L’isola magica chiamata Favignana

Se avete voglia di leggere i motivi di questo mio folle amore per la regina delle isole Egadi, eccomi pronto a spiegarveli

Favignana
26 Giugno 2021 alle 08:33

Non c’è un posto al mondo in cui mi senta a casa come a Favignana (ci vado da tanti anni). E quando Giusina Battaglia mi ha detto che ha girato alcune puntate del suo programma proprio lì (ce ne parla nell'articolo qui sotto), l’impulso è stato quello di prendere e partire.

Se avete voglia di leggere i motivi di questo mio folle amore per la regina delle isole Egadi (mio e di tanta gente che l’ha scoperta), eccomi pronto a spiegarveli (almeno alcuni...).

Niente modaioli

Favignana non è un’isola alla moda, difficilmente trovate yacht e panfili nel porto (anche perché è così piccolo che ci stanno solo i pescherecci). È un posto vero, che vive tutto l’anno anche senza i turisti (soprattutto siciliani e anzi soprattutto di Trapani, che è a mezz’ora di aliscafo). Certo, d’estate diventa più movimentata, ma l’atmosfera è sempre quella di un luogo dove regna la pace, con la sua bellezza clamorosa data quasi per scontata. Una bellezza allegra, che ti mette di buonumore. Sull’isola hanno una casa Simona Izzo e Ricky Tognazzi (forse la più bella che ci sia), Sabina Guzzanti, Daniele Silvestri, Miuccia Prada. Ma sono case nascoste e discrete, come i loro abitanti. D’altronde Favignana esorta alla tranquillità e sono talmente tanti i luoghi dove andare a fare il bagno che è garantito che spesso vi troverete da soli davanti a un mare stupendo, verde e blu, per me il più bello possibile (gli altri possono solo... pareggiare).

Il silenzio

Ci sono poche spiagge e molti scogli, insenature nascoste che si raggiungono in barca (si affittano per poco al porto), ma una delle gioie della vita è girarla in bicicletta, con l’asciugamano nel cestino, pronti a fermarsi all’improvviso e dire: «Ecco, faccio il bagno qui». E poi, il silenzio: sia di giorno che di notte, a parte nelle tre vie del piccolo “centro” del paese pieno di ristorantini fantastici (e se permettete vi dico il mio preferito, il Bar del Corso) e di famiglie e ragazzi poco... caciaroni. Sentirete solo (e non sempre) il soffio del vento, come se qualcuno dal cielo avesse deciso di abbassare il volume al mondo. Anche nel piccolo chiosco che si trova in uno dei posti più belli dell’isola, il “Puntalunga”, c’è solo un filo di musica in sottofondo. Nei luoghi più famosi (come la splendida Cala Rossa, o Punta Ferro, dove c’è il faro) spuntano poi dei baracchini mobili, su tre ruote, dei piccoli bar fornitissimi e fantastici.

Come in un romanzo

A Favignana ci sono molte cose da vedere, come il museo ricavato dalla tonnara dei Florio, la famiglia che in passato ha fatto la fortuna dell’isola (se amate i libri di Stefania Auci vi troverete nel mezzo dei suoi romanzi). O come il Forte di Santa Caterina, a 310 metri di altezza, sulla montagna che divide in due l’isola: da lì, oltre a un tramonto spettacolare, si vedono le altre due isole delle Egadi, Levanzo e la sperduta Marettimo. Ci si sale solo a piedi, in una trentina di minuti (anche se vista da sotto sembra irraggiungibile...).

Tutti filosofi

Non ho spazio per parlare di tutte le meraviglie di Favignana. Ne aggiungo solo due: la gentilezza degli abitanti e la loro capacità di essere tutti filosofi (parlare con loro rende più ricchi); e l’atmosfera che aiuta a guardarsi dentro. Anche se con tutte le cose che ci sono da ammirare, non c’è tanto tempo per ripiegarsi su se stessi... Sì, questa è casa mia.

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