il magnate degli hamburger non accettò la proposta di Walt Disney di alzare il prezzo delle patatine da 10 a 15 cent.
Il volto dietro Mago Merlino
Si sa che spesso i personaggi dei film Disney sono stati ricalcati su personaggi realmente esistiti: Biancaneve sull’attrice Claudette Colbert, Aladdin su Tom Cruise, Belle su Audrey Hepburn. Da chi si sia presa ispirazione per il Mago Merlino ne «La spada nella roccia» è però una chicca che pochi sanno. A insaputa dello stesso Walt Disney, il personaggio di Merlino è stato modellato proprio su di lui: soggetto a sbalzi d’umore, geniale e... permaloso! Ovvio che nessuno gliel’avesse fatto sapere...
Mickey o Mortimer?
Per noi è Topolino, ma per tutto il mondo è Mickey Mouse, un nome che suona talmente bene che sembra esistere da sempre. Eppure, quando nel 1928 Walt Disney creò il topo più famoso del mondo, inizialmente aveva pensato di chiamarlo Mortimer. Fu la moglie di Walt che gli suggerì di chiamarlo Mickey, esattamente come un topo giocattolo prodotto dalla Performo Toy Company molto in voga all’epoca. Ecco che, anche appena nato, Topolino aveva un nome che era già familiare al pubblico americano.
Tutti amano Disneyland
Tutti desiderano andare a Disneyland, persino il grande Alfred Hitchcock che, nei primi anni ’60, chiese a Disney il permesso di girare alcune scene di un suo film nel parco. Zio Walt però rifiutò, perché Hitchcock aveva girato “quel disgustoso Psyco”. Ma voi, che non vi siete macchiati di tale imperdonabile colpa, almeno una volta nella vita dovete andare in un parco Disney: potete scegliere se recarvi in California, in Florida, in Giappone o in Francia, ma dovete provare questa esperienza che cambierà per sempre il vostro modo di valutare i parchi di divertimenti! Oppure vi consigliamo un giro nel parco Tivoli in Danimarca, pare che da lì Walt Disney abbia tratto ispirazione per creare il primo Disneyland.