Il Pantheon greco è in subbuglio: Tifone, gigante ribelle, è riuscito a imprigionare le altre divinità e a trasformare i mortali in statue. L'intera Ellade è una distesa vuota e disabitata, a eccezione degli animali feroci e degli sgherri demoniaci di Tifone. Tra i pochissimi ad aver evitato la terribile vendetta di Tifone, ci sono Zeus e Prometeo: il primo disperato perché sta perdendo il controllo dell’Olimpo, l’altro incatenato a una montagna e quotidianamente tormentato dalla punizione del Padre degli Dei per aver consegnato il fuoco agli umani. Dovranno trovare un modo per andare d’accordo, se vogliono battere Tifone: e questo “modo” è Fenyx, unico umano scampato alla maledizione di Tifone e in grado di muoversi sulle proprie gambe. E anche di volare.
Il trailer
Tra l’incudine e il tuono
Di recente abbiamo già visitato l’antica Grecia in un altro videogame, Assassin’s Creed Odyssey, ma non fatevi ingannare: sebbene Immortals Fenyx Rising sia persino dello stesso publisher, la francese Ubisoft, questo nuovo videogame racconta una storia tutta diversa. A cambiare, prima di tutto, è il tono del gioco: non solo la grafica è molto più simile a quella di un cartone animato, ma la narrazione è pensata per essere il più possibile ironica. Noi controlleremo Fenyx, ma continueremo a sentire i dialoghi tra Zeus e Prometeo che descrivono quello che stiamo facendo, che si scambiano battutine e si stuzzicano a vicenda. Naturalmente, non è un gioco “realistico”: i miti greci vengono riletti e modificati, mischiati e “shakerati”, ma al tempo stesso chi li conosce abbastanza bene sorriderà di più quando sentirà, leggerà o vedrà dei riferimenti ad essi. Per esempio, nei primi dieci minuti di gioco Zeus scherza sul nome del protagonista, e poi commenta dicendo che dovrebbe inventare un animale che risorge dalle proprie ceneri, con un ovvio riferimento alla Fenice della tradizione classica. Dal punto di vista della narrazione, ci ha ricordato il cartone animato Pollon degli anni ’80: un taglio che può sembrare per "bambini" ma che nasconde battute che hanno un senso più ampio per un publico adulto. Naturalmente, finché non si tratta di incrociare le spade, perché lì la faccenda diventa subito seria.
"La grazia suprema della guerre"
L’esplorazione delle terre di Fenyx è costellata di combattimenti: gli sgherri di Tifone non perdono occasione di aggredirvi, e dovrete difendervi a colpi di spada e ascia – rispettivamente, attacchi veloci e leggeri, oppure pesanti e lenti. I duelli sono molto veloci e ritmati, e generalmente bisogna capire l’approccio migliore per ogni nemico di stazza superiore alla media: il ciclope è meglio affrontarlo lanciando massi e tenerlo a distanza, le arpie bisogna colpirle ripetutamente dove aver saltato, mentre i gorgoni è meglio indebolirli con un attacco di sorpresa. Il gioco permette di adattare i combattimenti al vostro stile e alla sfida che desiderate affrontare: sono una formalità al livello Narrazione, pensato per chi non vuole preoccuparsi dei nemici, e diventano un impegno quasi infernale ai livelli di difficoltà superiori. Noi lo abbiamo giocato a “normale” ed è una sfida più che interessante: i nemici “base” sono da rispettare, mentre i boss da media stazza in su rappresentano un combattimento tra il robusto e il memorabile.
Il multiforme ingegno
Il vero spasso di Immortal Fenyx Rising, almeno per chi vi scrive, sono gli enigmi: le missioni del protagonista sono piene di piccoli e grandi puzzle da risolvere, ma l’apice della sfida arriva nei livelli “sotterranei”. L’attacco di Tifone ha creato delle spaccature nel terreno che conducono a dei livelli sospesi in una specie di limbo. Sono delle “prove” che metteranno a dura prova la vostra materia grigia. Gli enigmi sono a base di leggi fisiche, piattaforme mobili, interruttori da azionare. In uno particolarmente impegnativo (e divertente), abbiamo dovuto spostare delle sfere enormi per tutto il livello, posizionandole su interruttori speciali per azionare flussi d’aria e piattaforme varie. Questi livelli non sono generalmente “obbligatori” per completare il gioco, ma verrete spinti a superarli per ottenere bonus e armi più potenti. Se però un livello è troppo complicato, nulla vi vieta di voltare le spalle e continuare l’avventura principale, tornandoci magari in un secondo momento.
Per Giove, che gioco!
Sommando le sue parti, Immortals Fenyx Rising è un gioco che ricorda più The Legend of Zelda – in particolare il più recente Breath of the Wild – che Assassin’s Creed e soci. Alcuni elementi, come la “fatica” che si esaurisce mentre scalate una parete oppure la possibilità di “planare” in giro per la mappa (naturalmente, con le ali di Dedalo al posto del deltaplano) sono degli omaggi molto plateali al gioco Nintendo, ma quello che lo rendo particolarmente gustoso sono proprio i sotterranei e i loro enigmi molto arguti. Stesso DNA della serie di Zelda, ma sfide originali e divertenti da risultare sfiziose anche per chi ha già visitato Hyrule in lungo e in largo. A dare un carattere tutto suo a Immortal Fenyx Rising è soprattutto lo spirito ironico, quelle battute lanciate al momento giusto e quei riferimenti che possono essere colti soprattutto da chi conosce piuttosto bene i miti greci. Ci ha ricordato l’ironia dei titoli LEGO ambientati nel mondo di Star Wars, capaci di far sorridere doppiamente chi conosce a menadito l’epica della famiglia Skywalker in ogni sua piega. Immortal Fenyx Rising è un gioco enorme, dove potrete passare tranquillamente oltre 50 ore esplorando ogni suo anfratto e cercando di risolvere ogni suo enigma all’ombra dell’Olimpo.
Immortals Fenyx Rising è disponibile per PC, PS4/PS5 e Xbox One/Series X/S. La medesima versione, senza costi addizionali, è “migliorata” sulle nuove console.
Sempre più indietro nel tempo: dopo l'Egitto di Cleopatra, ora si gioca nella Grecia di Pericle e Erodoto per un action che diventa sempre più un gioco di ruolo