La vita è strana, recita il titolo di questo videogioco: una serie iniziata con nel 2015 e che molti giocatori considerano un nuovo rinascimento delle avventure grafiche dopo il periodo d’oro di Lucasarts di metà anni ’90. Nel primo "Life is Strange" abbiamo conosciuto e guidato Max, adolescente con il superpotere di riavvolgere il tempo, alle prese con una mezza apocalisse sovrannaturale. Sono poi seguiti diversi capitoli con nuovi protagonisti dotati di poteri differenti, ma con un minimo comune denominatore: la provincia americana, lontana dalle metropoli e immersa nei boschi della West Coast. "Life is Strange" è un videogame molto simile alla serie tv "Skam": racconta il disagio dei ragazzi in diverse situazioni, anche se rende tutto più appetitoso grazie ai poteri dei protagonisti. Ma non fatevi ingannare, i temi sono molto profondi: omosessualità, fine vita, bullismo. Non è difficile, giocando a "Life is Strange", farsi prendere dalle emozioni al punto da far spuntare qualche lacrimuccia nei momenti più intensi.
Se non avete mai provato uno dei titoli della serie, su console e PC troverete gratuitamente il “primo atto” di un paio delle avventure, provandolo capirete immediatamente se è un gioco che fa per voi.
Il trailer
La recensione
I colori delle emozioni
Squadra che vince non cambia: sebbene True Colors sia sviluppato da uno studio diverso rispetto a quello dell’originale, il gioco segue le orme dei predecessori. Siamo in Colorado, in una cittadina in mezzo ai monti dove il lavoro più comune è quello del minatore per la corporazione che estrae uranio. La protagonista è Alex, una adolescente asio-americana con un passato disastroso. Dopo anni in riformatorio, può finalmente ricongiungersi con il fratellone Gabe nella cittadina della sua infanzia, sperando di ricorstruirsi una vita. Come scopriamo presto, Alex ha un segreto: può “vedere” una specie di aura intorno alle persone, scoprendo le loro emozioni. Chi è “rosso”, è in preda a un attacco di ira, mentre chi è “blu” è in preda a un attacco di panico. Non solo, Alex può “assorbire” le emozioni degli altri: per esempio, condividendo una angoscia irrazionale e aiutandoli a capire che sono spaventati per qualcosa di non reale.
Cinque atti, ma si parte come un diesel
Al contrario dell’originale, True Colors non è distribuito un episodio dopo l’altro, ma tutto assieme. Quindi potrete giocare l’avventura in un paio di pomeriggi, arrivando a uno dei possibili finali senza dover aspettare settimane per l’arrivo degli episodi successivi. Purtroppo, True Colors ha un inizio molto lento: il primo capitolo ha un ritmo da bradipo, che potrebbe scoraggiare i giocatori, specie quelli alla prima esperienza di avventura grafica. Tenete duro, perché poi l’avventura decolla e riesce a toccare vette che quantomeno uguagliano i capitoli precedenti. Dalla conclusione del primo capitolo, verrete facilmente catturati dalla "missione" di Alex e vorrete vedere "come va a finire".
Il caso di Alex
Guidando Alex, vi troverete infatti incastrati in una situazione assai spiacevole, e dovrete risolvere una morte sospetta. Un’indagine dolorosa per Alex, che vi trasmetterà il proprio disagio e infelicità con una capacità rara per un videogame. Le numerose sequenze video che raccontano l’evoluzione della trama non possono essere saltate; questo è un bene perché sono fondamentali per capire cosa sta succedendo e guidarvi nelle scelte che dovrete compiere, e che determineranno l’esito del gioco e il tipo di finale. Non c’è una scelta “giusta” e una “sbagliata”, dovrete decidere per esempio di rivelare la malattia di una persona ai suoi cari, o di interrogare un sospettato in modo brusco o più amichevole. Peccato che i dialoghi non siano tradotti nella nostra lingua (solo sottotitolati), perché Life is Strange si conferma come un esperimento tra i più riusciti e più vicini all’idea di “serie TV interattiva”, in cui in parte seguiamo gli eventi come in TV e in parte li determiniamo con le nostre scelte, intuizioni e esplorazioni.
Life is Strange True Colors per PC, Nintendo Switch, Xbox e PlayStation. Il gioco è tradotto in italiano (solo sottotitoli) e ha classificazione PEGI 16+.
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