Massimiliano Rosolino racconta la gioia di tuffarsi tra le onde con le figlie

«L’acqua è il mio elemento» dice, contento di quest’intervista tutta “acquatica”. «Ho iniziato le gare di nuoto a sei anni, ma ancora prima, da piccolissimo, nella vasca da bagno mi piaceva nuotare con maschera e tubo»

Massimiliano Rosolino
16 Luglio 2020 alle 08:45

Campione olimpico a Sydney nel 2000 e mondiale a Fukuoka nel 2001 nei 200 metri misti, tra il 1995 e il 2008 è stato 14 volte campione europeo di nuoto. Ma Massimiliano Rosolino, 42 anni appena compiuti e fisico statuario degli atleti, lo conosciamo anche per la sua partecipazione a vari show televisivi, da “Ballando con le stelle” (dove ha conosciuto la sua compagna Natalia Titova) e “Pechino Express” in Rai fino a “Un dolce da maestro” su La7. «L’acqua è il mio elemento» dice, contento di quest’intervista tutta “acquatica”. «Ho iniziato le gare di nuoto a sei anni, ma ancora prima, da piccolissimo, nella vasca da bagno mi piaceva nuotare con maschera e tubo» racconta.

Che cosa prova quando si tuffa in acqua?
«Gioia pura!».

A che temperatura le piace fare il bagno?
«Se voglio rilassarmi nella vasca da bagno o nuotare per diletto, 28 gradi è l’ideale. Per allenarsi in piscina, invece, la temperatura dev’essere più bassa: 26-27».

Canta sotto la doccia?
«Sì, ma metto la musica per coprire il fatto che sono stonato».

Che acqua preferisce bere?
«Naturale, fresca. Se vado a correre, la metto fredda in borraccia così resiste al caldo. E a volte a tavola la bevo leggermente frizzante. Ma ho abolito del tutto le bottiglie di plastica per salvaguardare l’ambiente».

Il suo film del cuore dove l’acqua è protagonista?
«“Laguna blu”».

E la canzone?
«“Nel blu dipinto di blu” vale anche senz’acqua (ride)? Oppure “Acqua azzurra, acqua chiara”».

Le onde e l’acqua alta le mettono mai paura?
«Più che paura, diciamo che sono prudente e non vado mai da solo in mare aperto».

Il più bel mare dov’è stato con la sua Natalia?
«Ho girato il mondo, la Polinesia per esempio è stupenda, ma tifo per l’Italia. Sono legato al mare di Napoli. Amo Procida, Ischia, Capri e Sorrento, dove nuotavo da piccolo. Ma anche Posillipo è meravigliosa dopo tre giornate di mareggiata. Mi piace il mare della Calabria, dove vado ogni anno, e della Sardegna, dove sono appena stato con le bambine».

Le sue figlie, Sofia Nicole e Vittoria Sidney, sono già campionesse di nuoto?
«Sono due sirenette! Le sto allenando insieme agli altri bambini nel mio campo estivo di nuoto “Onda Max” a Montesilvano, vicino a Pescara. Guardandole noto che sono molto portate anche per la parte artistica».

Si immergerà presto in qualche nuovo progetto, magari televisivo?
«In tv qualcosa c’è, ma bisogna concretizzare, vedremo. Intanto pratico triathlon e ho tanti eventi in pista».

Oro blu

Preziosa, preziosissima. Sulla Terra ci sono circa 1.400 miliardi di chilometri cubi d’acqua, l’equivalente di 800 trilioni (un trilione è un miliardo di miliardi) di piscine olimpioniche. Il 97 per cento dell’acqua del Pianeta è salata, solo il 3 per cento è dolce, ghiacci polari compresi. Quella potabile è meno dell’1 per cento. Ma ne consumiamo tanta, troppa: in Italia quasi 9,5 miliardi di metri cubi all’anno. Ciò che mangiamo incide sugli sprechi: per produrre 1 chilo di verdura servono 320 litri d’acqua, ma un chilo di pollo ne “succhia” 4.325 litri e uno di manzo 15.415. E pensare che anche noi siamo fatti d’acqua, che è presente per circa il 60 per cento nel corpo degli adulti e per oltre il 75 in quello dei bambini. La percentuale infatti varia nel tempo: un embrione di un mese è composto al 95 per cento di acqua dentro la pancia della mamma; percentuale che scende al 77 quando nasce.

Ghiaccio bollente

Grazie alle lezioni di chimica a scuola, impariamo che l’acqua bolle e poi si condensa in vapore quando raggiunge o supera i 100 gradi, mentre si solidifica se la temperatura tocca o è inferiore agli 0 gradi. Il ghiaccio mantiene lo stesso peso che l’acqua aveva allo stato liquido: ecco perché galleggia sull’acqua (anche se aumenta il volume). Se in vacanza state gustando un ghiacciolo, stupite gli amici con un’altra piccola curiosità scientifica: l’acqua calda congela più rapidamente di quella fredda. È il cosiddetto “effetto Mpemba”, dal nome di uno studente della Tanzania, Erasto Mpemba. Nel 1963 il ragazzo notò che un impasto per fare il gelato congelava prima se era tiepido. Sarà utile ricordarsene quando dovremo creare in freezer i cubetti di ghiaccio per i nostri cocktail…

Sapore di sale

Se dopo una giornata di mare, in Versilia come sulla Riviera romagnola, oltre alla felicità resta appiccicato il sapore di sale sulla pelle, chiediamoci il perché. Nell’acqua marina la concentrazione di sale è elevatissima, circa 30-35 chili di cloruro di sodio per ogni metro cubo. Nuotando a riva il sale addosso si sente ancora di più. Succede perché la concentrazione aumenta nelle zone meno profonde dove l’evaporazione dell’acqua è maggiore. La salinità cambia a seconda dei luoghi: l’Adriatico è più salato del Tirreno, per esempio. Quanto alla scoperta dell’acqua calda… prima di fare il bagno, cliccate su www.water-temp. com: il sito indica la temperatura per 8.000 località di mare di tutto il mondo.

Per bere, lavarsi, innaffiare

I più freddolosi fanno la doccia o il bagno a una temperatura di 40 gradi, per gli altri vanno già bene 38 gradi. Occhio, però, che sopra i 41° l’acqua inizia a essere dannosa, può provocare piccole ustioni. Chi ama le docce scozzesi tonificanti magari berrà anche acqua fredda prima dei pasti perché aiuta a bruciare circa 70 calorie in più al giorno. Ma è meglio bere dal rubinetto o stappare una “oligominerale”? Le acque oligominerali hanno un residuo fisso (cioè la quantità di minerali che restano nell’acqua dopo l’evaporazione) inferiore ai 500 milligrammi per litro e sono indicate per gli anziani, i bambini e chi ha problemi ai reni. L’acqua del rubinetto è sicura perché viene controllata costantemente. Un rischio, estremamente basso, è la presenza di piombo (incolore, inodore, insapore e neurotossico): potrebbero esserci episodi di contaminazione in vecchi palazzi costruiti prima degli Anni 60, dove non è stata fatta manutenzione. Un ultimo consiglio per chi ha vasi in balcone o un giardino: mai usare acqua fredda, soprattutto d’estate. Non dev’esserci sbalzo eccessivo tra la temperatura dell’aria e quella dell’acqua, altrimenti lo “shock termico” può far appassire le piante più delicate.

E se scende la pioggia?

Un temporale estivo può capitare. Ma non bastano“due gocce” per evocare la tempesta perfetta. La quantità di pioggia caduta si misura in millimetri e si chiama “altezza pluviometrica”: se in un posto cadono 20 millimetri, significa che in ogni metro quadrato sono precipitati 20 litri di acqua. Il record mondiale in un giorno? Il diluvio di 1.825 mm tra il 7 e l’8 gennaio 1966 a Foc-Foc, sull’isola di Réunion, nell’Oceano Indiano.

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