Ti conosco, mascherina! Come usarla nel modo corretto

È diventata parte delle nostre vite, ecco 10 semplici regole per non sbagliare nell'indossarla

Ambra Angiolini con la mascherina
28 Maggio 2020 alle 08:15

Tutto cominciò a Venezia. Durante l’epidemia di peste del 1575 non si sapeva ancora nulla di virus e batteri, ma i dottori avevano intuito che respirare i “miasmi“ poteva favorire il contagio. Crearono così maschere a forma di becco d’uccello. Nella parte cava contenevano un “filtro” di paglia, garze imbevute di aceto, erbe e sostanze protettive come lavanda, menta, mirra e ambra.

Le mascherine “moderne”, però, hanno poco più di un secolo: nel 1897 il chirurgo francese Paul Berger è il primo a indossare, durante un’operazione, «un impacco rettangolare di sei strati di garza, con il bordo superiore tenuto contro il naso da corde legate dietro il collo». Come spesso accade, la novità fu ampiamente contestata. L’idea che il medico potesse infettare il paziente (e non viceversa) pareva ridicola a molti colleghi, tanto che un certo dottor Terrier affermò sprezzantemente: «Non ho mai indossato una maschera, e sicuramente non lo farò mai».

Col tempo le mascherine escono dall’ambito strettamente medico per diffondersi in quei luoghi di lavoro ricchi di polveri o sostanze tossiche. Ma prima della pandemia di Coronavirus il loro uso in Occidente era riservato a pochi ambiti. In Oriente, invece, erano già molto diffuse e popolari. In Giappone, per esempio, è considerato segno di gentilezza e rispetto verso il prossimo indossarle nella stagione dell’influenza. In Corea sono addirittura un oggetto di moda e i cantanti del K-Pop ne sfoggiano di varie forme e colori. Anche se forse a ispirarli è stata una rockstar americana: Michael Jackson appariva spesso in pubblico con una mascherina. Che ora ha fatto il suo ingresso anche nel mondo dell’arte: lo street artist italiano TvBoy l’ha fatta indossare anche alla Gioconda.

Usatele così: le 10 cose da sapere per non sbagliare

1. Le mascherine lavabili in tessuto hanno il vantaggio di essere riutilizzabili molte volte, quindi sono più economiche ed ecologiche, ma sono anche meno filtranti rispetto alle altre.

2. Le mascherine chirurgiche riducono il rischio di contagiare gli altri (perciò sono dette “altruiste”) perché fermano le minuscole goccioline emesse da bocca e naso parlando o tossendo.

3. Le mascherine con filtro FFP2/FFP3 bloccano anche i virus “in entrata” fino al 99%.

4. Le mascherine con valvola rendono più facile respirare a chi le indossa, ma non proteggono gli altri (perciò sono dette “egoiste“).

5. Lavate le mani prima di indossare la mascherina, o rischierete di contaminarla.

6. Prendetela per i lacci ed evitate di toccare la parte filtrante.

7. Prima di essere indossata, la mascherina chirurgica va aperta “a ventaglio” per creare spazio per il naso (che va sempre coperto).

8. In quelle che hanno il “nasello” per farle aderire bene al naso, schiacciatelo appena messe con le mani pulite, e poi non toccatelo più.

9. Perché mantenga la massima efficacia, la mascherina non lavabile andrebbe usata una volta sola. Se la dovete riutilizzare, meglio lasciarla appesa a un gancetto per almeno 12 ore. Quando diventa umida o rovinata bisogna comunque cambiarla.

10. La mascherina diminuisce il rischio, ma non lo annulla. Credere il contrario potrebbe portare a comportamenti pericolosi: per esempio, non rispettare la distanza di sicurezza.

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