La curiosità dei ragazzi, come sappiamo, è quasi infinita, in particolare quando ci sono di mezzo scienza e tecnologia E chissà quante volte i vostri figli sono venuti da voi in cerca di una risposta alle loro domande più incredibili.
A venirvi in aiuto adesso è un libro. Si chiama “Terra in vista!” (Mondadori, 25 euro), è scritto da Telmo Pievani, professore dell’Università di Padova, e da Federico Taddia, conduttore e autore televisivo: è lo storico collaboratore di Fiorello, oggi una delle firme del suo ultimo show “Viva RaiPlay!”trasmesso da RaiPlay (www.raiplay.it).
«Questo testo è nato grazie a una trasmissione di Radio 24 chiamata appunto “Terra in vista!” in cui raccoglievamo le domande scientifiche di alcuni giovanissimi e le sottoponevamo ai massimi “cervelli” italiani» spiega Federico.
Proprio attingendo all’archivio di quel programma è nato il libro, a cui si sono aggiunte le illustrazioni di Cristina Portolano. Molti dei quesiti presenti in “Terra in vista!” sono stati suggeriti dagli stessi figli di Pievani e Taddia, che racconta: «Abbiamo coinvolto anche i loro amici e i loro compagni di scuola. La verità è che la fantasia dei bambini offre mille spunti su cui soffermarsi. E il libro può persino diventare una guida per gli stessi genitori. In fin dei conti un adulto, a meno che non sia un esperto, non sarebbe in grado di rispondere». Aggiunge il professor Pievani: «La vera sfida per i nostri scienziati è stata intervenire in modo chiaro, preciso, ma anche un po’ scanzonato». E chissà, magari, “Terra in vista!” potrebbe ora trasformarsi in un programma tv: «È un’idea a cui abbiamo già pensato. Adesso si tratta solamente di trovare qualcuno disposto ad aiutarci» sottolinea Pievani. «D’altronde abbiamo dedicato il libro a Piero Angela, un maestro della divulgazione scientifica, riportando anche una sua bellissima frase: “La curiosità è il carburante della vita”» conclude Taddia.
Come si fanno le previsioni del tempo?
Risponde Serena Giacomin, meteorologa: «Il cielo può dare qualche indizio per capire quale potrebbe essere l’evoluzione nel brevissimo termine. Per prevedere che cosa accadrà in tutto il territorio occorre qualcosa di più complesso. È molto importante capire qual è la situazione dell’atmosfera. Possiamo osservarla tramite le stazioni a terra, i satelliti, le stazioni meteorologiche col termometro e l’anemometro che misura l’intensità del vento».
Perché si dorme?
Risponde Lino Nobili, neuropsichiatra infantile: «Capire perché dormiamo non è facile. Secondo alcuni, il sonno contiene i nostri desideri, le nostre paure, la parte più inconfessabile di noi. Secondo altri, nel sonno c’è un riepilogo di tutte le esperienze che abbiamo fatto durante la giornata. Il sonno facilita il consolidamento della memoria, sia nel bambino che nell’adulto, quindi è necessario».
Perché si fanno le punture?
Risponde Antonella Viola, direttrice dell’Istituto di ricerca pediatrica di Padova: «Le iniezioni fanno paura perché sono intrusive. Eppure servono proprio per questo. Hanno un vantaggio rispetto agli altri metodi di somministrazione. Viene chiamata “biodisponibilità del farmaco”: la percentuale di medicina somministrata che raggiunge la circolazione sanguigna è particolarmente alta».
Perché a volte non c'è campo?
Risponde Paolo Ravazzani, dirigente del Cnr: «Il cellulare si chiama così perché la rete di telecomunicazione si basa su tante celle, che coprono con le loro antenne un territorio. Il telefonino si “aggancia” alla cella della ricetrasmissione più vicina. Se il territorio è impervio o se è coperto da poche celle, allora può mancare campo. Un altro limite deriva dal fatto che ogni cella ha una capacità di lavoro. Se in troppi vogliono telefonare nello stesso momento, ogni cella può saturarsi».
Si può far rinascere un dinosauro?
Risponde Massimo Bernardi, paleontologo: «Tanti paleontologi sono affascinati da questa idea, perché i dinosauri sono diversi da tutto ciò che popola la Terra. Per farli rinascere, però, c’è un problema: il loro Dna è vecchio di 66 milioni di anni. Ed è troppo deteriorato e frammentato perché lo si possa estrarre dai fossili. Oggi, forse, grazie al modo di alterare il codice genetico si apre qualche spiraglio di speranza...».
Perché i vulcani si addormentano?
Risponde Boris Behncke, vulcanologo: «Un vulcano si addormenta quando non gli arriva più quello di cui ha bisogno per eruttare, cioè il magma. Se queste rocce fuse insieme a gas e cristalli non riescono più a raggiungere la superficie della Terra dalle profondità del pianeta, il vulcano si addormenta. I motivi possono essere diversi: alcuni vulcani raggiungono un’altezza tale che il magma non riesce più a salire fino in cima».
Perché ci si innamora?
Risponde Antonio Cerasa, neuroscienziato: «È una miscela di tre ingredienti: desiderio, romanticismo e attaccamento. Quando ci si innamora, il nostro cervello si trasforma, scosso da una tempesta umorale. Si scatena una tempesta ormonale, che causa sensazioni strane; chi si innamora comincia a sentire vampate di calore in tre parti fondamentali del corpo: il petto, le mani e il viso».
Un programma scientifico e autorevole non può certo ignorare la pandemia. E cerca, con l’aiuto degli esperti, di rispondere a dubbi e domande dei telespettatori