Doom, viaggio nell’inferno marziano

Il reboot del gioco che ha definito gli sparatutto in prima persona è finalmente arrivato e non delude le aspettative

Doom
4 Giugno 2016 alle 18:33

Tra i pochi videogame che sono entrati nell'immaginario pop, un posto d'onore lo merita Doom: ci hanno fatto un film (piuttosto dimenticabile, come spesso succede nelle "conversioni" videogame-cinema), lo hanno citato in canzoni (come Quelli che benpensano, di Frankie Hi-NRG) e sono usciti i romanzi "ufficiali?. Soprattutto, è uno dei primi sparatutto della storia dei videogiochi, quindi se oggi vi divertite un sacco con Call of Duty, Battlefield e Halo dovete ringraziare un po' Doom.

Oggi arriva quello che a tutti gli effetti è un reboot del titolo originale classe 1993: impersonerete l'inossidabile e quasi indistruttibile marine dello spazio che si ritrova tutto solo sulla colonia di Marte, invasa nientemeno che da demoni. Non è un modo di dire, i vostri nemici escono letteralmente dall'inferno, che si trova proprio nelle viscere della base su Marte!

Dante si è sbagliato, Lucifero è marziano. Inizia così un'avventura fatta tutta di sparatorie e esplorazione: la vostra missione è scoprire perché gli inferi si sono spalancati, ammazzare tutti i demoni che ne sono emersi e chiudere l'entrata, in modo che il resto del sistema solare non subisca l'invasione dell'orda demoniaca.

Doom è un gioco diretto, brutale e senza orpelli inutili: la trama da film di serie B è poco più un pretesto per darvi un fucile a pompa e farvi massacrare praticamente tutto quello che vi si para di fronte. Ogni angolo, ogni corridoio e ogni stanza della base sono strapieni di nemici con cui l'unico dialogo possibile è quello del piombo rovente - bisogna farli fuori, evitare le loro palle di fuoco e gli altrettanto mortali abbracci. Un'orgia di distruzione rosso brillante, anche perché il gioco stesso vi spinge a dare il colpo di grazia ai nemici feriti in modi sempre più cruenti. Il culmine lo raggiunge quando imbracciate la motosega e vi mettete ad affettare demoni!

Però, Doom non è un gioco stupido: spesso e volentieri, tra un massacro demoniaco e l'altro, dovrete usare un po' di sale in zucca per capire come procedere. Come attivare un ascensore fermo, come aprire una porta (tornano, dall'originale di oltre venti anni fa, le chiavi blu, gialle e rosse), come evitare trappole mortali. Niente di complesso, sia chiaro, anche perché solitamente c'è una sola strada da seguire e quindi troverete la "soluzione" semplicemente andando a tentativi. Oltretutto, i livelli sono pieni anche di punti segreti: trovarli non è solo un vanto personale, vi garantisce dei bonus per migliorare le armi. E vi servirà, credetemi!


Il gioco ha una difficoltà scalabile: a livello normale, aspettatevi di lasciarci le penne diverse volte in ogni livello, visto che i demoni attaccano in massa e non perdonano. Quando poi incontrate i nemici più "grossi", gli scontri diventano giustamente più impegnativi. Un giocatore di media esperienza, a livello normale, ci metterà una quindicina di ore a completare il gioco, magari venti se volete investire un po' di tempo per trovare tutti i segreti e gli upgrade per le armi. Se poi vi innamorate di Doom, come è successo a milioni di giocatori negli ultimi due decenni, potete rigiocarlo a Ultra-difficile, che è veramente una sfida da gamer D.O.C.

Oltre all'avventura single player, c'è anche un corposo multiplayer: collegandovi a Internet, potrete giocare nelle arene online contro giocatori in carne e ossa. Anche in questo caso, Doom si rivela un gioco diretto e immediato, con combattimenti senza quartiere in cui sparare veloce e sparare spesso funziona meglio che appostarsi e giocare con tattiche più ragionate. Ricorda molto gli scontri epici, per chi li ha provati, dell'indimenticabile Quake 3 Arena e Unreal Tournament, e questo da parte nostra è davvero un ottimo complimento.

Doom è il reboot perfetto del gioco degli anni '90: diretto, massiccio e soprattutto mostruosamente divertente: se siete in cerca di uno sparatutto tutto giocabilità e niente fronzoli, una capatina all'Inferno è quello che ci vuole - i diavoli di Doom vi attendono famelici!

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