C’è chi dubita del «riconoscimento facciale» e chi è «malato di telefonino»... Ecco i consigli giusti

Vedete il simpatico signore nella foto qui sotto? Non è Babbo Natale, ma un super ingegnere americano che 45 anni fa ebbe un colpo di genio e inventò un «telefonino». Da lì in poi, la storia è nota e passo passo ha cambiato la nostra vita per sempre. In meglio? Sicuramente sì. Anche se oggi qualche piccolo dubbio ci è venuto... Tutti viviamo in simbiosi con i nostri cellulari, tanto che a volte ci causano addirittura ansia. Pochi giorni fa, per esempio, il «Corriere della Sera» ha lanciato un allarme. Quello che doveva essere un infallibile sistema di protezione, cioè la fantascientifica tecnologia del riconoscimento facciale, non sarebbe poi tanto infallibile: a Milano ci sono due ragazze, Claudia e Stefania, molto somiglianti tra loro, che riescono ad accedere ai dati protetti dello stesso iPhone X.
E se succedesse anche a noi? Se qualcuno riuscisse a sbloccare il telefonino che crediamo inviolabile? Per tranquillizzarci abbiamo chiesto qualche consiglio a Simone Dimola, esperto di sicurezza informatica. Intanto, un commento sul caso: «È un fatto che ha dell’incredibile, perché l’affidabilità del riconoscimento facciale è scientificamente accertata. È vero però che c’è una fase in cui il sistema è più vulnerabile: quando è nuovo e sta “imparando” i lineamenti del proprietario bisogna evitare di mostrargli volti simili. Dopo, però, ingannarlo è quasi impossibile». E gli altri sistemi di protezione? «Ci sono alcuni accorgimenti per stare sereni: non collegatevi mai a reti Wifi che non chiedono password di accesso; usate un pin di 6 cifre e non 4: quasi tutti i telefonini permettono di cambiarlo dalle “Impostazioni”; aggiornate spesso il sistema operativo (perché ogni nuova versione contiene gli “anticorpi” contro i nuovi virus che regolarmente vengono scoperti e diffusi). Inoltre, attenzione alle “App” che vi chiedono accesso ai dati o alle foto senza che sia chiaro il perché. Se un navigatore chiede di “geolocalizzarvi” va bene, gli servirà per guidarvi; ma perché dovrebbe chiedercelo il programmino del Solitario? Comunque tranquilli: tenete conto che persino l’Fbi ha enormi problemi a entrare nel telefonino di un sospettato». Ma non è che forse siete un po’ ossessionati dal cellulare? Per scoprirlo fate il test che trovate sotto.
È tutta colpa sua!
Il 3 aprile 1973 l’ingegnere capo della Motorola Martin Cooper (89 anni) lasciò di stucco un collega della concorrenza telefonandogli da un prototipo senza fili. Ma ci sarebbero voluti ancora ben 11 anni prima che il primo «telefonino» (si fa per dire, perché pesava quasi un chilo) entrasse in commercio: nel 1984 il modello DynaTAC 8000X costava 3.995 dollari ed era destinato a capi di Stato e uomini d’affari. Il telefonino rimase un «oggetto da ricchi» fino alla metà degli Anni 90, quando l’evoluzione tecnologica permise di abbattere i prezzi.
Gli antenati
Non ci crederete, ma la foto qui sopra a sinistra è del 1966 e mostra il Capitano Kirk (William Shatner, 87) di «Star Trek» comunicare con quello che sembra proprio un moderno telefonino... ma che allora era fantascienza! A fianco, Michael Douglas (73) nei panni del perfido e ricchissimo Gordon Gekko di «Wall Street» (1987).
Un treppiede per le vacanze
Con Sorrisi di questa settimana trovate l’esclusivo treppiede universale per smartphone che vi permetterà di utilizzare il vostro cellulare anche in spiaggia o negli altri luoghi di vacanza che sceglierete, lasciandovi le mani libere.
È in edicola a soli 8,99 euro.
Quattro mosse per «disintossicarsi»
Se per voi il cellulare è una mania, niente paura: nel suo libro Catherine Price propone un programma di disintossicazione in 4 fasi.
• Fase 1: cancellare le app dei social media, incontrare più persone, fare più movimento.
• Fase 2: cambiare le abitudini legate al telefonino (per esempio il posto dove lo mettete in carica) e creare nella giornata zone e orari «smartphone free».
• Fase 3: allenare la capacità di attenzione e concentrazione, provare la meditazione, spegnere il cellulare per un weekend.
• Fase 4: ripartire con un nuovo rapporto basato su limiti precisi (per esempio: mai il telefonino a pranzo e in camera da letto).
IL test: sei nomofobico?
- Quando mangiate, il vostro telefono è sempre sul tavolo?
- Col cellulare vi sembra di perdere la cognizione del tempo?
- Il tempo che passate con il cellulare tende ad aumentare?
- Dormite sempre col cellulare acceso e vicino?
- Vi capita di fissare a lungo lo schermo senza accorgervene?
- Rispondete a messaggi, tweet ecc. anche se questo significa interrompere quello che state facendo?
- Passate più tempo a mandare messaggi o post che a parlare con persone in carne e ossa?
- Controllate istintivamente il cellulare anche quando sapete che non ci sono messaggi o novità?
- Pensate che a volte il cellulare riduca la vostra produttività?
- Se il cellulare fa «bip», provate un impulso irresistibile di controllare subito le notifiche?
RISULTATI
Assegnatevi un punto per ogni «Sì»
0-2: non avete nessun problema.
3-5: attenzione, avete una tendenza a un uso problematico del telefonino.
6 o più: il vostro rapporto col cellulare è decisamente problematico. Forse sarebbe una buona idea consultare un esperto.