Roberto Bolle: «Tuffatevi assieme a me nella gioia della danza»

Mentre gira l’Italia con il suo tour nei teatri, l’étoile ci dà anche qualche consiglio su come divertirci in vacanza

4 Luglio 2022 alle 08:38

Se si pensa all’eleganza e alla gentilezza fatta persona, viene subito in mente Roberto Bolle, orgoglio italiano della danza che ha saputo rendere quest’arte meravigliosamente pop. Ora, dopo la prima tappa milanese al Teatro degli Arcimboldi, il ballerino, étoile del Teatro alla Scala di Milano e “principal dancer” dell’American Ballet Theatre di New York, è in una piccola pausa dal tour estivo del suo spettacolo “Roberto Bolle and Friends”, che prosegue per tutto luglio: dalle Terme di Caracalla di Roma fino al Teatro Antico di Taormina, passando per Firenze, in Piazza della Santissima Annunziata, Verona all’Arena e Genova ai Parchi di Nervi. Ne approfittiamo per fare due chiacchiere.

Celebra i dieci anni dal primo successo di “Roberto Bolle and Friends” all’Arena di Verona e si è meritato il titolo di “gladiatore della danza”. L’appellativo la lusinga?
«È divertente e mi fa sorridere. Ma all’Arena ci si sente così: catapultati in un’altra dimensione spazio-temporale, è un luogo carico di storia e ogni sasso parla di un passato grandioso».

Con lo spirito di un gladiatore lei per cosa lotta?
«Mi batto perché la danza abbia più spazio e più diritti. Dopo il mio intervento alla Camera, si è istituito un tavolo perché le proposte siano recepite dal parlamento. Sogno più aperture, più lavoro per i giovani, più occasioni. Ma è un periodo durissimo, dopo il Covid la guerra in Ucraina è una batosta severa».

Lei conosce diversi ballerini ucraini, molti saranno suoi cari amici.
«Sì, e la guerra ha tolto loro ogni certezza. Per esempio, ho accolto nel mio spettacolo la ballerina ucraina Anastasia Matvienko, prima ballerina al Teatro Mariinskij di San Pietroburgo. Con il suo compagno ha lasciato la Russia, rifugiandosi in Slovenia. Mi hanno chiesto un sostegno e l’ho fatto molto volentieri».

Lei si è speso molto per la pace. A marzo, all’Expo di Dubai sul palco del Millennium Amphitheatre, insieme con la ballerina ucraina Iana Salenko ha issato dei cartelli con la scritta “peace” (pace in inglese). La danza ha il potere di mobilitare le coscienze?
«Il nostro è stato un gesto simbolico, lo abbiamo voluto fare anche se l’Expo di Dubai aveva chiesto neutralità agli artisti. La danza, come tutte le arti, crea ponti. E “lavora” per la pace perché migliora le persone: generando armonia e bellezza, eleva lo spirito».

Tanti si “tufferanno” nella bellezza del suo spettacolo. Ma per lei reggere un tour estivo di 15 date con quest’afa non è faticoso?
«Molto. Spero che le ondate straordinarie di calore si mitighino un po’ a luglio. L’allenamento per le esibizioni è intenso: alla vigilia di ogni serata balliamo per le prove dalle 18 alle 23. E il mattino dopo torniamo in sala per due ore dalle 11 alle 13. L’importante, per non stressare troppo il fisico, è garantirgli qualche ora di riposo al pomeriggio».

Sta seguendo una dieta particolare per avere più energie?
«Mangio caschi di banane. Perché hanno potassio, un po’ di magnesio e sono comode: posso portarmele dietro le quinte per uno spuntino veloce. E poi prendo tanti integratori per riequilibrare i sali minerali».

Ci sono giorni in cui non le va di allenarsi? In questo caso come ritrova la motivazione?
«Ci sono, ci sono. Io cerco di fermarmi un attimo a pensare e mi dico: “Cavolo, Roberto: guarda che meraviglia che è quello che stai facendo”. La routine ci fa dare per scontate tante cose, invece bisogna essere grati, sempre».

Il repertorio che porta in scena negli ultimi anni è sempre più contemporaneo. Perché?
«Lo stile contemporaneo mi attrae perché mi dà la possibilità di sperimentare, con libertà espressiva, in questo mio periodo di maturità artistica».

Ha ballato il valzer, lo swing... quale altro stile le piacerebbe sperimentare prossimamente?
«La break dance, ma non sarei in grado...».

L’estate è la stagione del reggaeton, dei balli caraibici. La affascinano?
«Li adoro: hanno una sensualità così naturale».

Le piacciono anche le hit estive? Qual è la sua preferita?
«Quella di Fedez, “La dolce vita”, mi diverte molto».

A chi vuole lanciarsi in qualche coreografia balneare, cosa consiglia? Qual è la parte del corpo più importante da muovere: le braccia, le gambe, il bacino?
«Ma anche le spalle, la testa. Il trucco è non avere rigidità corporee. Anche chi ha paura del giudizio degli altri si lasci andare! Perché persino chi pensa di essere scoordinato può avere dei risultati sorprendenti».

Facile a dirsi. Lei, con il suo fisico, non è certo afflitto dalla “prova costume” come noi poveri mortali...
«Almeno quello! Con tutte le ore di allenamento che faccio (ride)».

Il posto più bello di tutte le estati della sua vita?
«L’ex isolotto di Rudolf Nureyev, Li Galli, di fronte a Positano, vicino a Salerno. Poco più di uno scoglio, con la sua Torre Saracena e un panorama strepitoso: per me è un luogo magico».

E il posto più strano in cui ha danzato?
«Buckingham Palace».

Riuscirà a ritagliarsi qualche giorno di ferie ad agosto, prima che inizi “OnDance”, la sua festa della danza con tanti workshop e lezioni aperte, che si terrà dal 2 al 5 settembre al Castello Sforzesco di Milano?
«Farò soltanto dieci giorni di vacanza i primi di agosto, perché poi ho due date in Australia, a Brisbane, il 27 e 28. Non ho ancora deciso dove andrò, ma sicuramente sarà al mare, perché l’acqua mi rigenera».

A gennaio la rivedremo in tv su Rai1 nel suo amatissimo show “Danza con me”. Pensi a un sogno proibito: con chi le piacerebbe danzare se fosse possibile?
«Con Beyoncé o Rihanna, nel nome del pop!».

Ha sentito che un astronomo di Pechino con un grosso telescopio ha captato delle onde radio che potrebbero essere messaggi alieni? In caso di invasione, che ballo farebbe in coppia con un extraterrestre per costruire una felice intesa interplanetaria?
«Il tango, perché ci si intende benissimo».

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