Gli inferi non sono un posto poi così malvagio. Già Dante lo aveva riempito di tipi assai più interessanti rispetto al Paradiso, ma quello di Doom Eternal è ancora più spassoso. Ci sono demoni, caos, palle di fuoco, e soprattutto ci siete voi: unico essere umano in grado di combattere ad armi pari con ciclopi alti come dei palazzi e di far fuori le orde infernali che da oltre trent’anni escono dal portale dell’originale Doom, classe 1993, per riversarsi puntualmente sui nostri PC e console a intervalli regolari per ricordarci quanto sia divertente ricacciare i demoni al di là del loro portale a colpi di doppietta, plasma e missili.
Dopo quasi trent'anni dall'originale, è tempo di affrontare di nuovi i demoni spaziali: da soli, senza alleati se non la fida doppietta, con tutti i mostri dell'universo che fanno la fila per farci la festa, senza sapere che sono condannati a finire in mille pezzi.
Dal capitolo originale ai reboot più recenti, Doom è stato sinonimo di grafica strepitosa e sparatorie scatenate, del massacro e delle esplosioni. Eternal rispetterà la tradizione?
Il trailer di Doom Eternal
Il gioco
Un nuovo inferno
Doom Eternal ha due leggi, che imparerete a rispettare e venerare nella prima mezz’ora di gioco. La prima: chi spara per primo ha sempre ragione. La seconda: vietato sostare. Ci sono sparatutto tattici e ragionati che vi spingono a giocare in modo strategico, mettendovi in copertura dietro i muri o colpendo i nemici sul fianco. E poi c’è Doom Eternal, che vi lancia nell’arena infernale con una manciata di munizioni. Soprattutto nelle prime due ore di gioco, sarete costantemente a corto di proiettili: questo perché Doom Eternal vi spinge a giocare in un modo originale, alla sua maniera. Per fare il pieno di munizioni, dovrete “finire” i nemici feriti, che diventano “lampeggianti”: tutti i mostroni, infatti, una volta colpiti due o tre volte (o dieci o quindici, a seconda di stazza e importanza) rimangono storditi. È il momento giusto per saltargli addosso e finirli con un colpo speciale ultraviolento, che li trasformerà in punti vita e soprattutto nuove munizioni. Ancora meglio, se li uccidete con l’iconica motosega – una delle “firme” di Doom dagli albori della saga. L'unica tattica che non funziona mai è stare fermi: da fermi, diventerete solo il puntaspilli formato gruviera dei demoni, che provvederanno a riempirvi di proiettili, colpi laser, aculei e qualsiasi altra arma abbiano nel loro arsenale.
All’inizio, questo sistema vi sembrerà magari un po’ astruso, e avrete la tentazione di giocare a Doom come un qualsiasi Call of Duty. Niente di più sbagliato. Quando capirete che Doom Eternal prevede una danza di distruzione, un balletto tra i nemici in cui non cercherete solo di ucciderli ma di stordirli per accumulare cartucce, proiettili al plasma e razzi per affrontare il nemico più forte, inizierà il vero divertimento, fatto di massacri e distruzioni continue.
Un bel vedere, anche se infernale
Inizierete la vostra avventura su una fortezza in orbita attorno alla Terra: dopo gli eventi del precedente Doom, le orde infernali si sono riversate sul nostro verde pianetino, trasformandolo in un’unica rovina fiammeggiante che non sfigurerebbe in un quadro di Bosch. Il vostro compito sarà – naturalmente – chiudere il portale sull’inferno una volta per tutte (almeno, fino al prossimo reboot!) e salvare quel che è rimasto dell’umanità. Il primo livello è ambientato proprio a casa nostra, tra centri commerciali abbrustoliti, superstrade crollate e parcheggi devastati. Dopodiché, una volta ritornati sulla vostra fortezza, inizierete a visitare altri pianeti e dimensioni devastate dalle orde demoniache, in una odissea infernale a caccia dei responsabili dell'invasione dimensionale.
Questo garantisce a Doom Eternal una gustosa varietà di scenari: non solo la Terra in rovina (che peraltro, secondo noi, è uno degli scenari meno riusciti di questa nuova avventura), ma splendide ambientazioni su pianeti lontani, in cui atmosfere dark, infernali, fantasy e medioevaleggianti si fondono magnificamente.
Doppietta e mappa
E non si spara e basta: ogni livello è costruito su una mappa molto intricata che, pur non arrivando ai livelli di complessità di giochi come Star Wars Jedi: Fallen Order, vi costringerà a esplorare per bene ogni anfratto, anche per andare a caccia dei numerosi collezionabili. Non solo per “trovare tutto”, ma perché alcuni di questi collezionabili sono utilissimi per rivisitare in seguito i livelli già completati e spremerli fino al midollo. L’esplorazione del gioco è uno spasso anche grazie ai “poteri” che imparerete nelle prime ore di gioco: il vostro marine inossidabile può doppio saltare, proprio come Super Mario, e lanciarsi in avanti anche a mezz’aria. Può aggrapparsi ad alcune pareti e dondolarsi su pennoni opportunamente piazzati al posto giusto per prolungare i suoi salti. Un Doom un po’ più “parkour” dell’originale, ma che “funziona” e vi fa sentire più potenti, non più frustrati da salti mancati e voli infiniti.
Da giocare da soli e con gli amici
Sparare, saltare e sparare di nuovo. Doom Eternal non tradisce lo spirito della saga demonica, ma riesce a raffinare le sue meccaniche con un capitolo che rispetta la tradizione pur introducendo nuovi elementi. Il risultato è affascinante: un viaggio all’inferno e in tutte le dimensioni distrutte dai demoni, tra cattedrali costruite su cime tempestose, duelli con lanciarazzi tra statue crollate, templi decaduti e violati. Si spara moltissimo, ma si usa anche un po’ la materia grigia, per trovare la strada verso la meta finale o i collezionabili sparsi un po' ovunque, e per risolvere pure qualche piccolo enigma. Sfrutterete a fondo anche i vostri riflessi, fondamentali per riuscire a saltare tra picchi o piattaforme. Dopo le prime ore di gioco, che spiegano bene le meccaniche del gioco, il potenziale di Doom Eternal si scatena, come un’eruzione dall’inferno. Naturalmente, oltre alla campagna single player da circa 15-20 ore, c’è anche la possibilità di scambiare fucilate e missili con amici in carne e ossa nel multiplayer, che prevede una certa asimmetria: giocatori umani contro demoni!
Il gioco ha un PEGI 18 ed è raccomandato a un pubblico adulto. Considerando che per “finire” i Cacodemoni dovrete strappare loro un occhio e infilarglielo in bocca, tutto sommato Doom Eternal è un gioco decisamente non adatto ai piccoli di casa e in generale a chi è impressionabile!
La storia di Doom
Nel 1993, il primo Doom rivoluzionò il mondo dei videogame. Sebbene non sia stato il primo videogame il cui il giocatore vedeva il mondo esterno “dagli occhi del protagonista” in prima persona, di sicuro era il più veloce e divertente. Si partiva dalla base terrestre su Marte, dove gli scienziati avevano inavvertitamente aperto un portale verso una dimensione infernale. Il marine spaziale protagonista di Doom doveva completare tutti gli immensi livelli del gioco per ricacciarli da dove erano venuti, arrivando fino a attraversare il portale e raggiungere l’inferno stesso, massacrando tutti i demoni a colpi di doppietta. Pensate, nel primo Doom non si poteva alzare o abbassare lo sguardo del marine, e neppure saltare!
Da allora si sono susseguiti nuovi capitoli, un paio di reboot, ma anche fumetti e addirittura un film (che però forse è meglio dimenticare!). Un pezzettino di questa storia può essere giocato da chi acquista la versione deluxe di Doom Eternal: infatti, in questa versione è incluso il gioco Doom 64, la versione di Doom per Nintendo 64 del 1997.
Bethesda mostra titoli assai interessanti: è uno dei publisher più prolifici su PC e console, e infatti nei primi sei mesi del 2019 ha già pubblicato due titoloni