Milan – Inter, il derby di Milano tra storia, canzoni e cucina

Il 10 maggio si gioca la gara di andata di Champions League. E noi andiamo alle origini di una grande rivalità

10 Maggio 2023 alle 08:16

Una parola, tante storie. Di sofferenze e di gioie, di sconfitte e di vittorie. In sintesi, il “derby”. Ci sono tifosi per cui, addirittura, conta di più vincere quello che coppe o scudetti. E da qualunque angolo lo si guardi, che si sia appassionati oppure no, ogni derby è anche un evento seguitissimo in televisione. Il prossimo sarà il 10 maggio: è la semifinale di andata di Champions League, Milan-Inter, che vedremo in diretta streaming su Prime Video e in chiaro su Tv8. Il ritorno si giocherà sei giorni dopo, con la diretta su Sky e Canale 5. Ma quando sono nati i derby? E quali sono le storie più belle di quello di Milano?

Ringraziamo l’Inghilterra

Il calcio, si sa, è nato in Inghilterra e l’idea di “derby” come sfida cittadina arriva proprio da lì. Ci sono, però, versioni discordanti sulle origini della parola. Quella più accreditata ci fa tornare al 1779: Sir Edward Smith-Stanley, XII conte di Derby, si sposò e organizzò una corsa di cavalli. L’anno dopo la ripropose e alla gara fu dato, in suo onore, il nome di “derby”. Dall’ippica, poi, il termine passò ad altri sport, calcio compreso.

Le prime stracittadine italiane

Sebbene non li abbiamo inventati noi, l’Italia è la patria dei derby. Tra stracittadine, duelli regionali, sfide territoriali, se ne contano un’ottantina. Quelli più importanti sono nati negli Anni 20, quando il fascismo impose che ogni capoluogo, anziché tante squadre com’era stato fino ad allora, avesse una sola società professionistica. Con quattro eccezioni per le grandi città del Nord (Torino, Milano e Genova) e per Roma. Nascono così rispettivamente il derby della Mole (Juventus-Torino), quello della Madonnina (Milan-Inter), quello della Lanterna (l’attuale è Genoa-Sampdoria, ma prima si alternarono altre società) e quello della Capitale (Roma-Lazio).

Un appuntamento a Chiasso

Ma veniamo al derby della Madonnina. La prima sfida è datata 18 (ma secondo alcuni 21) ottobre 1908: si giocò a Chiasso, in Svizzera, per la coppa locale. Due tempi da 25 minuti. I giocatori, un manipolo di ragazzi poco più che adolescenti, erano partiti in treno dalla stazione del quartiere Ortica, con i panini per il pranzo al sacco. Era un torneo a inviti, ma fu più che altro una scampagnata. Vinse il Milan, 2 a 1, con i gol di Pierino Lana, Luigi Forlano per il Milan, e di Carlo Payer I per l’Inter.

I “bauscia” e i “casciavit”

Derby è anche sinonimo di prese in giro reciproche (nella speranza di non esagerare anche se a volte, purtroppo, succede). Fino agli Anni 70 i nerazzurri venivano apostrofati dagli avversari come i “bauscia”, ossia persone che si davano delle arie. Viceversa i rossoneri erano chiamati “casciavit”, i “cacciaviti”. Questo perché, come scrisse anche il mitico giornalista Gianni Brera, l’Inter era prevalentemente sostenuta dalla borghesia medio-alta, mentre il Milan era più popolare tra gli operai.

Voci da tifosi, da Vecchioni a Lazza

È una rivalità sentita, quella tra Milan e Inter: ci sono famiglie che il 10 maggio saranno spaccate a metà davanti alla tv. Ma naturalmente la passione per le due squadre ha sconfinato anche in altri ambiti. A partire dalla musica. Roberto Vecchioni, interista, ha firmato il capolavoro “Luci a San Siro”, nata parlando della “Montagnetta” ma diventata negli anni una canzone “nerazzura”. Mentre di recente Lazza, milanista, è stato accolto dalla curva rossonera con “Cenere”, il brano con cui il rapper è arrivato secondo a Sanremo.

Allo stadio c’è Celentano

Ma c’è un aneddoto davvero speciale che lega la musica al derby: siamo nel 1968 e si sfidano la Grande Inter di Helenio Herrera e il Milan del vecchio leone Nereo Rocco. La Rai invia un corrispondente speciale per seguire l’incontro: Adriano Celentano, che l’anno prima aveva pubblicato “Eravamo in 100.000”, una canzone sul derby. Per l’occasione Adriano, interista doc, intervista il presidente dell’Inter, Angelo Moratti, quello del Milan, Franco Carraro (a cui Celentano fa una battuta sostenendo che Gianni Rivera fosse stato «troppo dispettoso»), e l’allenatore interista, Helenio Herrera.

Un film “Eccezzziunale”

Nemmeno il cinema poteva esimersi da rendere il suo omaggio al derby. Nel 1982, Diego Abatantuono è protagonista di “Eccezzziunale... veramente” in cui interpreta tre diversi tifosi di Milan, Inter e Juve. Nel film si vedono le immagini del vero Milan-Inter del 25 ottobre del 1981, mentre Abatantuono con Teo Teocoli, Ugo Conti e Massimo Boldi viene ripreso sugli spalti tra i supporter nerazzurri. Una curiosità: Diego, Teo, Ugo e Massimo sono quattro, veri, tifosi milanisti e in quella partita alla fine furono costretti ad assistere alla vittoria dell’Inter.

Ma chi è il più bello?

Divertiamoci anche a giocare a chi, il 10 maggio, schiererà i giocatori più belli. Il Milan scommette sul bellissimo Olivier Giroud, 1 metro e 92, barba impeccabile e occhio penetrante. Per teenager, invece, il giovanissimo dal viso acqua e sapone Charles De Ketelaere. L’Inter punta tutto sul fascino sudamericano con i super sexy Lautaro Martínez e Joaquín Correa.

È anche sfida tra i fornelli

Ben marcata è anche la divisione territoriale tra ristoranti milanisti e interisti. In quota rossonera citiamo “L’Assassino”, che era un vero e proprio ufficio per Nereo Rocco, “Da Giannino”, il preferito nell’era Berlusconi, e il “Kaimano”, in voga negli ultimi anni. Per quanto riguarda i nerazzurri, abbiamo la “Nuova Arena” e il “Santa Lucia”, frequentatissimi durante la presidenza di Massimo Moratti, e “Alla collina pistoiese”, covo della Grande Inter di Herrera fondato da Pietro Gori, padre del compianto campione Bobo (che giocò anche nell’Inter) scomparso poche settimane fa.

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