L’elezione del Presidente della Repubblica: i segreti (e le curiosità) della corsa al Quirinale

Lunedì 24 gennaio partono le votazioni per scegliere il successore di Mattarella: ecco cosa dovete sapere

Sergio Mattarella
24 Gennaio 2022 alle 07:57

Ci siamo. Lunedì 24 gennaio si parte con le votazioni per eleggere il nuovo Presidente della Repubblica. Ecco tutto quello che è utile sapere (e qualche curiosità).

Come funziona

Alle urne saranno chiamati 630 deputati, 321 senatori e 58 rappresentanti delle Regioni (tre per ognuna tranne la Valle d’Aosta, che ne ha uno solo) per un totale di 1.009 Grandi elettori. Nelle prime tre votazioni è richiesta una maggioranza di due terzi (cioè 673 voti). Dal quarto scrutinio basterà la maggioranza assoluta (505).

Chi può essere eletto?

Sono candidabili tutti i cittadini italiani con almeno 50 anni e che godano dei diritti civili e politici.

I poteri

Per chi pensa che il Presidente sia “solo un garante”, ecco alcuni dei suoi poteri: nomina il capo del Governo, i ministri e i senatori a vita; è il capo della magistratura e delle Forze armate; può sciogliere il Parlamento e indire le elezioni; può bloccare una legge o chiedere che sia modificata; può graziare i condannati e dichiara lo stato di guerra deliberato dalle Camere. Giudicate voi...

Attenti al virus

E se troppi Grandi elettori non potessero partecipare per il coronavirus? Sono allo studio varie soluzioni, da un Covid hotel (dove potrebbero votare senza contagiare gli altri; ma resta il problema del viaggio verso Roma) alla più drastica: un rinvio a nuova data. Già deciso, invece, un cambio di prassi: anziché tutti insieme gli elettori voteranno a scaglioni di 50 alla volta.

Catafalchi e insalatiere

Non solo: sempre per ragioni anti-Covid questa volta non ci saranno i “catafalchi”, cioè le coperture inventate per favorire la segretezza del voto, ma normali cabine. E anche “l’insalatiera”, la preziosa cesta di vimini con decori dorati, che accoglieva le schede non sarà utilizzata.

I voti più sorprendenti

Hanno ricevuto voti anche molti personaggi amati dagli italiani, ma estranei alla politica attiva. Tra i giornalisti: Carlo Rossella, Michele Serra, Oriana Fallaci, Bruno Vespa. Tra i personaggi dello sport: lo sciatore Gustav Thöni e i calciatori Giovanni Trapattoni, Gigi Riva, Roberto Bettega, Giancarlo Antognoni, Antonio Cabrini e Roberto Mancini. Tra gli attori: Sophia Loren, Sabrina Ferilli, Valeria Marini e Lino Banfi. Tra i cantanti: Vasco Rossi, Francesco De Gregori, Francesco Guccini, Ornella Vanoni, Roby Facchinetti e Drupi. Tra i personaggi della tv: Fiorello e Giancarlo Magalli. Addirittura sette i voti ottenuti da Ezio Greggio nel 2015, seguito a distanza dal compagno di “Striscia” Enzo Iacchetti (uno).

Il presidente inesistente

Tra i voti annullati, quelli a Rocco Siffredi (troppo giovane al momento della votazione), Diego Armando Maradona (in quanto di nazionalità argentina) e al conte Mascetti interpretato da Ugo Tognazzi nel film “Amici miei” (in quanto personaggio di fantasia e quindi... inesistente!).

L’oltraggio

Spesso questi voti sono stati dati per polemica verso le scelte dei “candidati di partito”; ma la protesta più memorabile si ebbe nel 1948, quando il nobile monarchico Giovanni Alliata di Montereale stracciò platealmente la scheda. È rimasto un caso unico.

Il contavoti

Racconta il sociologo Giuseppe De Rita che nel 2006, senza che nessuno gli avesse detto niente, si ritrovò terzo tra i votati con 19 preferenze. «Ma non volevano davvero eleggermi: Clemente Mastella aveva detto di scrivere il mio nome per contare quanti voti potesse controllare».

I record

Il presidente che ha ottenuto più voti (82,3%) è stato Sandro Pertini; quello che ne ha ricevuti di meno Giovanni Leone (51,4%). Solo Ciampi e Cossiga sono stati eletti al primo scrutinio; l’elezione più complicata fu quella del 1971, che richiese 23 votazioni (alla fine vinse Leone). L’unico Presidente a essere stato rieletto per un secondo mandato è Giorgio Napolitano, nel 2013 (ma si dimise due anni dopo). Carlo Azeglio Ciampi è stato finora l’unico presidente che, prima dell’elezione, non avesse mai fatto il deputato o il senatore. Il presidente più incontentabile è stato Francesco Cossiga: ha rimandato alla Camere, per farle modificare, ben 22 leggi.

Le tre armi

«I mezzi per fermare un candidato sono tre: il pugnale, il veleno e i franchi tiratori (chi vota senza seguire le indicazioni del proprio partito o area politica, ndr)» ha detto Carlo Donat-Cattin, politico di lungo corso negli Anni 70 e 80.

Stendardi e cannonate

All’insediamento del Presidente verrà innalzato il suo stendardo (quadrato, con il tricolore bordato di blu e uno stemma al centro) che lo accompagnerà in ogni uscita ufficiale anche su navi, aerei e auto. E la sua elezione sarà salutata da 21 salve di cannone sparate dal Gianicolo.

La tv seguirà così l’evento

Rai, La7 e Rete 4 dovrebbero offrire la diretta delle votazioni: per lo meno dell’unica sicura, la prima, del 24 gennaio. Lo stesso giorno Sky TG24 propone lo speciale Corsa al Colle (dalle 14 alle 23 con la conduzione di Stefania Pinna, Fabio Vitale e Giovanna Pancheri). Prevista anche una Maratona Mentana su La7. Dedicheranno spazio al Quirinale anche i maggiori programmi di informazione, da Porta a porta (Rai1) a #Cartabianca (Rai3), da Quarta Repubblica a Dritto e rovescio e a Fuori dal coro (Rete 4), da Otto e mezzo a Non è l’Arena e a Di martedì (La7).

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