“Return to Monkey Island”, tornano le avventure di Guybrush!

Trent’anni dopo i primi due Monkey Island, è ora di scoprire il vero segreto dell’isola della scimmia

26 Settembre 2022 alle 11:00

Prima della PlayStation e dell’Xbox, c’era un tempo in cui si videogiocava su pc con grafica bidimensionale, mouse e tastiera. Erano i primi Anni 90, e uno dei generi più forti erano le avventure grafiche. Lucasfilm (quella di "Star Wars") e Sierra (quella che poi avrebbe lanciato anni dopo "World of Warcraft") si sfidavano per l’avventura grafica migliore, e i gamer giocavano giorno e (soprattutto) notte cercando di risolvere enigmi e puzzle di ogni tipo. C’era "Indiana Jones and the Fate of Atlantis", con protagonista l’inossidabile esploratore di rovine perdute del grande schermo; "King’s Quest" e "Police Quest", rispettivamente avventure fantasy e poliziesche. Se amavate i pirati e la caccia al tesoro, non potevate non conoscere "The Secret of Monkey Island": oltre dieci anni prima che Disney lanciasse "Pirati dei Caraibi", Monkey Island raccontava di uno scapestrato pirata a caccia del tesoro perduto dell’isola delle scimmie, che si innamorava della governatrice dell’isola e incontrava sulla sua strada il pirata-zombie LeChuck e il suo equipaggio di morti viventi.

Chi ha giocato a "The Secret of Monkey Island" o uno dei seguiti/spin off, ricorderà con un sorriso di soddisfazione gli enigmi, i puzzle, i dialoghi brillanti e ironici, le trovate geniali del gioco. A trent’anni e rotti di distanza, gli autori dei primi due episodi hanno firmato un nuovo capitolo, che dovrebbe – nelle loro intenzioni – raccontare la “vera” conclusione di "The Secret of Monkey Island", con un’avventura grafica che non tradisca la tradizione, risulti piacevole per i veterani e coinvolgente per la nuova generazione di giocatori. Una promessa impossibile?

Bentornati sull'isola dei pirati!

Andiamo con ordine: superato il mini capitolo introduttivo che spiega come funzionano le regole del gioco, ci ritroviamo effettivamente sull’isola del primo Monkey Island. Guybrush Threepwood, il nostro alter ego, è tornato sull’isola dopo gli eventi dei primi due capitoli (gli autori ignorano volutamente gli altri episodi della serie) e incontra amici vecchi e nuovi. C’è Stan, il venditore di barche usate; la signora del negozio voodoo, che però si lamenta di come la sua magia non funzioni più come un tempo. Naturalmente la splendida e fortissima Elaine Marley, fiamma di Guybrush.

Da veterano della serie, chi vi scrive si è trovato subito a casa: il sistema di controllo su pc è praticamente identico a quello dei primi episodi, anche se più semplificato. Ora non dobbiamo combinare oggetto + verbo dal menu, ma solo cliccare sullo schermo. Un tasto molto comodo ci mostra anche tutte le zone “interattive”, così non dobbiamo perdere ore a caccia di pixel sul monitor, come succedeva nelle cave Marziane di "Zak McKracken", altra avventura splendida del periodo d’oro di Lucasfilm.

Gli enigmi che abbiamo affrontato durante l’avventura sono solidi ma non frustranti: ci ricordiamo ancora con un misto di passione, amore e livore alcuni puzzle particolarmente astrusi dei primi capitoli di "Monkey Island". Qui abbiamo avuto la sensazione che gli enigmi, pur impegnativi, non fossero mai illogici. Completamente intatto lo spirito e l’ironia: ogni singolo dialogo, descrizione di oggetto e pensiero nella testa di Guybrush nasconde citazioni e battute, metà del divertimento è seguire gli scambi di freddure e le facezie.

Un gioco davvero per tutti

Gli sviluppatori hanno fatto di tutto per rendere l’esperienza di gioco il più divertente possibile: troveremo presto un libro speciale che ci fornisce indizi per risolvere passo dopo passo gli enigmi del gioco grazie al quale è praticamente impossibile rimanere “bloccati” davanti a uno di essi. Se poi non vogliamo proprio perdere tempo, è possibile giocare alla versione “Casual” del gioco, in cui i puzzle e gli enigmi sono enormemente semplificati e in pratica assistiamo a una versione “interattiva” di una magnifica e spassosa storia di pirati.

Come giocatore incallito di avventure, sono molto soddisfatto di questo ritorno all’isola di Monkey Island: avevo un po’ paura dell’operazione nostalgia e marketing, invece mi son divertito molto a rivisitare alcune location iconiche dei primi capitoli, e altre completamente inedite. Abbiamo giocato anche con dei gamer che non avevano provato gli originali e, sebbene sia inevitabile che qualche citazione si sia persa e qualche incontro con un personaggio del passato non abbia fatto scattare scintille, è stato comunque molto divertente. La magia di Monkey Island è tornata!

"Return to Monkey Island" è disponibile per pc e per Nintendo Swich (il sistema di controllo su console è un pochino più rigido, all’inizio). I sottotitoli del gioco sono tradotti in italiano, mentre il parlato rimane in inglese. Il PEGI di età consigliato è 12+

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