Ha pubblicato un libro con Mondadori, sta per debuttare con uno spettacolo teatrale e, soprattutto, conta 764 mila follower su Instagram

Ha 26 anni, una laurea in Economia e commercio, ha pubblicato un libro con Mondadori, sta per debuttare con uno spettacolo teatrale e, soprattutto, conta 764 mila follower su Instagram. Con questi numeri Valeria Angione è quella che si definisce una “influencer”, ossia una persona che usa Internet per comunicare idee, pensieri e prodotti a un vasto pubblico. Ma come ci è riuscita? Con molta ironia e senza perdersi d’animo.
«Ho iniziato nel 2015 quando frequentavo l’Università Federico II a Napoli. Volevo mostrare il “backstage”, la vita che faceva uno studente medio, spiegare cosa c’era prima e dopo il momento cruciale, ossia l’esame. E così ho creato dei brevi video su Facebook, poi sono passata a Instagram, finché alcune mie pagine e contenuti sono stati condivisi da persone famose. Allora anche altri hanno iniziato a seguirmi e da lì sono stati sempre di più».
Ora i post del suo profilo sono visti e commentati da centinaia di persone e lei scrive, parla e recita divertenti sketch sulla sua vita o sulle vicende attuali (tipo: spiegare di volta in volta i nuovi decreti del governo). Infatti, a parte gli studi economici («La laurea me la sono presa, poteva servire per il famoso “posto fisso”»), Valeria ha da sempre la passione per il teatro. «Da bambina mi divertivo a fare delle recite a casa con i cugini, noi napoletani siamo un po’ tutti attori». La mamma la vede, la incoraggia e la iscrive a una scuola di recitazione: «Mi fecero fare un provino per lo spettacolo teatrale “Io speriamo che me la cavo” e per due anni sono stata in tournée in tutta Italia, con un tutor che mi aiutava negli studi e in questo modo ho fatto la seconda e la terza media».
A seguire un’accademia di teatro, vari stage e altri palcoscenici dove Valeria scopre che far sorridere le persone è piuttosto gratificante: «Massimo Troisi ed Eduardo De Filippo mi hanno insegnato che si può parlare di temi importanti attraverso l’ironia e che certi drammi si possono superare con il sorriso». Con questa filosofia qualche mese fa ha pubblicato il libro “Riparti da Te(cna)” ispirandosi a Tecna, la fatina bistrattata della serie animata delle “Winx” («Da bambina mi sentivo come lei, sempre fuori luogo, e invece in questo mondo c’è spazio anche per le Tecna») e ora sta per debuttare a teatro con lo spettacolo “Riparto da me”. «È autobiografico, sì, ma fino a un certo punto. Raccontando la mia vita, racconto la storia della mia generazione, di tutti quelli nati fra la fine degli Anni 90 e il 2000».