Ma che cos’è questo Black Friday?

Il “venerdì nero” dello shopping, che era un fenomeno solo americano, ora spopola anche da noi. E permette di fare affari d’oro

Una vetrina londinese con i prodotti in svendita per il Black Friday
21 Novembre 2019 alle 17:37

Nelle vetrine ci sono già le decorazioni. I bimbi iniziano a pensare alla letterina a Babbo Natale. Manca solo un incentivo per iniziare a fare qualche regalo: trovare l’occasione per risparmiare. Il calendario ce la serve su un piatto d’argento il 29 novembre, quando si celebra il cosiddetto “Black Friday”, il “venerdì nero”. Di che si tratta? E perché tutti ne parlano anche da noi?

Tutto è iniziato 95 anni fa
Nel lontano 1924 i grandi magazzini Macy’s organizzano una parata a New York il venerdì successivo al Giorno del Ringraziamento, per dare il via agli acquisti pre-natalizi. Da allora negli Stati Uniti la stagione dello shopping festivo si apre sempre il giorno dopo il Ringraziamento, che si celebra il quarto giovedì di novembre. Ecco perché anche la data del “Black Friday” non è fissa. Quest’anno, per l’appunto, cade il 29. Anche se sconti e ribassi sono già iniziati e durerannno fino al 2 dicembre, ovvero il giorno del “Cyber Monday” (il “lunedì tecnologico”) in cui ci si imbatte in promozioni e prezzi imperdibili su telefonini, televisori, elettrodomestici.

Verità e leggenda
Ci sono varie teorie sull’origine del nome “Black Friday”. Alcune sono leggende metropolitane, come quella che lo associa al giorno in cui gli schiavi d’America venivano svenduti. Niente di più falso. Un’altra ipotesi collega il “nero” del venerdì al colore dell’inchiostro usato nei vecchi libri contabili dei negozi americani, dove si segnavano in nero i guadagni e in rosso i conti negativi. La verità storica è che il termine è nato a Philadelphia negli Anni 60 e si riferisce al “bollino nero” legato al traffico delle auto dei tifosi accorsi in massa a vedere la partita di football Army-Navy (Esercito contro Marina), giocata la domenica dopo il Giorno del Ringraziamento. L’espressione “Black Friday” in senso commerciale, invece, appare per la prima volta nel 1966 in un annuncio pubblicitario sulla rivista “The American Philatelist”. E nel 1975 un articolo sul “New York Times” ne sancirà definitivamente la popolarità.

Un bollettino di guerra
In America, durante il “Black Friday” la ressa dei clienti e le risse vanno di pari passo. Per accaparrarsi i prodotti a prezzi scontati ci si accampa di notte fuori dai centri commerciali. E quando scatta l’ora X dell’apertura, la folla si riversa dentro come un’onda d’urto. Ci sono stati addirittura casi di violenza (il sito Blackfridaydeathcount.com tiene conto degli incidenti, tra morti e feriti). Da noi non si arriva a tanto, per fortuna, comunque ci si “scatena” quanto e più che per i saldi. In Lombardia, visto il successo dell’iniziativa, è stata addirittura cambiata la legge regionale per consentire ai commercianti di praticare sconti nel “Black Friday”. In altre regioni invece vige il divieto di fare vendite promozionali 40 giorni prima dell’inizio dei saldi. Ma anche chi non va in negozio può approfittare delle occasioni online. Anzi, proprio sui siti di commercio online il volume d’affari aumenta di anno in anno in modo impressionante. Le catene di elettronica hanno già lanciato una pagina dedicata al Black Friday, tra cui Euronics che prevede sconti oltre il 25% sugli smartphone. In altri siti bisogna registrarsi e monitorare le “offerte lampo” su giocattoli, videogame, accessori per neonati. E abbigliamento: Asos, per esempio, sconterà fino al 60% cappotti maschili e giacche da donna. E Nike annuncia varie offerte sulle nuove scarpe da jogging. Chi ama i viaggi, tenga d’occhio le compagnie aeree: molti siti di viaggio proporranno pacchetti ad hoc.

Detersivi e pigiami
Quali saranno i prodotti più desiderati? In tanti, c’è da scommetterci, sognano un televisore nuovo (vedi box sotto), ma anche un tablet o l’aspirapolvere super tecnologico sono nella Top 10. Non di sola tecnologia vive il “Black Friday”, però: l’anno scorso il prodotto più comprato è stato la confezione di detersivo per lavastoviglie da 100 tavolette. Nel 2017, invece, aveva vinto il pigiama, un grande classico dei regali di Natale “utili”.

Può essere l’occasione giusta per acquistare una nuova tv: dal 2022 il digitale terrestre cambia ancora

Dal 1° gennaio 2020 per i telespettatori cambia tutto (di nuovo). Inizierà il periodo di transizione verso il nuovo segnale digitale terrestre che trasmette tutto quello che vediamo in tv. Tecnicamente, entro il 1° luglio del 2022 si passerà dallo standard DVB-T1 al DVB-T2 HEVC (annotatevi queste sigle!).

Come capisco se il mio televisore potrà ricevere il nuovo segnale?
Se avete comprato un televisore nuovo dal 2017 in poi, dovrebbe essere tutto a posto. Per esserne certi, e per chi ha televisori più vecchi, basta controllare se nel manuale di istruzioni, alla voce “tuner” o “sintonizzatore”, ci sono le scritte DVB-T2 o H265/HEVC.

E se non ho più il manuale di istruzioni?
Poco male. Nei primi sei mesi del 2020 andrà in onda un canale test in DVB-T2 HEVC: tutti coloro che vedranno questo canale senza problemi non dovranno fare nulla; gli altri, invece, dovranno cambiare televisore oppure collegare a quello vecchio un decoder di nuova generazione (ne esistono di tutte le dimensioni e costano poco: da 25 euro in su). Per acquistarli, lo Stato darà un contributo per un massimo di 50 euro alle famiglie con i redditi più bassi, che devono essere residenti sul territorio italiano e appartenere alla prima e alla seconda fascia Isee. Sono le stesse, per intendersi, già esentate dal pagamento del canone. Lo sconto viene praticato direttamente dal rivenditore e si potrà utilizzare una sola volta.

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