Si chiamano “Souls” e sonoquei videogiochi che vi vogliono morti. Certo, praticamente ogni sparatutto, gioco di ruolo, videogame d’azione cerca di farvi fuori, ma i Souls si impegnano davvero molto in questo. Li ha inventati nel 2009 il team nipponico From Software, con "Demon’s Souls". Un gioco originale e unico, che non spiegava quasi nulla al giocatore, che anzi lo puniva a ogni scontro, insegnandogli a combattere non con un tutorial ma prendendolo a spadate, mazzate, incendiandolo, calpestandolo e facendolo precipitare senza preavviso. Incredibilmente, i giocatori hanno adorato "Demon’s Souls", al punto che ha creato un intero “genere” di videogiochi, appunto, i “Souls”.
Dopo oltre dieci anni e svariati titoli che spaziano in reami fantasy diversi, ma hanno il minimo comun denominatore di essere invariabilmente spietati e diretti con il giocatore, From Software torna su console e pc con il mondo tutto nuovo di "Elden Ring".
Il trailer
Le novità di Elden Ring
La vostra avventura inizia in un dungeon tutto sommato modesto, che vi ricorda o vi spiega – a seconda se siate o meno dei veterani dei Souls – le regole del gioco. Dopodiché, aprirete un enorme portone e vi ritroverete davanti al mondo dell’Interregno. Lo spettacolo è incredibile: rovine di antichi castelli, statue e torri spezzate all’orizzonte, magnifici ed enormi alberi magici. La prima novità di Elden Ring è nell’ambientazione “aperta”: mentre nei precedenti Souls firmati da From Software il gioco si svolgeva invariabilmente in livelli-corridoi (come castelli, segrete, cortili di castelli) che andavano da un punto a quello successivo, qui potete esplorare il mondo esterno come e dove preferite. Un po’ come negli Zelda o The Witcher 3, oppure – per parlare di un altro genere – nei più recenti Assassin’s Creed.
Il gioco fa un timido tentativo di indirizzarvi verso un percorso, ma nulla vi vieta di andare dove vi pare. Vedete un maniero diroccato là in fondo, un ponte distrutto o un acquitrino sospetto? Nessuna barriera, potete andarci immediatamente ed è un vero spasso non avere limiti.
Un’ambientazione d’autore
Il mondo in cui ci muoveremo è simile a quello dei precedenti Souls: un fantasy molto lontano dal classico stile di Dungeons and Dragons, più gotico e oscuro, a tratti persino grottesco. Elden Ring si avvale della collaborazione di un maestro del genere, George R.R. Martin, l’autore della saga de Il Trono di Spade. Un autore che, concedetecelo, se ne intende di morti violente e improvvise e che ha causato veri shock negli appassionati dei suoi romanzi. Martin ha costruito il setting di Elden Ring, mentre il resto – mostri, combattimenti, armi e via dicendo – è frutto dell’esperienza e della passione di From Software.
Ricordatevi, state sempre all'erta
Nonostante il cambio di ambientazione e il mondo aperto, Elden Ring rimane un Souls d’autore, quindi dovete sempre sapere che gli incontri mortali vi attendono dietro ogni angolo. Come nei precedenti titoli, giocherete sempre con il terrore costante di incontrare un nemico troppo potente o di finire in una trappola, o che un drago enorme vi piombi addosso trasformandovi in uno spiedino arrostito in armatura. Nelle prime ore di gioco ci è capitato di essere colpiti da una gigantesca freccia lanciata da un gigante che era così lontano che non potevamo vederlo, per capire il livello di tensione che vivrete durante la vostra avventura. La novità del mondo esplorabile in ogni direzione è una novità più che gradita che si innesta perfettamente nel collaudatissimo gameplay punitivo di From Software. Se nei Souls “normali” incontravate un boss particolarmente ostico, dovevate insistere per ore e essere uccisi anche venti o trenta volte, perché l’unica strada possibile prevista dal gioco passava proprio da quella stanza e prevedeva di abbattere quello specifico mostro. In Elden Ring, invece, potete lasciar perdere un nemico che vi sembra troppo potente e dedicarvi a esplorare da qualche altra parte. Basta girare un po’ per scoprire grotte segrete, rovine piene di tesori, gruppi di nemici meno potenti (ma sempre impegnativi) per raggranellare oggetti ed esperienza, che magari vi permetteranno di ritornare qualche ora dopo dal boss che vi sembrava così imbattibile, e scoprire che siete più forti e lo potete battere più facilmente.
Un gioco per chi si vuole impegnare
Elden Ring non tradisce i fan: pur passando a un gigantesco ed epico mondo aperto, riesce a rimanere fedele alle proprie regole del gioco. Forse è un pochino meno “cattivo” dei primi titoli From Software, ma non rinuncia minimamente alla classica severità dei Souls, e vi terrà costantemente tesi e all’erta, sia che stiate trottando per dei campi verdi che esplorando delle buie catacombe. Un gioco davvero speciale, che richiede però un impegno altrettanto unico: non potrete affrontare Elden Ring come un Call of Duty o un Assassin’s Creed, attaccando i nemici appena li vedete e sperando di cavarvela se siete moderatamente abili con il joypad. Quasi ogni incontro e area di Elden Ring richiede dedizione e studio: scoprire il percorso delle sentinelle, le vulnerabilità dei nemici alle diverse armi o incantesimi, elaborare tattiche mordi e fuggi. Un gioco titanico, che vi potrebbe catturare anche per oltre cento ore, ma che richiede un impegno di tempo e di pazienza forse senza pari. Se vi innamorerete di questo spietato, epico, gigantesco Soul, la soddisfazione di far fuori i mostri torreggianti e di esplorare il suo magnifico mondo sarà impareggiabile.
Elden Ring è disponibile per PC, PlayStation 4 e 5, Xbox One e Series X|S. Il gioco ha i testi tradotti in italiano e i dialoghi in inglese, e ha una classificazione PEGI di età consigliata 16+.