Horizon Zero Dawn, un capolavoro per PlayStation 4

Una splendida avventura in un futuro in cui l’umanità è stata sconfitta dalle macchine e la civiltà è tornata indietro di secoli

Horizon Zero Dawn  Credit: © Sony
6 Marzo 2017 alle 19:06

Acquattati nell’erba alta, ci avviciniamo alla bestia metallica: sente qualcosa e gira il suo terribile occhio rosso verso di noi, per scrutare l’area con i suoi sensori digitali rimasti attivi per secoli. Scocchiamo veloci la freccia incendiaria che vola verso l’androide, colpisce il suo serbatoio e lo trasforma in una palla di napalm incandescente. Ora la strada è sgombra, e possiamo proseguire nella nostra avventura!

L’ambientazione di Horizon Zero Dawn è molto originale: siamo dalle parti del 30° secolo, in un futuro in cui l’umanità è stata sconfitta dalle macchine e la civiltà è tornata indietro di secoli. Il villaggio in cui iniziamo il gioco è molto simile a un accampamento di uomini delle caverne, che hanno paura dei fulmini e usano arco e frecce per cacciare. Nelle praterie, però, oltre alla selvaggina pascolano delle creature molto più pericolose: sembrano dei dinosauri, ma in realtà basta avvicinarsi per scoprire che sono androidi, fatti di plastica, acciaio e cavi.

Il nostro alter ego è Aloy, una “emarginata” esiliata dalla sua stessa tribù: è una tipa tosta, però, infallibile con arco e frecce e non ha paura di nulla, nemmeno di esplorare le misteriose caverne o le metropoli in rovina, né di affrontare i nemici che cercano di sbarrarle il passo. Aloy vuol scoprire da dove viene e non ha intenzione di fermarsi di fronte a nulla. Così, quando la Prova che potrebbe riammetterla tra i ranghi del suo villaggio va storta (molto storta!) prende faretra e arco per mettersi a esplorare in lungo e in largo il suo mondo, partendo per un’avventura semplicemente maestosa.

Fin da subito, rimarrete a bocca aperta per la grafica del gioco: ogni angolo, ogni scorcio del gioco meriterebbe una foto da appendere in camera. Dalle praterie intorno al villaggio ai tramonti sui deserti a ovest, dalle galoppate nei boschi dai rami fitti dove trapela qualche raggio di sole con i suoi giochi di luce alle vette innevate dei sentieri montuosi, Horizon ha un impatto visivo impareggiabile.

L’ottima storia della ricerca di Aloy tiene unite le decine di “missioni” che potrete affrontare: ci sono quelle principali, che è necessario completare per concludere il gioco, e poi dozzine di “secondarie” in cui imbarcarvi quando avrete voglia di aiutare uno degli abitanti dello sfortunato mondo futuro. C’è il ricco mercante a cui hanno rubato una spada preziosa, oppure il capo pattuglia che vi chiede di cercare i suoi uomini dispersi, i fabbri che hanno bisogno di parti speciali di androidi specifici o il padre di famiglia che vi implora di salvare la famiglia circondata da esseri meccanici. L’avventura dura 20-30 ore, a seconda del livello di difficoltà e di quante missioni secondarie vorrete affrontare.

Certo, Aloy ha un piccolo vantaggio rispetto alla maggior parte degli umani del 3000 dopo Cristo: nelle sue esplorazioni ha trovato un device Hi-Tech dei secoli passati ancora funzionante e che le permette di scansionare l’ambiente circostante a caccia di nemici e indizi. Grazie a questa interfaccia, può tentare di dialogare con i “resti” della civiltà passata dell’uomo e, forse,  scoprire cosa è successo e chi l’ha messa al mondo.


Prima, però, dovrete esplorare in lungo e in largo l'enorme area del gioco, entrando in contatto con le altre tribù di umani e seguendo il lungo filo rosso che la conduce verso gli spietati nemici che hanno tentato di ucciderla insieme a tutto il suo villaggio. Non mancheranno tonnellate di combattimenti contro altri esseri umani e soprattutto contro le macchine-dinosauro, che imparerete a riconoscere a distanza per sapere se vi state avvicinando a un androide letale come un Velociraptor o un docile ?pascolatore? che fuggirà se attaccato. I robot più piccoli possono essere affrontati con arco e frecce, mentre per gli esemplari più mastodontici è necessario elaborare tecniche più astute, come piazzare trappole e mirare ai punti deboli degli androidi, magari usando proiettili ?elettrici? o infuocati. I combattimenti con le creature più grandi sono scontri epici, specie se giocate a una difficoltà superiore al livello Normale standard. Se invece non volete faticare troppo, a Facile il gioco diventa decisamente più abbordabile anche per i giocatori che non vogliono sudare sette camice a ogni scontro ?importante?.

Horizon Zero Dawn riesce a unire gli aspetti migliori di Tomb Raider e di Far Cry, creando un videogame che è superiore alla somma delle sue parti. C'è l'eroina pronta a tutto, ci sono i combattimenti con arco e frecce ?" quando imparerete a mirare velocemente e colpire la testa dei nemici al primo colpo sarà una vera soddisfazione videoludica! - e c'è un mondo gigantesco da esplorare, pieno di location belle da vedere e entusiasmanti da esaminare. È la killer App, il ?gioco da avere? del momento per chiunque gioca su PS4.

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