Shadow of the Colossus, il videogioco in cui affronterete dei nemici grandi come montagne
Arriva il remake per PS4 del capolavoro del 2005: siete pronti a "scalare" i vostri titanici avversari? Uno delle avventure più coinvolgenti e poetiche mai realizzate per console
Wander arriva in un tempio perduto con il corpo senza vita della sua amata Mono. Per riportarla in vita, stringe un patto con un essere dai poteri sconfinati: se sconfiggerà i 16 titani che vivono lì attorno, potrà riabbracciare Mono. Inizia così l’avventura di Shadow of the Colossus, uno dei giochi più coinvolgenti e poetici mai realizzati per console.
I giocatori di lunga data conoscono molto bene Shadow of the Colossus: è uscito più di dieci anni fa per PlayStation 2, e possiamo considerarlo non solo una delle migliori “killer app” (quei giochi che da soli giustificano l’acquisto di una console) della PlayStation, ma un capolavoro indiscusso dei videogame, al punto che si è meritato un remake per PS3 e ora uno per la PS4. Non è certo un caso: insieme a Ico e al più recente The Last Guardian, fa parte della “trilogia” del Team Ico di Fumito Ueda, uno degli autori più geniali nel campo dei videogiochi. Ha senso per un giocatore “moderno” lanciarsi nelle avventure delle terre di Shadow of the Colossus, al fianco di Wander?
Il trailer
La storia
Da soli contro 16 titani. Shadow of the Colossus è un gioco veramente unico: sebbene sia ambientato in un mondo molto vasto e liberamente esplorabile fin dall’inizio, è praticamente vuoto. Ci sono vallate meravigliose da esplorare in groppa a Agro, il fedele destriero di Wander, catene montuose, spiagge, canyon e templi abbandonati. Ma non c’è nessuno contro cui combattere a parte i titani, che vanno affrontati in una rigida sequenza. Innalzando la spada magica nel cielo, appare una scia luminosa che fa da bussola a Wander: trovare i titani è quindi generalmente abbastanza facile. Dopodiché, dovrete capire – sempre grazie alla spada magica – quali sono i punti deboli del Colosso che avete appena incontrato e trovare il modo di indebolirlo e “scalarlo”. Avete letto bene: per far fuori i titanici nemici di Wander, dovrete capire come far a raggiungere i loro punti deboli, e poi salire verso la loro testa (o coda, o dove si trovano i punti deboli) per sferrare i colpi mortali capaci di abbattere dei nemici grossi come delle piccole montagne ambulanti.
Come si uccide un Colosso
La scalata è un po’ il fulcro del gioco: un po’ come nei primi Assassin’s Creed, dovrete capire dove potete appendervi e dove “riposarvi” per recuperare le energie, perché se il cerchio giallo che indica la “stamina” di Wander si dovesse esaurire, precipiterete a terra e dovrete rifare tutto da capo. Piccolo spoiler che riteniamo necessario per spiegarvi come funziona un tipico scontro di Shadow of the Colossus: nel caso del primo titano dovrete colpire il tallone e lo vedrete cadere a terra sul ginocchio. Solo allora potrete arrampicarvi usando i peli del ginocchio stesso (prima irraggiungibili) e poi salire fino alla schiena, dove due “balconcini” permettono di riposarvi e recuperare le energie, necessarie per raggiungere la testa del Colosso dove si trova il secondo punto vulnerabile.
Quanto è diverso dalle versioni PS2 e PS3
Il remake appena uscito sfrutta l’esplosiva potenza di PS4 per ridisegnare un mondo graficamente molto più appagante rispetto alla versione PS2 e PS3. Il gioco rimane praticamente identico, quindi se lo avete già giocato sulle console Sony del passato, vi ritroverete praticamente a casa. Qua sopra potete vedere un filmato che mette a confronto le tre versioni.
Perché giocare a Shadow of the Colossus nel 2018
Quando è uscito nel 2005, Shadow of the Colossus fu un gioco geniale e rivoluzionario: per esempio, Agro, il cavallo del protagonista, è stato un po’ “il papà” di molti mezzi di trasporto nei mondi aperti visti nei videogame successivi. Oggi alcune meccaniche del gioco sentono il peso degli anni – lo stesso Agro tende a “incastrarsi” in situazioni che nel 2017 sono abbastanza anacronistiche. Anche gli “enigmi” che di fatto governano le sedici sfide contro i titani sono abbastanza frustranti confrontate con i giochi più moderni, quindi dovrete armarvi di un po’ di pazienza e prepararvi a rifare lo stesso “schema” di scalate diverse volte prima di aver ragione dei Colossi più coriacei. Nonostante tutto questo – anzi, forse proprio per questa sua “arcaicità” - Shadow of the Colossus rimane un’esperienza che consigliamo ai nostri lettori, anche per la magnifica storia di Wander, da seguire fino e oltre i titoli di coda.