Il generale Figliuolo: chi è il Commissario straordinario per l’emergenza Covid

Una moglie, due figli, tre lauree, missioni in giro per il mondo e un giuramento: «Darò tutto me stesso per fermare la pandemia»

Il generale Francesco Paolo Figliuolo
26 Marzo 2021 alle 15:11

Per fare la guerra al virus ci vuole un generale. La metafora sarà forse abusata, ma le scelte del governo Draghi la confermano in pieno: e così il generale Francesco Paolo Figliuolo ha ricevuto la (chilometrica) nomina di “Commissario straordinario per l’attuazione e il coordinamento delle misure occorrenti per il contenimento e contrasto dell’emergenza epidemiologica Covid-19”.

Una scelta che non arriva dal nulla, ma è il coronamento di un impegno che durava già da tempo: Figliuolo è il responsabile della logistica dell’Esercito e nell’ambito dell’emergenza si era già occupato del rientro degli italiani che si trovavano a Wuhan, in Cina, della fornitura di mascherine e guanti, e dell’operazione “Igea” che ha creato 200 punti in tutta Italia dove era possibile fare il tampone per il coronavirus direttamente dall’auto. Inoltre ha allestito i due centri medici negli ospedali militari di Roma e Milano.

I suoi obiettivi

«Dobbiamo accelerare e fare un cambio di passo» ha detto il generale Figliuolo durante un’intervista concessa a Fabio Fazio nella trasmissione “Che tempo che fa”. E ha aggiunto: «Servono più vaccinatori, più centri dove fare le somministrazioni, più personale coinvolto. L’obiettivo è raggiungere le 500 mila vaccinazioni al giorno. Ad aprile dovremo essere a regime. Se ci riusciamo, a fine settembre avremo almeno l’80 per cento degli italiani vaccinati». E il problema dei vaccini che mancano? «Le forniture saranno sufficienti. Entro marzo raggiungeremo i 15 milioni di dosi in dotazione. Nel trimestre seguente ne arriveranno altri 52 milioni e altri 82 in quello dopo».

Un’altra priorità è «rendere “covid-free” le aree dove c’è un focolaio di contagio». E «dovremo anche creare una riserva di vaccini, circa l’1,5 per cento sul totale, per affrontare eventuali imprevisti o situazioni di emergenza». In passato alcune dosi di vaccino sono andate sprecate perché non si erano trovate le persone che avrebbero dovuto farlo: «Questo è inaccettabile. Le dosi devono essere somministrate tutte entro la scadenza prevista; ovviamente si darà la precedenza alle classi prioritarie, poi a quelle vicine. Se no, chiunque passa deve essere vaccinato!». Infine, è prevista la priorità per i soggetti malati e anche per chi se ne prende cura: «Devono essere vaccinati velocemente anche genitori, tutori, badanti e tutti coloro i quali si occupano delle persone più fragili».

Una carriera “universale”

Ma da dove arriva il generale? Figliuolo è nato a Potenza l’11 luglio 1961 e ha svolto le prime esperienze di comando presso il Gruppo Artiglieria “Aosta” di Saluzzo (Cuneo), per divenirne Comandante nel 1999. Sempre nel 1999 fa parte del Comando Nato-Sfor a Sarajevo e poi conduce l’unità in missione in Kosovo negli Anni Duemila. Nell’ottobre del 2004 diventa Comandante del contingente italiano in Afghanistan. Comandante della Brigata “Taurinense” sino all’ottobre 2011, si occupa anche della formazione di base e avanzata degli Ufficiali dell’Esercito e lavora all’addestramento in ambito Nato presso il Joint Command South di Verona. Dal settembre 2014 all’agosto 2015 è il 19° Comandante delle Forze Nato in Kosovo; dal 7 novembre 2018 è il Comandante logistico dell’Esercito.

Famiglia e passioni

Figliuolo oggi vive a Torino con la moglie Enza e due figli, Salvatore e Federico. È appassionato di nuoto e sci, di cui è anche istruttore militare. Scrive spesso articoli di geopolitica per la Rivista militare dell’Esercito italiano. Ha tre lauree conseguite in tre diverse università: Scienze politiche a Salerno, Scienze strategiche a Torino e Scienze internazionali e diplomatiche a Trieste.

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