Grazie mille “metro”, tu sei il nostro salvavita!

Storia, curiosità e cose da sapere di una misura convenzionale diventata quasi una... medicina anti-Covid

Una panchina, in media, misura 1 metro e 70. Devono starci solo due persone, sedute ai bordi
21 Maggio 2020 alle 08:35

Mai come ora è la misura che dobbiamo avere in mente per calcolare la distanza sociale che consente di evitare contagi da coronavirus. Un metro (1 m) è lo spazio minimo tra due persone che indossano la mascherina. Ma siamo sicuri di sapere cos’è?

La parola “metro”, che deriva dal greco antico “métron” (misura), è stata usata per la prima volta dal matematico ed egittologo veneto Tito Livio Burattini che, nel 1675, chiamò metro la lunghezza di un pendolo la cui oscillazione dura un secondo. Ma l’unità di misura della lunghezza per come la conosciamo oggi è un’intuizione nata dopo la Rivoluzione francese, quando si cercò di mettere d’accordo tutti i Paesi che, per calcolare le distanze, usavano metodi diversi basati su parti del corpo (piede, cubito, pollice…).

Perciò come punto di riferimento si scelse la quarantamilionesima parte del meridiano terrestre che passava per Parigi, misurato tra Dunkerque e Barcellona. La distanza fu calcolata tra il 1792 e il 1799 dai due astronomi Jean Baptiste Joseph Delambre e Pierre Francois André Méchain.

In Italia il metro fu introdotto da Napoleone nel 1796 e venne adottato nei vari stati della penisola (ma in agricoltura ancora resistono vecchie misure per i terreni: per esempio, al posto dei metri quadri al Nord si parla di “pertiche”e al Sud di “tomoli” o “tummini”). Un secolo dopo, nel 1889, venne costruito un metro campione (su una barra a X realizzata in platino e iridio) conservato a Sèvres, vicino a Parigi. Col passare del tempo, però, ci si accorse che non corrispondeva esattamente alla quarantamilionesima parte del meridiano terrestre. Per non modificare tutti gli altri metri campione costruiti sulla base di quello di Sèvres, quindi, nel 1899 si decise di cambiare la definizione di metro trasformandola in “la lunghezza del metro campione di Sèvres”.

Ma la storia non finisce qui. Dal 1983, grazie a sofisticati strumenti di misurazione, il metro è stato definito come la distanza percorsa dalla luce nel vuoto in 1/299792458 di secondo. Non troppo intuitivo per le menti non matematiche. Meno male che c’è il metro da geometra o da sarta! E se non c’è, basta qualche trucco ottico, come quelli che vi suggeriamo qui di seguito.

Il calcolo si fa anche a occhio

In strada
Anche se non piove, portate l’ombrello. Quelli con il manico di legno misurano dai 90 ai 95 centimetri. Impugnandoli e stendendo il braccio, riusciamo a mantenere una distanza di più di 1 metro e mezzo. Questo perché in media il braccio di una persona alta 1,70 misura 60-65 centimetri. In alternativa, stendete di fronte a voi una racchetta da tennis o una (minacciosa) mazza da baseball. Misurano circa 60 centimetri che, sommati ai 60 del braccio, fanno 1 metro e 20. Occhio al saluto “gomito a gomito”... Non c’è contatto, ma siamo troppo vicini: 80-90 centimetri. Ognuna delle strisce pedonali in città è lunga 2 metri e mezzo. Quindi, se due pedoni si piazzano ai margini di una striscia, sono al sicuro.

Al bar
I classici tavolini quadrati da bar misurano 80x80 centimetri. Quindi, per essere sicuri, bisogna unirne due (formando un rettangolo di 1,60x80) e sedersi uno di fronte all’altro sui lati più corti.

Al supermercato
Il tipico carrello della spesa, quello di ferro con il seggiolino per bambini, misura 1 metro giusto giusto. Al supermercato, possiamo usarlo come “ostacolo” tra noi e gli altri per mantenere la corretta distanza sociale.

Al parco
Se vi sedete sull'erba con gli amici a cantare Battisti, per non creare assembramenti ditanziatevi l'uno dall'altro usando una chitarra classica da adulti (che misura 99 centimetri), più una spanna (cioè la distanza tra il pollice e il mignolo della vostra mano).

In spiaggia
Un tubo galleggiante da piscina (quello che si usa per fare acquagym) misura da 150 a 160 centimetri. In acqua al mare si può brandire come una spada e siamo salvi.

A casa
Quando aspettate visite dai congiunti o il rider della consegna a domicilio, fatevi trovare che stendete i panni: uno stendino “apri e chiudi” è largo 1 metro. Potete misurare la distanza anche con il manico del mocio, lungo 1 metro e 30. Visto che le palestre sono chiuse e si fa ginnastica in casa, per non rischiare contagi potete frapporre tra voi e l’ospite come “red carpet di benvenuto” il tappetino da yoga che, srotolato, misura circa 1 metro e 80. Altri dati utili da memorizzare per allenare l’occhio? I bastoni appendiabiti misurano 80 centimetri, quelli allungabili arrivano a 1 metro e 30. L’asse da stiro è lunga da 1 metro in su.

A letto
La lunghezza di un letto matrimoniale standard va da 1,90 a 2 metri. Ovvio che per evitare contagi non si dorme insieme, ma per ricordarsi di mantenere la giusta distanza bisogna pensare di tenere una persona “ai piedi” del letto.

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