“Gli uomini vengono da Marte, le donne da Venere”, il racconto comico di Debora Villa

L'attrice torna a teatro con un one woman show, adattamento teatrale del romanzo bestseller di John Gray, sull'eterno conflitto tra sesso forte e sesso debole

Debora Villa
18 Febbraio 2020 alle 15:08

“Gli uomini vengono da Marte, le donne da Venere”: è il titolo dello spettacolo che Debora Villa sta proponendo nei teatri d’Italia. L’attrice e comica racconta, da donna, l’universo maschile e quello femminile tra difetti, contraddizioni e punti di forza. Il one woman show è un adattamento teatrale del romanzo bestseller di John Gray “aggiornato” e “rivisitato” sul tema sempre attuale dell’eterno conflitto tra sesso forte e sesso debole…

Debora, come ti è venuto in mente di “scomodare” la teoria di John Gray da sempre impegnato a risolvere le problematiche sulle relazioni sentimentali uomo-donna…
«Gray da ottimo psicologo e consulente matrimoniale qual è, è riuscito a sdoganare la teoria secondo cui non esiste un sesso migliore dell’altro. E io mi ci ritrovo in questo. Bisogna dire però che anche la donna più illuminata ha un retrogusto di cultura maschile millenaria. Cosa ho fatto? Sono entrata in questo discorso e ho cercato di riportare equilibrio. Durante lo spettacolo, che è una sorta di terapia di gruppo collettiva, dispenso consigli alle coppie e non solo».

Sono più donne o uomini le persone che vengono a vederti a teatro?
«Il 55 per cento è formato da donne e il 45 da uomini. Ma i maschietti si scompisciano dalle risate perché io vado giù duro anche con gli aneddoti sulle donne…».

Che argomenti tratti?
«Di tutto. Mi concentro, soprattutto, sulle dinamiche che avvengono nelle coppie, nelle famiglie. Cerco di far capire, sul filo dell’ironia e della comicità, che in un rapporto deve esserci complicità, confronto e autoanalisi».

La comicità come mezzo per veicolare messaggi di un certo spessore…
«Certo che sì. Verso la fine dello spettacolo, dedico un minuto di orologio alla riflessione sul femminicidio, fenomeno mondiale. Da donna, non posso non trattare questo argomento».

In questo viaggio tra luoghi comuni e verità sacrosante, cosa hai imparato?
«Che siamo veramente diversi. La percezione della realtà di un uomo e di una donna sono all’opposto. Laddove lui è più drammatico e pragmatico, la donna è più ottimista e sognatrice. Oppure le donne talvolta non conoscono la parola silenzio quando invece sarebbe meglio che lasciassero un po’ da soli i loro uomini a pensare e riflettere».

Ci sono secondo te pregiudizi sulla comicità femminile?
«Più sei accreditata e meno ne hai. Li ho vissuti e mi capita di viverli sulla pelle anche a cinquant’anni. Ma il fenomeno non riguarda solo lo spettacolo. Investe ogni campo. Siamo sempre viste come “secondarie”».

Per la comicità femminile, quali sono i tuoi riferimenti?
«Monica Vitti, Franca Valeri, Bice Valori, Ave Ninchi. Mi sono sempre piaciute anche Isabella Biagini e Loretta Goggi nel ruolo di imitatrici. Senza parlare della scuola di Sandra Mondaini».

Una comica come fa a essere credibile in famiglia?
«(Ride) Non si è credibili… Ho un compagno, Cesare, che mi supporta a 360 gradi e una figlia Lisa di 11 anni, che è la gioia della mia vita e che si è abituata al mio stile di vita. In questo però ne ha beneficiato perché l’ho portata alcune volte sul set della fiction “Alex & Co” - dove ho lavorato - e lei si è divertita un mondo. Questa cosa mi ha fatto guadagnare punti…».

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