“Borderlands 3”, tornano i duelli post-apocalittici in stile cartoon
Deserti senza fine circondati da rosse montagne senza un briciolo di vegetazione. Punk mutanti che scorrazzano impuniti a destra e a manca a bordo di dune buggy con più mitragliatrici e armi di una portaerei nucleare. L’unica legge vigente: chi spara per primo, ha sempre ragione
Deserti senza fine circondati da rosse montagne senza un briciolo di vegetazione. Punk mutanti che scorrazzano impuniti a destra e a manca a bordo di dune buggy con più mitragliatrici e armi di una portaerei nucleare. L’unica legge vigente: chi spara per primo, ha sempre ragione.
Borderlands 3 sta ai videogiochi come Mad Max sta al cinema: uno sparatutto in cui si esplora un mondo (anzi, più di uno!) a caccia dei "cattivoni", risolvendo missioni e cacce al tesoro, gare a bordo di bolidi pieni di armi e lame affilate, affrondando boss di fine livello giganteschi e corazzati. A sette anni dai primi due episodi di questa saga post-devastazione, arriva il terzo capitolo dello sparatutto-cartoon post apocalittico dalla doppia anima.
Il trailer
https://youtu.be/Av5Eyx3bGtM
Gioco di ruolo o sparatutto?
Basta vedere il trailer di Borderlands 3 qui sopra per capire al volo che si spara, e tanto. Il giocatore porta con sé tre-quattro armi (a seconda degli “slot” che libera nel suo zaino) con cui può scatenare una corposa guerra in miniatura. Le armi comprendono veloci pistole, devastanti fucili a pompa, lanciarazzi, mitragliatori di ogni taglia e dimensione. Oltretutto, dopo qualche ora in compagnia dei mutanti di Borderlands 3, imparerete a riconoscere le caratteristiche secondarie di ogni arma: ce ne sono alcune che hanno proiettili elettrificati o incendiari, altre che funzionano meglio contro gli scudi di forza nemici. Le nostre preferite sono quelle che non hanno un caricatore: esauriti i proiettili, le lanciate verso il nemico e esplodono come granate, per poi riapparire magicamente cariche nella vostra mano. Combattendo contro i nemici, però, scoprirete anche il lato “da gioco di ruolo” di Borderlands 3: gli avversari, le armi e il vostro alter ego hanno un livello di esperienza specifico. Sparare a un nemico di livello 30 con un’arma di livello 3 è efficace quanto lanciare uno stuzzicadenti spuntato contro un carro armato. Questo vi spingerà ad accettare e completare una valanga di missioni secondarie per salire di livello con il vostro personaggio e poter utilizzare armi sempre più potenti. Quelle vecchie? Vendetele per guadagnare soldi!
Single player o multi giocatore?
Fedele alla tradizione dei precedenti Borderlands, il terzo capitolo è sia single player che multiplayer allo stesso tempo. Potete giocare tutta l’avventura da soli. A proposito, siamo sulle 30 ore abbondanti, considerando che un po’ di missioni secondarie dovrete farle quasi per forza per non prendere calci nei denti da ogni insettone troppo cresciuto delle nuove aree del gioco. Oppure, potrete giocare insieme ad amici e esseri umani di ogni angolo del pianeta, che possono “aggiungersi” alla vostra avventura e dare una mano in ogni momento, per poi uscire quando preferiscono. La difficoltà del gioco si calibra automaticamente, la vostra squadra può salire fino a quattro componenti in totale. Esistono quattro “classi” che hanno equipaggiamenti e poteri speciali e dobbiamo ammettere che Borderlands 3, giocato insieme a tre amici diventa assai più divertente. D’altra parte, nel 2012, è stato praticamente il primo Borderlands a “inventare” questo genere di sparatutto un po’ gioco di ruolo, un po’ single player e un po’ multi. Il terzo capitolo migliora un sistema già collaudato, anche se magari non eccelle nell’innovazione.
Un solo pianeta non basta
Il ritorno su Pandora, il pianeta degli altri titoli della serie, è dovuto a una nuova coppia di “cattivoni” che – segno dei tempi – sono “influencer” specializzati in trasmissioni live in streaming e dirette piene di ultraviolenza. La vostra avventura inizia su Pandora, ma presto si sposta su un’astronave che fa da “snodo” tra le varie aree del gioco – escamotage che garantisce una notevole varietà di location rispetto ai capitoli precedenti generalmente un po’ monotematici sul discorso “deserto devastato. Un plauso alla grafica: ritorna lo stile “cartoon” degli altri, ma finalmente al passo con le console moderne: sia su Xbox One X che PS4 Pro potrete scegliere se giocare più fluidamente oppure puntare alla risoluzione 4K.
Benvenuti su Bastion, il mondo futuro in cui l’umanità combatte per la sopravvivenza. Non sappiamo nemmeno bene se siamo sulla Terra del futuro o su un pianeta remoto, ma una cosa è certa: non è un posto amichevole