Anni ’30, da qualche parte nel Pacifico. Norah è un'avventuriera senza paura che ha attraversato mezzo mondo sulle tracce del marito Harry. Sparito ormai da mesi a caccia di una cura per la malattia di Norah, Harry ha spedito un misterioso pugnale rituale alla moglie e una mappa per raggiungerlo su una sperduta isoletta non ancora toccata dalla civiltà. Norah, innamorata e audace, non ha intenzione di mollare l’osso: sebbene colpita da un morbo misterioso, sbarcherà sulla spiaggia dell’atollo e, qualunque cosa ci sia sull’isoletta, scoprirà cosa è successo a Harry.
Parlare più a fondo della trama di "Call of the Sea" sarebbe un grave affronto e un diabolico spoiler per chi deciderà di giocarci, visto che scoprire, capitolo dopo capitolo, cosa è successo a Harry e alla sua spedizione è il vero piacere del gioco. Possiamo dirvi che "Call of The Sea" è una via di mezzo ben riuscita tra "Lost" e "Lovecraft Country", in cui però gran parte delle domande trovano risposta.
Il trailer
L’isola dei misteri, ma a cartoni
Come potete vedere dai video e dalle immagini, "Call of the Sea" sfoggia un magnifico stile “a cartone animato”, che rende ancora più piacevole l’esplorazione di Norah sull’isola. Vestendo i panni dell’esploratrice senza paura, affronterete una serie di enigmi che vi permettono di addentrarvi nell’isola stessa e ricomporre il puzzle della sparizione di Harry e dei suoi collaboratori. I primi capitoli sono quasi solari, ma man mano che supererete le barriere dell’isola, il tono diventa più cupo: "Call of the Sea" è un’avventura che non fa paura, ma si districa tra temi cari a Lovecraft e ai suoi romanzi gotici.
Niente sparatorie, ma tante sfide per il cervello
Contrariamente a quanto succede in molti giochi "gotici", non ci sono combattimenti e duelli. "Call of the Sea" è un gioco d’esplorazione, dovrete girare parecchio, per esaminare fino in fondo le affascinanti location del gioco. Dovrete affrontare diversi enigmi molto ben congegnati. Invece di proporre venti volte lo stesso puzzle al giocatore, cambiando solo qualche dettaglio, i developer del gioco si sono sforzati di costruire enigmi unici, che metteranno a dura prova la vostra materia grigia e capacità deduttiva, ma non vi annoieranno riproponendovi la stessa minestra riscaldata più volte. Due-tre enigmi per capitolo, ma ben strutturati e ampi. Un paio in particolare sono decisamente ostici, ma se vi arenate basterà cercare su Youtube per trovare decine di “soluzioni” video a ogni enigma. Fatelo solo se siete proprio bloccati, perché il gioco dura una mezza dozzine di ore e sarebbe un peccato rovinarvelo!
Esplorazione e enigmi
Niente sparatorie, quindi, ma solo esplorazione e enigmi da risolvere. Se siete appassionati di giochi d’avventura, che seguono il sentiero tracciato anni fa da Myst e che oggi sono spesso virati verso i Walking Simulator, troverete ampiamente pane per i vostri denti in Call of the Sea. Oltretutto, una bella notizia: il gioco,d isponibile su PC e console della famiglia Xbox (One e Series X|S), è inserito all’interno del Gamepass di Microsoft, l’abbonamento “all you can play” mensile. Se lo avete sottoscritto, non vi costerà un centesimo in più giocarci! Purtroppo, il gioco è sottotitolato in italiano ma non doppiato, le voci sono in inglese.