Candida Livatino: «Da una firma capirò chi siete»

La grafologa della tv ci svela i segreti per conoscerci meglio con “Dagli scarabocchi alla firma. La grafologia rivela chi sei” (Mursia, 16 euro): un agile manuale per interpretare lettere, parole, segni grafici di ognuno di noi

Candida Livatino con l’ultimo suo libro “Dagli scarabocchi alla firma. La grafologia rivela chi sei” (Mursia, 16 euro). Da 25 anni si occupa di grafologia per perizie e consulenze
26 Novembre 2020 alle 08:34

Quest’ultimo libro, come i tre precedenti, Candida Livatino lo ha scritto tutto a mano e solo dopo lo ha digitato sui tasti del computer. In tal modo, dice, i pensieri scorrono più fluidi e la creatività è stimolata. Ed ecco il risultato: “Dagli scarabocchi alla firma. La grafologia rivela chi sei” (Mursia, 16 euro): un agile manuale per interpretare lettere, parole, segni grafici di ognuno di noi. Ma anche di personaggi famosi, e di criminali, cosa che la signora Livatino è chiamata spesso a fare in molte trasmissioni televisive.

Signora Livatino, ci spiega cosa fa una grafologa?
«La grafologia ci aiuta a conoscere il carattere e la sfera affettiva di una persona. Non è una disciplina esoterica, io non predico il futuro! La scrittura è come l’impronta digitale: unica. Ognuno ha il suo vissuto e la sua scrittura cambia a seconda del momento».

Il lockdown come ha inciso sulla scrittura?
«In questo periodo succede che si è giù di tono e la scrittura tende ad andare verso la parte bassa del foglio: ti stai lasciando andare, non premi sul foglio perché non hai energia. In una vita felice e ottimista la scrittura va verso l’alto».

Altri segni utili per l’interpretazione?
«La scrittura curva e arrotondata è di qualcuno che ama socializzare. Quella ascendente rivela una persona ambiziosa che guarda verso l’alto. Chi scrive staccato dal margine sinistro del foglio vuol dire che si stacca dal passato (o da un’iperprotezione della madre o del padre). La parte destra del foglio rappresenta il futuro, l’indipendenza».

Ci dia tre consigli pratici che ci possono rivelare qualcosa da una firma.
«La firma rappresenta l’“io sociale” della persona. Se calcata, rivela qualcuno grintoso, che sopporta bene lo stress. Molti ricci e svolazzi denotano nascondimenti, una persona falsa o che non dice la verità fino in fondo. Le firme pendenti verso destra sono di persone che usano la seduzione per accattivarsi la simpatia degli altri».

La sua firma che cosa denota?
«Io firmo “Candidalivatino” senza stacco. Il cognome rappresenta il casato e la figura paterna e, infatti, io sono legatissima a mio papà. Al contrario di Ronaldo».

Ronaldo il calciatore?
«Sì, lui. Ronaldo non si firma con il cognome, ma solo con il nome. Gli è mancata la figura genitoriale, il padre non è stato presente nella sua adolescenza, e questo ha alimentato in lui il desiderio di paternità».

Lei è diventata grafologa per interpretare la scrittura di suo figlio.
«Era incomprensibile e lo è tuttora. Ma ho capito che la sua mano rincorre la mente, le idee sono così tante che non riesce a star dietro con la scrittura».

A parte quella di suo figlio, qual è stata la scrittura più ostica da decifrare?
«Pietro Pacciani, il cosiddetto “mostro di Firenze”. La sua scrittura mette ansia: lui occupava tutto il foglio, non ci sono margini né a destra né a sinistra, neanche lo spazio tra una parola e l’altra. Lo spazio rappresenta l’ambiente, se non c’è spazio per le nostre pulsioni questo poi genera fobia».

Anche gli scarabocchi racchiudono un mondo...
«È un lato del cervello che si libera e produce dei segni che esprimono il mondo interiore, la mano corre senza inibizioni e limiti, si tracciano linee, animali, frecce, scale, occhi, bocche, casette...».

Lei cosa scarabocchia?
«Occhi, sempre gli occhi. Devo tenere tutto sotto controllo, esaminare ogni cosa. E sono curiosa, voglio scoprire le cose».

Scrivere a mano, oggi che tutti usano computer o telefono, a che cosa può servire?
«Offre dei vantaggi. Quando uno scrive è concentrato sulla mano e favorisce la tensione verso un unico obiettivo. Prendendo appunti a mano si selezionano i concetti, l’essenza di ciò che ascoltiamo. Scrivendo mettiamo in moto il cervello, elaboriamo idee e intuizioni e memorizziamo meglio ciò che è sulla carta. Infine, mettere nero su bianco qualcosa aiuta a rilassarci e a scaricare le tensioni».

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