Jules Verne, l’uomo che previde tutto, compresa la tv

Sorrisi dedica una collana alle opere del geniale scrittore. Che era nato nell’Ottocento ma... viveva nel futuro

Jules Verne (1828-1905)
6 Novembre 2020 alle 08:26

Sono passati 150 anni esatti da quando Jules Verne raggiungeva il culmine del suo successo pubblicando “Ventimila leghe sotto i mari” (1870) ed era solennemente decorato a Parigi con la Legione d’onore. E oggi non sappiamo chi dovrebbe stupirsi di più: se i lettori del tempo, che nelle pagine dello scrittore trovavano decine di sbalorditive “predizioni fantascientifiche”, o noi, lettori del XXI secolo, che le vediamo puntualmente avverate.

Forse Jules Verne era un mago dotato del dono della preveggenza? No. Era piuttosto un appassionato della conoscenza che tempestava di domande gli studiosi dell’epoca e leggeva da cima a fondo tutte le riviste scientifiche nel suo club parigino, per poi interrogarsi su cosa attendesse l’umanità. Insomma, un visionario. E pensare che più o meno negli stessi anni c’era chi sosteneva che ormai «tutto ciò che poteva essere inventato è già stato inventato» (come avrebbe affermato, secondo la leggenda, il capo dell’ufficio brevetti americano). Verne non era d’accordo e così ha previsto un sacco di tecnologie che a suo tempo non esistevano ancora. Vi mostriamo quali...

40 titoli da collezionare

“Il giro del mondo in ottanta giorni” è il primo di 40 capolavori di Jules Verne che troverete in edicola ogni settimana con Sorrisi. Esce il 10 novembre al prezzo speciale di 1,90 euro; gli altri volumi costeranno 7,90 euro.

Guardate le sue strabilianti “predizioni” che oggi sono diventate realtà

Le astronavi e i viaggi nello spazio
In “Dalla Terra alla Luna” (1865) e “Intorno alla Luna” (1870) lo scrittore francese immaginò le spedizioni scientifiche per esplorare il nostro satellite, un secolo prima del programma “Apollo” che, il 20 luglio 1969, avrebbe portato realmente l’uomo sulla Luna. Ma le “profezie” non finiscono qui: si parla di assenza di peso nello spazio, retrorazzi e navicelle a energia solare. Persino il numero di membri dell’equipaggio (tre) e il punto di lancio (la Florida) corrispondono con quello che succederà davvero.

I sommergibili
Imbarcazioni rudimentali per andare sott’acqua esistevano già ai tempi di Verne, ma lo scrittore fu il primo, in “Ventimila leghe sotto i mari”, a immaginare vere e proprie navi subacquee mosse da un motore elettrico (magari esagerando un po’: nel suo “Nautilus” c’è spazio anche per sale da pranzo e un organo a canne). “Inventò” anche le moderne tute subacquee e un’arma ad elettricità del tutto simile all’odierna pistola taser.

Le macchine volanti
In “Robur il conquistatore” (1886) il protagonista viaggia nel cielo con l’“Albatros”, che sostanzialmente è un gigantesco elicottero fornito di 37 eliche per sollevarsi da terra, più due per muoversi in orizzontale. Ok, alle macchine volanti ci aveva già pensato Leonardo da Vinci, ma Verne affronta anche il problema del materiale: l’Albatros è costruito con una sorta di cartone supercompresso, isolante, impermeabile, resistente e leggerissimo, che precorre l’invenzione dei supermateriali, a cominciare dalla “nanocarta” ultra resistente creata nel 2008.

I grattacieli (al fresco)
In “Parigi nel XX secolo” (1863), Verne previde l’esistenza di altissimi grattacieli di vetro con le stanze dotate di aria condizionata!

I tunnel e l’alta velocità
Cos’è mai il tunnel ferroviario sotto la Manica rispetto a quello sotto l’Atlantico che, per Verne, tra qualche secolo porterà i passeggeri dall’Europa all’America con treni iperveloci (1.500 chilometri all’ora)? La previsione è contenuta in “La giornata di un giornalista americano nel 2889” (scritto nel 1889 e firmato col figlio Michel), dove si parla anche di calcolatrici, pubblicità aerea “scritta sulle nuvole” e, ahimè, guerre batteriologiche.

C’è anche la televisione
Nello stesso testo Verne anticipò l’invenzione di videotelefoni e tv con queste parole: «Ecco un altro grande trionfo della scienza moderna. La trasmissione della parola è una vecchia storia; la trasmissione di immagini per mezzo di fili è cosa di ieri. Un’invenzione davvero preziosa!».

A volte, però, sbagliava pure lui

Di fronte a tante previsioni azzeccate, si può certo perdonare al grande scrittore qualche rara ipotesi che si è rivelata sbagliata. L’esempio più interessante è in “Dalla Terra alla Luna”. Qui Verne immagina che gli astronauti siano “sparati” verso il satellite da un enorme cannone interrato con una canna lunga oltre 200 metri. Ma lo scrittore e divulgatore russo Jakov Perel’man (forse un po’ invidioso) ha dimostrato non solo che questo è tecnicamente impossibile, ma che la mostruosa accelerazione iniziale avrebbe l’effetto di ridurre gli astronauti in poltiglia. Improbabile anche l’arrivo di telegrammi da parte dei marziani (“La giornata di un giornalista americano nel 2889”), l’esistenza di un fiume di lava tra l’Islanda e Stromboli (“Viaggio al centro della Terra”, 1864) e quella di mostri marini con la pelle resistente ai cannoni (“Ventimila leghe sotto i mari”). In quanto alla scoperta della mitica Atlantide, ipotizzata nello stesso libro, per ora i suoi resti non sono stati ritrovati ma... non si sa mai!

Seguici