Arnaldo Greco e la sua guida alle cose sopravvalutate

Il giornalista e autore tv ha chiesto a 16 scrittori cosa considerano sopravvalutato e ha raccolto tutto nel libro “Aragoste, champagne, picnic e altre cose sopravvalutate”.

8 Maggio 2023 alle 08:19

L’autore televisivo Arnaldo Greco ha chiesto a 16 scrittori cosa considerano sopravvalutato. E noi l’abbiamo chiesto a lui... «La cosa che mi ha colpito di più? L’entusiasmo di quasi tutti gli scrittori che ho interpellato. Era come se dicessero: “Oh, adesso mi sfogo. Finalmente lo posso dire!”». Il giornalista e autore tv ha avuto un’idea geniale: chiedere a 16 scrittori italiani di indicare quale cosa, secondo loro, è la più sopravvalutata. E ha raccolto tutto nel libro “Aragoste, champagne, picnic e altre cose sopravvalutate”.

Come è nato questo “gioco”?
«Da una frase di Christopher Hitchens (scrittore americano, ndr), che ha ispirato il titolo. Mi sono chiesto: perché non chiedere anche l’opinione di altri?».

E se poi qualcuno si offende?
«Ricordiamolo: è un gioco! Cercavo autori che offrissero risvolti divertenti e insoliti. E li ho trovati».

Lei ha indicato il meteo. Altre cose che considera sopravvalutate?
«Mi sono riconosciuto molto nel contributo di Francesco Piccolo, che ha risposto “il viaggio”. Viaggiare è diventato un dovere. Chi paga il prezzo più alto sono i bambini, che di solito odiano farlo. Io stesso sono andato in Giappone con i miei tre figli e ho passato il tempo a cercare qualcosa che ricordasse loro l’Italia. Un altro fatto che non sopporto è dover usare le bacchette al ristorante. Perché devo usarle se siamo in Italia? Ma ho imparato a maneggiarle, perché non ho mai avuto il coraggio di lamentarmi col cameriere. Così adesso mi sfogo anch’io!».

Lei è un autore televisivo. Cosa sopravvaluta la tv?
«Secondo me, la cronaca nera. Ce n’è troppa. Sono convinti che alle persone piaccia e anche che faccia bene, perché “sensibilizza al dolore umano”. Mah...».

E la tv stessa è sopravvalutata?
«Al contrario, direi che è sottovalutata. Si tende a criticarla troppo e pure a minimizzare la sua efficacia (“È solo un passatempo” dicono). Invece costruisce il nostro immaginario. A “Che tempo che fa” me ne sono reso conto. Oppure pensate all’impatto che ha avuto “Mare fuori”».

Cosa viene sottovalutato, invece?
«Il tempo vuoto. Cioè libero. Abbiamo l’ossessione di riempirlo. Io penso alle mie estati da bambino, a quei giorni vuoti in cui la fantasia volava perché non c’era nulla da fare... Ne parla anche Francesco Pacifico nel libro».

A proposito, ci sarà un secondo volume con le cose sottovalutate?
«Potrebbe essere divertente. Soprattutto perché ho il sospetto che le stesse cose che alcuni considerano sopravvalutate, per altri siano decisamente sottovalutate!».

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