Sicuri di sapere (bene) la grammatica italiana?

Salvarsi dagli strafalcioni è possibile. Con l’aiuto del famoso linguista della tv Francesco Sabatini e con sei nuovi manuali da collezionare

Checco Zalone riempie i suoi film di irresistibili strafalcioni come quelli citati nei fumetti. Zalone inizierà le riprese del suo nuovo film, che uscirà all’inizio del 2019, a fine estate
10 Maggio 2018 alle 12:31

La star della grammatica in televisione è lui: il linguista Francesco Sabatini, presidente onorario dell’Accademia della Crusca, di cui è stato presidente dal 2000 al 2008, e professore emerito dell’Università Roma Tre. La domenica a «Unomattina in famiglia» su Raiuno la sua rubrica «Pronto soccorso linguistico» è seguitissima. Nessuno meglio di lui può salvarci dagli strafalcioni.

Professore, una prima domanda è d’obbligo: il suo cognome si scrive con una o due B?
«Una sola. Da Roma in giù, però, nella pronuncia la B raddoppia».

«A me mi piace» è un errore così grave?
«No: nella lingua parlata è un rafforzativo comune da secoli. Ma nei testi scritti e molto formali non va usato».

«Il meglio» (avverbio) usato come aggettivo al posto di «Il migliore» si tollera?
«Mai».

Eppure il premio Nobel per la letteratura Eugenio Montale scrisse «Il meglio ramicello del tuo orto» nella poesia «Sarcofaghi».
«Un uso regionale e letterario, come nel film “La meglio gioventù”».

Per favore, ci spieghi uno dei grandi misteri della lingua scritta: l’estinzione del punto e virgola.
«Ah, quella pausa che non indica la fine del discorso, ma la continuazione di un concetto. Per usare il punto e virgola serve una certa sensibilità».

E il calo nell’uso del congiuntivo?
«È fisiologico con i verbi come “credere”, dove si afferma il modo Indicativo: frasi come “Credo che Antonio è stupido”, sono sempre più comuni. Invece il congiuntivo resiste nelle forme esortative come “Venga”».

Che ne pensa della moda dei superlativi in -errimo? Braverrimo, stupenderrimo...
«Una presa in giro che rivela la tendenza a esagerare con i superlativi».

Perché oggi tutti i problemi si trasformano subito in «problematiche»?
«A chi ha un uso incerto dell’italiano i termini astratti sembrano più raffinati. Si dice “tematica” anziché “tema” per fare la figura dei filosofi».

A «Unomattina in famiglia» con Tiberio Timperi e Ingrid Muccitelli fate «meeting» per «briffarvi» sulle puntate?
«Per carità! (ride) Bastano “riunioni” per “prendere accordi”».

Non si sa molto della sua vita privata. Lei «tiene» famiglia?
«Sì, per dirla in maniera colloquiale, “tengo” due figli e quattro nipoti».

Crede nell’«al di là» o nell’«aldilà»?
«Tutto attaccato, se immagino un’altra vita dopo questa. Per rifletterci, mi siedo al di là (staccato) di un fiume».

Lo ammetta, anche lei negli sms cede e scrive «tvb»?
«Se è solo affetto, sì. Sull’onda di sentimenti passionali sono più prolisso».

I libri giusti per tutti i dubbi

In edicola con Sorrisi

Da questa settimana in edicola con Sorrisi trovate sei volumi che aiutano a risolvere piccoli e grandi dubbi sull’italiano scritto e parlato. Sono guide facili da consultare e divertenti da leggere, che contengono regole di ortografia e grammatica, e tanti consigli utili per rendere il nostro linguaggio più corretto ed elegante. I manuali sono a cura dei linguisti Valeria
Della Valle e Giuseppe Patota. Dal 9 maggio, al prezzo di 7,90 euro (escluso il costo della rivista), c’è la prima uscita: il libro «Senza neanche un errore» (Mondadori).

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