“Call of Duty Modern Warfare”, ritorno alle origini
Il nuovo capitolo della saga di sparatutto più celebre dei videogame: azione, combattimenti e scene un po' sopra le righe per un reboot che è quasi meglio dell'originale
L’inizio è esplosivo: Londra è sotto attacco da parte di un gruppo di terroristi che seminano distruzione nella capitale britannica. I gruppi speciali di Call of Duty devono far fuori i “cattivi” senza ferire i passanti, spostandosi tra i corridoi della metropolitana fin dentro i negozi di Piccadilly Circus per scovare gli ultimi cecchini e uomini bomba. Poi l’azione passa in Medio Oriente: siamo nell’immaginario Urzikistan, dove russi ultranazionalisti, fondamentalisti musulmani e uno sparuto gruppo di ribelli si scontrano per città e deserti. Senza l'aiuto dello Zio Sam, sarebbero schiacciati in pochi giorni. Impossibile non notare le somiglianze, più o meno tratteggiate, con la tragica situazione odierna dalle parti del confine tra Siria e Turchia.
Il nuovo Modern Warfare è un reboot del “vecchio” Call of Duty dallo stesso sottotitolo. Classe 2007, aveva segnato l’entrata nell'era attuale della storica saga di sparatutto in prima persona dedicati alla Seconda Guerra Mondiale. Dopo averci portato in tutti i teatri della guerra contro i nazisti e i loro alleati, Call of Duty saltava avanti nel tempo portandoci nei conflitti moderni. Poi si sono succeduti capitoli più o meno fortunati, ma il senso epico, ammettiamolo, si è un po’ perso per strada tra guerre futuristiche, black ops al tempo del Vietnam e comparsate di celebrità hollywoodiane, tra cui ricordiamo quella di Kevin Spacey nei panni dell’arci cattivone delle corporazioni militari. Oggi Modern Warfare dà un colpo di spugna ripartendo dalla guerra moderna e, vi anticipiamo, lo fa assai bene.
Il trailer
La campagna single player
Tutto ruota attorno a un carico di gas letali che viene trafugato da misteriosi terroristi proprio sotto il naso dei corpi speciali a stelle e strisce. La mortale scia di questi gas porterà i protagonisti del gioco sia in Europa che in Medio Oriente e persino in Russia, in un ottovolante di missioni molto caratteristiche e ben orchestrate. Se fosse una serie tv, Call of Duty starebbe a metà strada tra le situazioni delle stagioni più recenti di Homeland e Jack Ryan, con una spruzzatina di film come Zero Dark Thirty o 12 Soldiers.
La trama del “vecchio” Modern Warfare, classe 2007, era parecchio arzigogolata e non ci vergogniamo di confessare che ci siamo persi molto velocemente tra tradimenti, trappole, esche e via dicendo. Nel “nuovo” Modern Warfare, scorre tutto meglio e il giocatore – sebbene salti dai panni di un soldato all’altro, compreso qualche flashback davvero “inusuale” – ha sempre la sensazione di seguire la trama e di sapere perché è in un dato angolo del mondo per completare una certa missione.
Il tutto realizzato con una grafica davvero eccezionale, che ormai è prossima al fotorealismo, Modern Warfare è molto vicino ai film di guerra degli ultimi anni, sebbene sia ancora possibile – chissà per quanto – scorgere un minimo di differenza.
Ebbene sì, si spara. E tanto.
Call of Duty è uno sparatutto in prima persona: vedrete l’azione dagli occhi del protagonista di turno, e il vostro compito è solo quello di far fuori i cattivi. Le missioni sono molto varie: si parte nei panni di soldati dei corpi speciali USA che devono infiltrarsi in una struttura “pirata” russa in Medio Oriente, poi si passa in situazioni “cittadine”, altre in cui è necessario usare prevalentemente il fucile di precisione oppure nascondersi tra la folla per evitare gli aguzzini armati e spietati. – il gioco dura circa sei ore se giocato a livello “normale”, e non ci stupiremmo se dopo averlo completato vi dovesse venire voglia di una sfida più estrema e riaffrontarlo in modalità veterano, dove un paio di colpi sono più che sufficienti per mettervi a terra.
Call of Duty è un gioco che però sconsigliamo a un pubblico più giovane e impressionabile non solo per la violenza delle sparatorie, ma per le situazioni di contorno: vedrete esecuzioni di massa, ribelli impiccati alle gru (proprio come in Homeland), un intero villaggio massacrato, subire la violenza di un interrogatorio e qualche livello dopo addirittura infliggerla per ottenere una confessione (anche se in questo caso è possibile rifiutarsi di assistere). Il gioco è vietato ai minori di 18 anni e nella campagna single player ha davvero senso in questa indicazione.
Multiplayer da manuale
Call of Duty è stato ed è un punto di riferimento degli sparatutto multiplayer. Questo nuovo capitolo non è da meno e propone mappe enormi, le classiche modalità tutti contro tutti e divisi in squadre (fino a 64 giocatori!), naturalmente, anche controllando tank e addirittura elicotteri. Un netto ritorno alle origini rispetto ai duelli “saltellanti” e futuristici con giocatori che camminavano sui muri dei recenti Call of Duty “ultra moderni”.
Una nuova modalità è quella delle Spec Ops, che vi fanno combattere in una mappa (adattata dal single player) con tre amici contro orde di avversari controllati dal PC o dalla console. Qua segnaliamo che la difficoltà è altalenante e non ci stupirebbe vedere una patch correttiva nei prossimi mesi.
A proposito, di recente è uscito anche Call of Duty per cellulari: stessa ambientazione, ma solo multiplayer, e funziona davvero bene. Le mappe sono più contenute e diverse dalla controparte PC/console, l’azione molto più veloce. Non costa nulla scaricarlo – ci sono ovviamente gli acquisti in App per aumentare velocemente di livello – e quindi vi consigliamo di provarlo, se vi piacciono gli sparatutto militari.
Il “classico” Call of Duty e per noi è un gran complimento!
Dopo tanti episodi sparsi tra Vietnam e le guerre future fin nello spazio profondo, Modern Warfare è un reboot che farà sentire a casa i giocatori “veterani” dei primi episodi e si dimostrerà un ottimo esordio per chi non ha giocato al capitolo del 2007. La campagna single player, nonostante duri “solo” sei ore, è molto robusta e coinvolgente, con una trama che – per una volta – non è totalmente campata in aria e priva di senso e che prende spunto da eventi molto recenti, rappresentando situazioni molto forti e impattanti. Il multiplayer è un altro ritorno alle origini con modalità immediate e che non richiede di imparare a “doppio-saltare” sulle pareti o a usare i jet pack con precisione millimetrica, in mappe sterminate e duelli di massa fino a 64 giocatori. Insomma, è di nuovo il buon vecchio Call of Duty, con una grafica da urlo.
Puntuale come sempre, arriva il nuovo Call of Duty: assente ingiustificato, il single player. C'è, però, un’inedita modalità Battle Royale ispirata al gioco dei record, Fortnite