Facciamo la spesa: le regole (nascoste) dei supermercati

Esce un libro che svela molti segreti. E le star della tv, come si comportano col carrello?

Carlo Conti dopo aver fatto la spesa con il figlio Matteo
16 Maggio 2019 alle 17:45

«Scatolette colorate, carni rosa congelate, c’è di tutto intorno a me, ma lei non c’è, no» cantava Lucio Battisti in “Supermarket”. Era il 1971 e quella degli italiani con i supermercati era una storia d’amore che durava da 14 anni: da quando, a Milano nel 1957, era nato il primo grande magazzino gastronomico.

Quel “Supermarket” aveva un logo disegnato dal grafico svizzero Max Huber: la “S” allungata che oggi ci è molto familiare come Esselunga. A seguire arrivarono Pam (“Più a meno”) nel 1958, Conad (“Consorzio nazionale dettaglianti”) nel 1962, Coop (“Cooperativa di consumatori”) nel 1967 e via via altre catene.

Oggi ci sono 27 mila esercizi commerciali da esplorare a caccia di novità. In media, su 100 euro di spesa 32 se ne vanno in offerte, magari adocchiate su uno dei 12 miliardi di volantini stampati ogni anno. E il 74% dei clienti ha una carta fedeltà. Ma perché il “super” ci piace tanto?

Il libro “Il grande carrello” di Fabio Ciconte e Stefano Liberti (Laterza, 15 euro) mette in guardia sulle strategie usate dalla Grande distribuzione organizzata (Gdo), per indurci a spendere. Noi lo abbiamo chiesto a quattro personaggi famosi, che ci svelano le loro abitudini di spesa e i prodotti a cui non riescono a rinunciare.

5 identikit dei clienti-tipo vi riconoscete?

IL CACCIATORE Un vero segugio di volantini, si sposta da una catena all’altra a caccia di offerte. Ha molto tempo e pochi soldi per fare la spesa.

IL PRAGMATICO Va dritto al sodo: non perde tempo, compra in base al prezzo e alle caratteristiche del prodotto. Tipicamente è fedele a un punto vendita.

IL PRUDENTE Ha come faro il risparmio, ma ama essere rassicurato: si rivolge al banco e spesso diffida dei nuovi prodotti.

L'ESPERTO Non gli sfugge nulla! Controlla sempre le etichette e il rapporto qualità-prezzo. Sceglie spesso i prodotti a marchio del supermercato.

IL BRAND FAN Attratto da belle confezioni, dai colori e dalle marche pubblicizzate in tv, quando fa la spesa vuole divertirsi e sentirsi appagato.

Trappole: le corsie sono piene di insidie da riconoscere

Le promozioni tra isole e testate di gondola
Il supermercato è come una città divisa in quartieri, piazze e vie ad alto scorrimento che seguono una segnaletica precisa: ci sono i “punti caldi”, aree dove i consumatori transitano e si fermano di più, in cui è più facile trovare prodotti nuovi e costosi, e i “punti freddi”, poco illuminati e più trascurati, che sono come zone periferiche. Lungo le corsie notiamo spesso degli “stopper”, i cartellini perpendicolari al senso di marcia della clientela, che sono come i dossi in strada, quindi sono messi lì apposta per far rallentare e attrarre l’attenzione. Gli scaffali terminali delle corsie, per la loro forma, si chiamano “testate di gondola” e sono i più visibili, quelli dove troviamo in genere vendite promozionali. Un mondo a parte sono le cosiddette “isole”, cioè spazi di varie metrature con particolari allestimenti scenografici (carri, torri...) dove vengono esposti diversi prodotti a tema in offerta (salumeria, dolciumi...) o un solo prodotto monomarca da lanciare come novità sul mercato o in sconto.

Perché il sale non si trova mai?
Il sale, ma anche lo zucchero, oppure il pane confezionato. Gira gira, non si riesce mai a trovarli. Dopo aver tanto cercato, ci arrendiamo: bisogna chiedere ai commessi. E, guarda caso, stanno sempre nelle zone più nascoste, negli scaffali in basso. Meglio chiedere subito e comprarli per primi, allora. Perché questa è la tipica strategia dei supermercati per costringerci a vagare con il carrello all’interno del punto vendita anche nelle corsie che in genere non frequentiamo, in modo che possiamo incappare in acquisti non previsti.

La tentazione dei “prodotti-civetta”
Fateci caso: nei volantini dei supermercati tra i prodotti sottocosto o in offerta 3x2 troviamo spesso il tonno in scatola, la passata di pomodoro e la pasta. Sono i cosiddetti “prodotti-civetta“: quelli di prima necessità, proposti a un prezzo conveniente per costringerci a entrare in un supermercato. Una volta dentro, però, cadremo in altre tentazioni... Tanti prodotti sono organizzati per suggerire “occasioni d’uso”: accanto ai pelati troviamo gli spaghetti, accanto alle trofie, il pesto. Il risultato è che riempiamo la dispensa più del dovuto e il frigo di prodotti pronti di cui non avremmo avuto bisogno.

I costi nascosti delle insalate in busta
Il lattughino a 0,99 euro, gli spinaci a 1,99. A quelle cifre, sottolineate con tanto di bollino rosso nella confezione, le verdure in busta sembrano davvero super-convenienti. Ma per capire che è una trappola bisogna controllare il prezzo al chilo: le insalate già lavate e da condire sono in realtà molto care perché vengono a costare sui 10 euro al chilo, 7-8 volte tanto rispetto al prodotto sfuso. Anche sull’origano ci sono differenze astronomiche: si passa da 1,5 euro al chilo di quello sfuso fino a 30 euro al chilo di quello confezionato. Ancora peggio va per il caffè, che sfuso costa sui 10 euro al chilo, mentre in cialde arriva a oltre 50 euro al chilo.

5 consigli per non spendere di più

Mai a stomaco vuoto! Quando siete a dieta, ma anche per risparmiare, andate a fare la spesa dopo aver mangiato. A pancia piena si riduce la tentazione di acquistare costosi snack.

Niente cibi pronti. Gli spinaci filanti da scaldare? Costano sempre più di quelli da cuocere spargendovi su il grana.

Fate la lista. Non stilarla e non rispettarla porta a fare acquisti impulsivi. Così si compra più di quanto si ha bisogno e si finisce per sprecare cibo non consumato.

Occhio al peso. Controllate il peso netto o sgocciolato dell’alimento, perché spesso si può essere tratti in inganno dalle dimensioni delle confezioni.

Riutilizzate le borse e i sacchetti. Anziché spendere per i sacchetti di plastica, portate con voi borse di tela resistenti, o riutilizzate gli shopper di carta che altrimenti si accumulano sempre in casa.

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