Ci sono giochi che scandiscono regolarmente l’anno di noi videogamer: FIFA, PES, Call of Duty sono appuntamenti annuali fissi da almeno un decennio abbondante: come le tasse, Babbo Natale e la Pasqua, sappiamo che ogni anno arriverà un capitolo di questi giochi. Magari non è così regolare come il suo competitor diretto Call of Duty, ma anche Battlefield ci ha abituato a una certa cadenza annuale con le sue sparatorie a sfondo militare. Dopo la parentesi sulla Grande Guerra dell’anno scorso, Battlefield torna sul campo di battaglia ritornando all’ambientazione che lo ha reso celebre tra tutti gli appassionati di sparatutto in prima persona, la Seconda Guerra Mondiale.
Salvatore Esposito, Ciro Immobile e Battlefield V
Il ritorno della Seconda Guerra Mondiale
È una grande classico della nostra console: il secondo conflitto lo abbiamo “giocato” nei primi capitoli di Battlefield e ancora ci ricordiamo le ore passate a combattere sugli atolli nel Pacifico contro i Giapponesi. Da allora gli appassionati probabilmente si sono imbarcati (e sbarcati!) in diversi capitoli di Call of Duty, nella storia alternativa alla Man in the High Castle di Wolfenstein, i Medal of Honor. Battlefield però ha un merito indiscutibile: è tra i primi videogame che hanno creduto nel gioco online. Mentre Call of Duty ha cercato di offrire in tutti i capitoli passati anche un’esperienza single player di prim’ordine (capitolando poi proprio nell’edizione di quest’anno, solo multiplayer), Battlefied ha sempre spinto per il gioco online. E questo capitolo conferma la sua visione.
Pensato per il multiplayer
Certo, in Battlefield V ci sono delle “storie di guerra”: sono delle ambientazioni in cui è presente una mini campagna di una sola, enorme mappa. Si parte dal deserto del Nord Africa per attaccare poi una installazione in Norvegia di acqua pesante (un “ingrediente” della bomba atomica), e sbarcare nel sud della Francia, qualche tempo dopo il D-Day. Altre “storie” si aggiungeranno in futuro e presto arriverà quella de “l’ultimo Tigre”.
Ogni missione vi prenderà un paio di orette al massimo, se deciderete di giocarci alla difficoltà maggiore: generalmente siete soli contro mezza Wehrmacht e ci sono alcuni momenti “stealth” in cui dovete nascondervi più che combattere. Particolarmente gradevole e originale l’ambientazione norvegese, che vi fa anche viaggiare sugli sci tra i boschi e le piste innevate, mentre orde di tedeschi cercano di inchiodarvi con le loro MG42. Tuttavia, serpeggia sempre l’impressione che siano missioni create un pochino in fretta, riciclando pesantemente le ambientazioni delle mappe multiplayer: un vero peccato, considerando che la Intelligenza Artificiale dei nazisti non è mica male e probabilmente, avrebbe meritato un vero gioco single player.
Battaglie di massa
Il punto di forza di Battlefield, ovviamente, sono i combattimenti online. Enormi arene da 64 giocatori con una moltitudine di modalità per “giocare alla guerra”. Otto le gigantesche mappe disponibili, dove potrete affrontare altri giocatori da tutto il mondo divisi in due squadre. In Battlefield V dovrete scegliere la “classe” del vostro alter ego virtuale: il medico per esempio curerà meglio i soldati feriti (l’energia ricresce gradualmente senza bisogno di medikit, a proposito, ma un dottore accelera il processo) mentre il geniere di supporto può costruire fortificazioni o riparare armi in postazione fissa, come nei bunker. Queste meccaniche riescono a creare una forte spinta a giocare di squadra anche con player mai visti prima o che addirittura parlano una lingua diversa dalla nostra, e questo è un ottimo risultato per Battlefield. Come nei capitoli passati ci sono molti veicoli (anche aerei) da pilotare e dozzine di armi e equipaggiamenti diversi ripresi dalla storia militare – nel gioco non mancano le “licenze poetiche”, ma non stonano troppo e sono decise per rendere tutto più diverente. Un multiplayer in grandissima forma, con una costruzione tattica dello scontro che va ben al di là del semplice "ammazza i nemici".
Novità in arrivo
Battlefield V è un gioco che verrà costantemente aggiornato nei prossimi mesi. È già uscita la nuova missione single player che ha il Tiger tedesco come protagonista, mentre una quinta è prevista per il prossimo futuro. Sul versante multiplayer, arriverà un pochino più tardi (verso marzo) la modalità Battle Royale, resa celebre da Fortnite e Player Unknown’s Battleground. Funzionerà in modo molto simile, con soldati schierati in un’area che continua a ridursi per dimensioni fino a decretare il vincitore finale. Tutte queste aggiunte saranno gratuite, quindi non dovrete sborsare altri soldi per scaricarle.
Un paradiso per il gioco online
Se sul fronte del single player l’esperienza è solo discreta, il paniere multiplayer di Battlefield V si conferma ricco e più che in grado di confrontarsi senza incertezze con quello del competitor Call of Duty. Nonostante gli aggiornamenti previsti, è difficile consigliare Battlefield V a un giocatore che voglia solo cimentarsi nella campagna: nessuna remora se invece cercate un’esperienza multiplayer che offra modalità disparate, soprattutto con la promessa di un supporto continuato nel tempo che non solo perfezionerà i contenuti già esistenti continuamente, ma aggiungerà novità più che consistenti nei prossimi mesi, prima fra tutte l’attesissimo Battle Royale.
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