Come punta avanzata del dream team, meglio Messi o Ronaldo? Seguire l’impronta forte e carismatica di Conte o lo stile onesto e adattabile di Ancelotti? Settembre è il mese migliore dell’anno per gli appassionati di calcio: non solo ricominciano campionato e Champions League, ma nello spazio di poche settimane arrivano le due soccer-simulation che ripropongono l’intramontabile derby digitale: PES e FIFA.
Anche quest’anno si preannuncia un duello da risolvere ai rigori: da una parte FIFA con i suoi maestosi contorni, l’asso online del FUT e la promessa di essere sempre più realistico e veloce. Dall’altra, il calcio giocato, l’esperienza e i contatti fisici di PES 2020. Ma soprattutto quella che è l'innegabile punta di diamante di PES, sin da quando si chiamava Winning Eleven: il feeling con il pallone e la sensazione che tutto avvenga in modo naturale, senza animazioni o comportamenti precalcolati.
E poi quest'anno la battaglia sulle licenze ufficiali si è fatta seria...
Il trailer
Il nome e le licenze ufficiali
La prima novità di PES 2020 è evidente fin dal titolo, con l’aggiunta di un esplicito “eFootball”, a testimonianza di un rinnovato interesse per le modalità multiplayer e gli e-sport in generale.
Ritroverete la classica Master League con il campionato digitale e potrete anche scegliere un “avatar” come allenatore con l’inconfodibile volto di Zico, Cruyff e addirittura Maradona. Appena dopo l’uscita del gioco è arrivata la puntuale patch che ha aggiornato le rose e le squadre.
A proposito di licenze, nel duello con FIFA, PES 2020 si aggiudica la partnership con la Juventus, che come squadra digitale sarà presente solo nel videogame Konami (in FIFA si chiamerà Piemonte Calcio, anche se i giocatori saranno quelli “giusti”). Stessa sorte per Manchester United e Bayern Monaco, altre squadre che troverete solo nel gioco nipponico e che si affiancano alla tradizionale collaborazione con il Barcellona. Manca ancora la Champions League passata da qualche anno alla concorrenza, ma c'è la licenza ufficiale della Serie A TIM (anche se manca quella del Brescia). In più, una notizia fantastica: è già stato annunciato il DLC gratuito che arriverà il prossimo aprile con EURO 2020 e tutte le squadre europee.
E non va dimenticato che per chi lo gioca su Ps4, sono disponibili già dal primo giorno alcuni file opzioni non ufficiali (ma perfettamente legali) che possono essere scaricati e importati nel gioco. In questo modo avrete a disposizione loghi, nomi e magliette dei campionati e delle squadre senza licenza. Se ne siete interessati, vi consigliamo di visitare questo sito: pesteam.it
La giocabilità
I giocatori digitali del nuovo PES sono sempre più abili e realistici: l’azione si costruisce fluidamente. Konami rinnova un impianto di gioco già collaudato ampiamente negli anni scorsi, introducendo il Finesse Dribbling, creato in collaborazione nientemeno che con Andrés Iniesta e che porta in campo l’esperienza del centrocampista iberico che ha suggellato la vittoria della nazionale spagnola in due Europei e un Mondiale nel giro di quattro anni. Certo, i veterani di PES ritroveranno una certa rigidità nelle difese avversarie, con porte su cui cala spesso la saracinesca di difensori e portieri forse ancora un po’ troppo abili e reattivi, ma allo stesso modo ritroveranno l’impareggiabile agilità dei controlli, area in cui PES è sovrano incontrastato da quando si chiamava Winning Eleven.
E il feeling con il pallone è quello di sempre. All'inzio vi sembrerà di essere scarsi, ma l'allenamento e le partite vi permetteranno di migliorare, non avrete mai la sensazione della sconfittà causata da animazioni o movimenti precalcolati.
Uno spettacolo per gli occhi
Graficamente, il gioco è sempre più vicino al fotorealismo, con colori brillanti e inquadrature calcistiche. Il segreto del “realismo” visivo di PES e del suo inimitabile ritmo di gioco è però nelle animazioni dei calciatori, sempre più vicine al calcio giocato, al punto che potrete distinguere Ronaldinho non solo dal volto ma anche dalle caratteristiche “mosse” del campione brasiliano.
Eccellente il comportamento della palla, che viene simulato a livello fisico: stoppare di petto, giocarsi un contrasto sotto rette, fingere sotto il naso dell’attaccante e spedirla al portiere, sembra davvero di essere in campo e non davanti a milioni di pixel simulati.
Come ogni anno a settembre, si ripropone la sfida tra i due protagonisti del mercato dei videogiochi. meglio scegliere il gioco di EA Sports o quello di Konami? Proviamo a dare qualche risposta