“In viaggio con Alessia”: la Marcuzzi svela in un nuovo libro i suoi posti del cuore

La conduttrice de “Le Iene” ci porta a spasso nelle sue città del cuore: Roma, Milano, Londra e Parigi. Qualche dritta l’aveva già data sul suo blog Lapinella.com, ma stavolta si tratta di un vero e proprio libro

Alessia Marcuzzi prima di salire sul treno alla stazione Centrale di Milano
9 Maggio 2019 alle 15:26

Mentre risponde alle nostre domande, Alessia Marcuzzi è a casa sua, a Roma, e gusta una crostata fatta con farina di kamut «di quelle basse e scrocchiarelle» spiega. Appetitosa come la sua ultima trovata: la guida “In viaggio con Alessia” (Mondadori Electa) in cui la conduttrice de “Le Iene” ci porta a spasso nelle sue città del cuore: Roma, Milano, Londra e Parigi. Qualche dritta l’aveva già data sul suo blog Lapinella.com, ma stavolta si tratta di un vero e proprio libro. Un librone.

È molto corposo, Alessia: 255 pagine di consigli.
«Nel progetto era più contenuto. Ma alla fine le chicche erano così tante che dovevo metterle tutte».

Perché ha scelto proprio queste quattro città? Iniziamo da Roma.
«Roma è casa: ci sono nata e ci vivo, nonostante tutti dicano che è in degrado io la amo follemente. È la città dei pranzi con le amiche, dei pomeriggi al parchetto con mia figlia Mia».

Milano?
«Milano è la città dove lavoro. L’ho scoperta all’inizio grazie a mia cugina Valentina, ma da 30 anni ormai una volta alla settimana sono “milanese” e ora la associo alla vita mondana, alla vita notturna, agli aperitivi, alle cene».

Londra?
«Londra è la mia seconda casa. Sono stata fidanzata per sei anni con un ragazzo italiano che viveva nel quartiere di Richmond. Ora ci abita mio figlio Tommy, che l’anno prossimo all’università studierà Economia».

E Parigi?
«L’ho scelta perché quando si pensa a un weekend con la persona che ami, la prima meta è sempre Parigi».

Ma per lei viaggiare che cosa significa?
«Viaggiare è vivere. I miei genitori mi hanno portato con loro fin da piccolissima  per farmi scoprire nuove terre, nuove culture».

Il primo ricordo?
«Ne ho tre nel cuore. La prima volta in Egitto, a 10 anni, a vedere le piramidi con papà, grande appassionato di astronomia e geroglifici. A 12 anni, un viaggio importante dal punto di vista spirituale è stato quello in Israele: il Muro del pianto, Betlemme... Molto toccante. E, sempre con i miei, ricordo il Messico. Anche lì girammo i siti archeologici a Tulum, nello Yucatán. Per trovare una spiegazione di come fosse possibile realizzare opere così imponenti a quell’epoca, parlammo di extraterrestri. Mi è tornato in mente anni dopo, quando in Perù ho fatto il cammino Inca fino al Machu Picchu. Pure lassù, le antiche rovine... Un mistero!».

Mette le bandierine sulla cartina per segnare i posti visti?
«Ce l’avevo da ragazzina. E avevo anche  le enciclopedie con le “orecchie”, per segnare i posti. Dopo li ho passati ai miei figli».

Quali Paesi le mancano?
«Ho visitato Singapore, la Malesia, ma non ancora Giappone e Cina, devo assolutamente andarci!».

Quando si sposta da Roma a Milano, prende il treno?
«Sì, così posso lavorare, scrivere o parlare al telefono».

Non è che ha paura dell’aereo?
«Da matti, ho iniziato ad averla dopo le gravidanze».

Come la combatte?
«Parlando continuamente, aggrappata ai vicini di posto. Una volta uno capì male: pensava che ci stessi provando e mi chiese il numero di telefono» (ride).

Che musica ascolta in volo per rilassarsi?
«Mi piace la musica “brit”. Oasis, Muse, Coldplay. E ultimamente ascolto tantissimo Billie Eilish».

Le sue fughe all’estero le pianifica nelle pause a “Le Iene”?
«Non solo. Io parlo sempre di viaggi, mio marito (il produttore televisivo Paolo Calabresi Marconi, ndr) dice che ho una malattia seria».

Non chiede consigli a Nicola Savino?
«Sono io che consiglio a Nicola posti che non conosce a Milano. L’altra sera siamo andati a mangiare la pizza senza glutine da “Le specialità”, dove la fanno buonissima».

Il piatto più buono che ha gustato in giro per il mondo?
«Adoro la cucina libanese, con tutte quelle salsine, ma la pasta “cacio e pepe” di Felice al Testaccio, nella mia Roma, non si batte».

Come riesce a scovare tanti indirizzi segreti?
«Cammino, anche 12-13 chilometri al giorno. Prendo appunti sul mio taccuino Moleskine e sul cellulare, scatto tante foto. E soprattutto mi fido della compagnia. Non viaggio molto da sola, anche se una volta Fabio Volo mi ha detto che dovrei farlo di più. Ma io preferisco andare con qualcuno: con la mia amica Ezia, per esempio, a New York ci siamo divertite un sacco a Brooklyn, nei quartieri di Dumbo e Williamsburg».

Avete fatto shopping?
«Lei starebbe ore e ore a fare acquisti, io meno. Ma ormai in alcune città ho i negozi dove vado a colpo sicuro, come il Topshop, a Londra».

E al rientro la valigia si chiude?
«L’importante è partire leggeri all’andata. E mettere nel bagaglio una borsa arrotolata, da spedire poi coi souvenir».

Nel suo trolley cosa c’è?
«Scarpe basse per il giorno, scarpe col tacco per la sera, maglietta, giacca, jeans. E un abito in jersey che non si stropiccia e al limite può essere “stirato” semplicemente appendendolo in bagno, in hotel. Basta aprire due minuti la doccia e con il vapore dell’acqua calda è fatta».

Ma quante ne sa?
«Ho problemi solo con il beauty case. Devo portarmi tutto dietro: creme, cremine, solari, farmaci...».

Prende mai ispirazione dalle serie tv per decidere i suoi itinerari?
«Spesso. Sono stata a Palma di Maiorca nel ristorantino dove viene rapito il figlio del protagonista di “The night manager”. E tra le mie prossime mete ci sono la Monterey di “Big little lies”, in California, e la Montauk di “The Affair” a Long Island».

C’è materiale per una prossima guida.
«Ma ne ho già pronte sette! Vorrei continuare con Dubai, Ibiza e Formentera, New York, Berlino...».

Dopo tanti reality farebbe un programma sui viaggi in tv?
«Ci penso e lo sto metabolizzando da almeno vent’anni... (ride). Prima o poi arriverà. Vorrei fare una piccola agenzia di viaggi televisiva. E dare consigli per tutti i gusti e tutte le tasche, scegliendo per ogni meta la versione “5 stelle lusso” e quella “sacco a pelo”».

Portate in vacanza la mia guida e scoprirete tante chicche e indirizzi segreti

• A LONDRA fate una passeggiata a Hampstead Village (hampsteadvillagelondon.com), tranquillo quartiere in collina con un grande parco, un laghetto balneabile e la dimora di Kenwood House (che si vede nel film “Notting Hill“). Se volete incontrare Kate Moss, Matt Damon o David Beckham e mangiare ottimo pesce, c’è il ristorante Sexy Fish (www.sexyfish.com) in Berkley Square. Per fare shopping con il partner, andate da Joseph in Fulham Road (www.joseph-fashion.com). Ha abiti belli e il titolare Anibal è un tipo fortissimo!

• A PARIGI prenotate un albergo in posizione strategica. L’Hôtel Paradis (hotelparadisparis.com) in Rue des Petites-Écuries ha un ottimo rapporto qualità-prezzo. Portate i bambini al goloso Musée du chocolat  (www.museeduchocolat.fr) sul boulevard de Bonne Nouvelle. Se amate la fotografia, non perdetevi la Polka Galerie (www.polkagalerie.com) in rue Saint-Gilles. Vi sorprenderà.

• A MILANO vale una visita guidata Villa Necchi Campiglio (www.fondoambiente.it) in via Mozart. È la casa-museo degli Anni 30 dove Luca Guadagnino ha girato il film “Io sono l’amore”. Vi serve una manicure al volo? Io vado con le mie amiche da Bahama mama (www.bahamamama.it) in viale Col di Lana. E per una serata danzante all’aperto consiglio la Balera dell’Ortica (www.labaleradellortica.com) in via Amadeo.

• A ROMA in via del Pellegrino, a due passi da Campo de’ Fiori, avventuratevi sotto l’Arco degli Acetari. Porta in un angolo segreto, una corte piena di verde. Il mio bistrot preferito ai Parioli è Hungaria in viale Liegi: l’hamburger “completo” è un’istituzione. Infine, concedetevi una dolce pausa relax da Acqua madre (www.acquamadre.it) in via di Sant’Ambrogio, meraviglioso hammam in pieno centro. 

Seguici