Il «pasta day»: in tutto il mondo si celebra la specialità italiana
Siamo fatti tutti della stessa pasta. Almeno noi italiani... ed è per questo che festeggeremo, finalmente compatti e senza divisioni, la giornata mondiale della pastasciutta che si celebra il 25 ottobre
Siamo fatti tutti della stessa pasta. Almeno noi italiani... ed è per questo che festeggeremo, finalmente compatti e senza divisioni, il «Pasta Day», la giornata mondiale della pastasciutta che si celebra il 25 ottobre. L’evento principale si terrà a Dubai, negli Emirati Arabi Uniti (l’anno scorso invece fu a San Paolo in Brasile) con festeggiamenti, fiere e congressi. Ma anche in Italia potremo celebrare degnamente, grazie ai pastai riuniti nell’associazione nazionale Aidepi, che per l’occasione apriranno al pubblico i loro stabilimenti con l’iniziativa «Pastifici aperti». Oppure con l’irresistibile ricetta che abbiamo chiesto apposta per voi ad Anna Moroni.
E pensare (ma non fatelo sapere troppo in giro) che non è neppure certo che la pasta sia nata in Italia. Alcuni studiosi, infatti, attribuiscono l’invenzione ai cinesi. Ma i più sono convinti che questo onore vada ai Romani, e che il primo tipo di pasta siano state... le lasagne!Si chiamavano «làgana» ed erano sottili strisce di pasta fatte con farina e acqua e servite a strati con ripieno di carne (ne parla Apicio, il più grande chef dell’antichità). Quella pasta ci piacque così tanto che 2.000 anni dopo, non abbiamo smesso di mangiarla. E di festeggiarla.
LA RICETTA - SPAGHETTI ALLE VONGOLE
Dosi per 4 persone
Ingredienti:
• 1 chilo di vongole veraci • 1 fetta di pancetta affumicata • 10 pomodorini ciliegino • 400 grammi di spaghetti • 1 peperoncino • olio extravergine di oliva • aglio • pepe da macinare • qualche foglia di prezzemolo fresco
Esecuzione: In una padella mettete mezzo bicchiere di acqua, la fetta di pancetta a pezzetti e mezzo chilo di vongole con il peperoncino (intero se vi piace il piccante, altrimenti solo un pezzetto). Quando le vongole si sono aperte, spegnete il fuoco, sgusciatele e filtrate il liquido per eliminare eventuali residui di sabbia. In un’altra padella (la più grande che avete) mettete un po’ d’olio, l’aglio, e l’altro mezzo chilo di vongole ancora con il guscio. Mettetele sul fuoco finché non si aprono. A parte cuocete gli spaghetti, che scolerete a tre quarti di cottura per versarli poi nella padella insieme ai pomodorini tagliati e all’altra metà di vongole sgusciate, con il loro liquido filtrato. Spadellate sul fuoco finché gli spaghetti hanno assorbito tutto il liquido. Quindi aggiungete il prezzemolo e pepe a piacere.
5 errori da evitare
Cucinare la pasta sembra facile. E invece... Ci sono insidie che possono rovinare il gusto dei nostri piatti più amati. Ecco i 5 errori più comuni.
•Usare poca acqua. Ce ne vuole almeno un litro per ogni 100 grammi di pasta. •Scegliere la forma a caso. Per i sughi liquidi e cremosi è ideale la pasta lunga, per il ragù e quelli più strutturati (con piselli, salsiccia ecc.) meglio quella corta. •Aggiungere il sugo «a freddo». La pasta va scolata al dente per poi terminare la cottura assieme al sugo in un tegame per almeno un minuto. Solo così avrete un amalgama perfetto. •Buttare tutta l’acqua di cottura. In realtà è preziosissima per insaporire tutte quelle ricette a base di sughi più liquidi. •Aggiungere olio durante la cottura. C’è chi lo fa per «evitare che la pasta si appiccichi», soprattutto quando è all’uovo. Non serve a nulla!
Pasta asciutta o pastasciutta?
Si può scrivere in entrambi i modi. «Al dente» indica invece la pasta cotta il minimo necessario: da notare che è più digeribile di quella lessata più a lungo.
Star al cinema
«Quello che vedete è tutto merito della pastasciutta» amava dire Sophia Loren. Il cinema ha celebrato il piatto nazionalecon scene indimenticabili, come quelladove Alberto Sordi «distrugge» gli spaghetti in «Un americano a Roma» (1954).
3 miliardi di kg
È la quantità di pasta prodotta ogni anno negli stabilimenti italiani. Di questi, quasi due miliardi di chili sono destinati all’esportazione in tutto il mondo. Un altro numero curioso? Ogni italiano consuma in media 23,5 chili di pasta all’anno. Vale a dire oltre 200 porzioni!
C'è anche il museo
Il Museo della Pasta si trova a Collecchio (Parma) e ospita tra l’altro una ricchissima collezione di strumenti per la lavorazione del grano e oltre 100 «trafile» usate per creare tipi di pasta diversi (in totale ne esistono circa 300). Lungo il percorso espositivo c’è anche un corridoio con le pareti interamente fatte di... spaghetti!
«Aboliamola»
«Crediamo anzitutto necessaria l’abolizione della pastasciutta, assurda religione gastronomica italiana». Cosi scriveva il fondatore del Futurismo Filippo Tommaso Marinetti. Ma tutto finì «con scandalo» quando lo scrittore e poeta fu sorpreso in un ristorante milanese con un piatto di spaghetti (nella foto).
La più premiata è di Pavia!
C’è pasta e pasta. Un consiglio è quello di scegliere pasta «trafilata al bronzo» (la «trafilatura» è il procedimento con cui la pasta assume la forma finale: l’uso del bronzo negli stampi la rende più ruvida e quindi più adatta ad assorbire i condimenti). Esistono anche paste premiate, come quelle del pastificio «di Amante» di Cura Carpignano (Pavia; info sul sito pastificiodiamante.it): nel 2017 una giuria internazionale di chef stellati gli ha conferito a Bruxelles ilSuperior Taste Award.
Come dice il celebre pasticcere: «Il cioccolato piace a tutti e chi dice il contrario, mente». Questo prodotto lo ha portato anche in tv: “Il re del cioccolato”, “Bake Off” e ora ne “La mia storia con il cioccolato” (in onda su Food Network il sabato alle ore 14.30)