Gerry Scotti? Una Barbera dell’Oltrepò Pavese. Gianna Nannini? Un Rosso Toscano. E Sting? Un Sangiovese. No, non stiamo facendo il gioco del “Se fosse un vino che vino sarebbe?” ma parliamo dei vini che producono. Già, perché la passione per la viticoltura non è esclusiva di Al Bano (ottimo il suo “Platone”) e Bruno Vespa, di certo tra i più noti personaggi che amano dedicarsi alle vigne, ma sono tantissimi i volti noti della musica, del cinema e della tv che hanno investito nel mondo del vino.
6 produttori superstar
Gerry Scotti
Gerry Scotti è cresciuto in campagna e il vino è una tradizione di famiglia. Dal 2016 firma una linea di bottiglie dell’Oltrepò Pavese per la Giorgi di Canneto Pavese (PV). Si tratta di una Barbera (“Regiù”), un Pinot nero rosato (“Pumgranin”), uno Spumante Metodo Classico Extra Brut (premiato da Bibenda e Gambero Rosso), un Riesling Oltrepò Pavese Doc (“Mesdì”) e il “Buttafuoco ‘56”: «L’ho chiamato 1956, come il mio anno di nascita e il numero di bottiglie che produco. Un vino importante ma non troppo impegnativo: più da condividere che da tenere in cantina per le occasioni».
Zucchero
«Non amo i vini barricati o quelli importanti. Preferisco quelli aciduli di queste zone. Vitigni autoctoni dei colli di Luni come il Vermentino nero che vinifico in purezza, il Ciliegiolo e la Pollera nera». Zucchero racconta così la sua passione per la viticoltura e con la sua Di Vino, etichetta prodotta dalla Cantine Lunae Bosoni di Luni, vicino a La Spezia, vinifica le uve delle sue vigne site in Lunigiana, al confine tra Liguria e Toscana. Si tratta di vini autoctoni, in produzione limitata, con tre etichette: un rosso, un bianco e un rosé.
Sting
Sting nel 1997, con la moglie Trudie, ha acquistato la tenuta Il Palagio a Ponte agli Stolli, una frazione di Figline Valdarno (FI). I suoi vini biologici sono molto apprezzati per la qualità e le belle etichette dedicate alle canzoni più famose dell’artista e dei Police. Tra queste, “Sister Moon” (blend di Sangiovese, Merlot e Cabernet), “When we dance” (Sangiovese), “Roxanne” (nelle versioni bianco Vermentino e rosso con Merlot, Sangiovese e Syrah) e “Message in a bottle” (rosso con uve Sangiovese, Merlot, Syrah e bianco con uve Vermentino).
Gianna Nannini
I vini di Gianna Nannini sono prodotti nell’azienda vinicola La Certosa di Belriguardo (SI) in zona Chianti. Nella tenuta di famiglia, rilevata dalla cantante nel 2006, si producono sei etichette, tutte rosse. I primi tre vini firmati Gianna Nannini sono stati “Rosso di Clausura”, “Baccano” e “Chiostro di Venere”, Igt a base Sangiovese con percentuali di Merlot, Syrah e Cabernet. Poi si sono aggiunti il Chianti Docg “Mama”, il Chianti Classico Docg “Belriguardo” e l’Igt “Inno”. «Il taglio è un po’ come il timbro della voce» spiega la rocker. «Diverso da individuo a individuo. E poi, come la musica, il vino aiuta a socializzare».
Peppe Vessicchio
Musikè, la cantina di Peppe Vessicchio, produce un Montepulciano d’Abruzzo Doc e un Trebbiano d’Abruzzo Doc che godono di un affinamento indotto dall’armonia musicale: «L’armonizzazione delle note forma un campo elettromagnetico che influenza in modo positivo il processo» spiega il maestro, che ha dato dimostrazioni live anche in contesti enologici come il Vinitaly. «Prima mi affidavo a Mozart, poi ho cominciato a comporre della musica adatta allo scopo e i risultati sono stati certificati anche da noti sommelier. Ora, però, voglio estendere il processo ai vini della mia terra: vuole mettere un Fiano armonizzato?».
Andrea Bocelli
Per quasi tre secoli la famiglia Bocelli ha realizzato vini classici nella sua piccola tenuta a Lajatico (PI), in Toscana, coltivando vitigni locali come il Sangiovese, il Canaiolo, il Colorino, la Malvasia e il Trebbiano. Andrea continua la tradizione con la sua azienda Bocelli 1831 e nelle vecchie vigne familiari (alcune hanno oltre 70 anni) produce vini di pregio, il cui top è un Sangiovese in purezza ricavato dalle vigne più vecchie. Grazie a collaborazioni, Bocelli realizza anche spumanti e vini di altre aree geografiche.
E ci sono anche...
Sono un omaggio al padre Ugo quelli prodotti da Gianmarco Tognazzi, che portano nomi ispirati al film “Amici miei”: “Tapioco”, “Come se fosse”, “Antani” e “Il conte Mascetti”. L’attore si è lanciato nel mondo vinicolo dando un’identità ironica a La Tognazza, a Velletri (Roma), che utilizza i terreni della prima azienda agricola fondata dal papà nel 1969.
Joe Bastianich, ex giudice di “MasterChef”, musicista e ristoratore, nei primi Anni Duemila ha acquistato una tenuta a Cividale del Friuli (UD) dove produce vini che rappresentano un’attualizzazione della tradizione friulana, come il “Vespa Bianco” e il “Vespa Rosso” (qui, però, Bruno Vespa non c’entra). Il più apprezzato è un rosso: il “Calabrone”.
La Fattoria Fazzuoli produce vino e olio in Toscana dal 1868, sulle balze del Valdarno, dove s’incontrano i confini delle province di Firenze, Siena e Arezzo. Dal 1995 Federico Fazzuoli, con la moglie Anita e i figli, produce secondo le regole dell’agricoltura biologica.
L’attrice francese Carole Bouquet ha scelto da anni di vivere sull’isola di Pantelleria, dove realizza un delizioso Passito (“Sangue d’oro”), già premiato come Miglior vino italiano prodotto da uno straniero e insignito dei quattro grappoli della prestigiosa guida Bibenda.
Citazione, infine, per Johnson Righeira (Stefano Righi), che con la sua Kottolengo produce una piccola quantità di bottiglie di un Erbaluce dal nome bizzarro: “Kutu”, ovvero “stupido” in dialetto canavese.
Come dice il celebre pasticcere: «Il cioccolato piace a tutti e chi dice il contrario, mente». Questo prodotto lo ha portato anche in tv: “Il re del cioccolato”, “Bake Off” e ora ne “La mia storia con il cioccolato” (in onda su Food Network il sabato alle ore 14.30)
Nella puntata di martedì 20 febbraio lo chef ci porta alla ricerca del miglior ristorante con cantina della regione. A contendersi il titolo, tre ristoratori e una ristoratrice