Demon’s Souls vi odia. Dagli anni ’80 a oggi, i videogame sono diventati sempre più semplici e facili da giocare. Oggi diamo per scontato di trovare mappe automatiche, un sentiero che indichi dove dobbiamo andare, i salvataggi automatici così quando ci lasciamo le penne dobbiamo rifare pochi metri di strada prima di riprovare a battere un nemico.
Demon’s Souls è l’esatto contrario: è pensato per farvi arrabbiare, per sorprendervi con un nemico che non potete vedere se non quando è troppo tardi. Morire in Demon’s Souls è parte del gioco: il tutorial, quella parte iniziale che generalmente spiega come funziona un videogame, termina con un bestione enorme che vi uccide, senza lasciarvi scampo.
Quando capirete che non ci potete fare nulla, e che Demon’s Souls vi odia ma lo fa per spingervi a migliorare, scoprirete di amare questo videogame come pochi altri.
Il trailer
Come Demon’s Souls ha creato il genere dei "giochi difficili e puntivi"
Uscito originariamente nel 2009 per PS3, Demon’s Souls colse tutti di sorpresa. In un periodo in cui i developer di giochi sudavano sette camice per rendere il più semplice possibile la vita al giocatore, Demon’s Soul era orgoglioso della propria cattiveria, del non spiegare quasi nulla, del tormentare la vita dei suoi fan. Fu un successo planetario: non solo inaugurò una serie di giochi (anzi, due) dello stesso developer, ma creò un genere di videogiochi nuovo. Oggi, quando troviamo un gioco in cui si muore spesso e volentieri, e dove si rifà tutto da capo al minimo errore, parliamo di Souls-Like.
Come funziona Demon’s Souls
Nel gioco impersonate un guerriero fantasy che deve esplorare una serie di location infestate da fantasmi, mostri e soldati perduti. Tutto quello che si muove in Demon’s Souls generalmente vuole farvi la pelle. Il problema è che quando venite uccisi, non ci sono “punti salvataggio”: si ricomincia da inizio livello tutte le volte. Tuttavia, il gioco non si resetta: se avete trovato una nuova arma o un nuovo oggetto prima di essere uccisi, lo avrete ancora dopo la vostra “resurrezione”. I nemici invece tornano: la regola base del gioco è che dovete memorizzare dove si trovano gli avversari, così al secondo tentativo non vi prenderanno più di sorpresa. Naturalmente, la sorpresa arriverà nella stanza successiva, dove morirete e dovrete rifare tutto da capo. Tuttavia, ogni esperienza, ogni esplorazione vi fa guadagnare qualcosa: sarete demoralizzati dal dover rifare ogni livello dieci, venti, trenta volte, ma contemporaneamente contenti che ogni singolo “giro” vi ha fatto guadagnare qualcosa. È un po’ come nel film "Edge of Tomorrow": Tom Cruise muore un sacco di volte, ma poi diventa così bravo che sembra imbattibile. Ecco, quella è la soddisfazione, unica e irripetibile, dei Souls-like, di cui Demon's Souls è il capostipite.
Qualche consiglio per chi si avvicina al mondo di Demon’s Souls per la prima volta.
Un paio di consigli per chi si avvicina per la prima volta a Demon's Souls. Prima di tutto, scegliete come classe del vostro guerriero il Nobile. Questa classe dispone di un attacco a distanza che è un vero toccasana per far fuori i nemici senza avvicinarsi troppo. Inoltre, durante la creazione del personaggio, potrete scegliere un oggetto speciale: prendete l’Anello Provvidenziale, che aumenta le chance di trovare oggetti molto forti. Infine, quando incontrate un nemico, per prima cosa dovete “agganciare” lo sguardo su di lui (premendo la levetta destra del Pad). In questo modo, potrete muovervi di lato o indietro, ma ogni attacco sarà direzionato verso l’avversario e non cadrà nel vuoto. E poi sì, ci vuole tanta pazienza.
Nel video qua sopra, Sabaku (al secolo, Michele Poggi) spiega la filosofia del gioco. È uno dei migliori youtuber italiani nel mondo dei videogame, date un’occhiata ai suoi video.
Perché giocarlo (o rigiocarlo) su PS5
Val la pena rigiocarlo su PS5? Con letteralmente 10.000 e più titoli che escono ogni anno, potrebbe sembrare quasi “sbagliato” rigiocare un un videogame del 2009, per giunta così difficile. Secondo noi, non è affatto una brutta idea. Demon’s Souls è un gioco che finirete in 30 e più ore, ma che vi spinge a giocarlo fino in fondo, esplorando ogni angolo, soppesando quale spada usare contro un certo nemico o cercare le numerose scorciatoie per fare meno strada quando, inevitabilmente, verrete uccisi per l’ennesima volta. Su PS5, il gioco è una meraviglia: visivamente è impressionante, sia per il dettaglio grafico che per riflessi, colori, e tonalità. Ma è anche molto più abbordabile dato che i caricamenti sono sempre velocissimi, merito delle nuove memorie SSD, e non passerete più un terzo del tempo attendendo di rigiocare dopo una prematura dipartita. Se poi non lo avete mai giocato, è l’occasione perfetta, anche se prima di comprarlo e installarlo, dovrete prepararvi psicologicamente a un gioco che vuole punirvi in ogni modo.