KARIMA AMMAR, l’intervista: «Il serale di AMICI sarà un’altra opportunità per crescere»

La serie di interviste esclusive ai nove Big del serale di Amici continua con Karima Ammar, terza nell'edizione 2006-07. «Non dimentico che il vero trampolino di lancio l’ho trovato qui. Per questo ho deciso di tornare»...

27 Marzo 2012 alle 07:05

Nei cinque anni passati dalla finale della sesta edizione di «Amici», Karima Ammar ha seguito una strada completamente diversa rispetto a quella degli altri talenti lanciati da Maria De Filippi. Terza nel 2007, nell’edizione vinta da Federico Angelucci, Karima ha inseguito con tenacia e coerenza il suo sogno di bambina, quello di diventare una grande interprete, privilegiando le esibizioni live rispetto alle esigenze della discografia. Un percorso culminato nel 2009 sul palco dell’Ariston, dove ha cantato «Come in ogni ora» accompagnata dal leggendario Burt Bacharach.

E ora rieccola nella palestra di «Amici», insieme agli altri otto Big del serale, al via sabato su Canale 5. «Avevo sei anni quando sono entrata per la prima volta in uno studio di registrazione» ricorda in una pausa della realizzazione dell’esclusiva cover di Sorrisi in edicola questa settimana. «Ma non dimentico che il vero trampolino di lancio l’ho trovato qui. Per questo ho deciso di tornare». Quando le hanno chiesto di partecipare, Karima ha posto una sola condizione: «Mi è venuto naturale accertarmi che le canzoni che avrei interpretato in trasmissione rispecchiassero quello che sono e il genere che più mi rappresenta».

Non avendo vinto nella propria edizione, Karima potrebbe essere più motivata degli altri, ma quando glielo chiediamo scopriamo che non è così: «Non mi piace affrontarla come gara, mi piace affrontarla come esperienza nella quale crescere. In una sfida come questa, o come Sanremo, più che la vittoria conta la soddisfazione che se ne ricava dopo».

E dopo Bacharach con chi ti piacerebbe collaborare, visto che nel serale di «Amici» ti capiterà di duettare con artisti internazionali? «Il mio sogno rimane Stevie Wonder. C’era anche Whitney Houston, ma sono stata sfortunata. Lei è stata la mia musa ispiratrice, a nove anni sognavo già di diventare come lei. È il motivo per cui ho iniziato a cantare. Per me è come se fosse morta una di famiglia». Karima ricorda con orgoglio di aver aperto gli ultimi due concerti italiani di Whitney. «Era il 2010, e ho avuto l’opportunità di conoscerla. Tremavo talmente tanto che non sono riuscità né a farle autografare il cd, né a fare una foto con lei. È rimasta un mito intoccabile».

Dei vecchi insegnanti Karima rivela di aver mantenuto i contatti con Luca Pitteri, uscito dal programma nel 2007. E racconta di essere rimasta legata a un altro insegnante (ma non di canto) grazie a un cane: «Ho regalato a mia mamma la figlia della canina di Garrison». Ma è rimasto forte anche il rapporto con Maria De Filippi: «Lei c’è sempre, e non si tira mai indietro quando c’è da dare una mano. Mi ha invitato ogni volta che usciva un album o un singolo».

Rimane il tempo per chiederle chi farebbe entrare nella gara se ci fosse spazio per un decimo cantante: «Sono un po’ di parte ma dico Manuel, di Livorno come me. Ha una gran voce. Dei ragazzi di quest’anno, invece, devo dire che ho sentito grandi voci, in particolare Ottavio e Carlo».

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