«Shadow of the Tomb Raider», il ritorno (dark) di Lara Croft
Il capitolo conclusivo della trilogia ci presenta una Lara più matura, coinvolta in un'avventura oscura che, rispetto al passato, presenta più enigmi e meno scontri a fuoco
63 milioni di copie vendute nel mondo, tre film al cinema, fumetti e romanzi: queste le dimensioni del fenomeno planetario di Lara Croft, la protagonista della fortunatissima serie di videogame «Tomb Raider». Il primo episodio risale al 1996, oltre vent'anni fa: si giocava sulla prima PlayStation e, secondo molti esperti, il Tomb Raider originale fu una delle cause del successo clamoroso della console di Sony. «Shadow of the Tomb Raider» è il diciottesimo videogame in cui Lara esplora tombe e rovine perdute, si arrampica su strapiombi da urlo e combatte organizzazioni paramilitari con oscuri moventi. Soprattutto, è il terzo capitolo del nuovo corso, una trilogia iniziata nel 2013 con una Lara giovane e inesperta, quasi indifesa. Ora è diventata un’avventuriera esperta e deve affrontare la sua avventura più complicata e oscura. Voi siete pronti per seguirla tra templi e tombe sudamericane?
Dopo l'isola tra Cina e Giappone del primo reboot e le distese ghiacciate del secondo episodio, Shadow of the Tomb Raider sposta il mappamondo dell’avventura sul centro/sud America. Qualche mese dopo gli eventi di Rise of the Tomb Raider, Lara e il suo compagno di avventure Jonah sono sulle tracce della Trinità. La loro caccia li porta in Messico dove, in un antichissimo complesso sotterraneo, Lara trova un pugnale rituale: non è il solito manufatto preservato in una tomba dimenticata, ma l'interruttore che attiva una serie di eventi catastrofici che potrebbero ridurre in briciole mezzo mondo. Inizia così una corsa contro il tempo e contro la Trinità per riuscire a recuperare il pugnale e fermare il countdown apocalittico.
Salti e rampini
Esattamente come negli ultimi due Tomb Raider, Lara esplorerà una serie mostruosamente intricata e varia di foreste, umide segrete, templi dimenticati. Ci sarà da saltare e arrampicarsi: la nostra avventuriera passerà un mucchio di tempo appesa a strapiombi da urlo o a saltare su baratri senza fondo appesa al suo mitico rampino. Una novità di Shadow è che Lara dovrà immergersi molto spesso negli specchi d'acqua e nei laghetti sotterranei, dove incontrerà nuovi nemici come mortali banchi di piranha. Man mano che esplorerete l'enorme mappa del gioco, acquisirete anche nuovi equipaggiamenti per entrare in aree prima inaccessibili: chi vorrà completare al 100% il gioco dovrà quindi mettere in conto di tornare sui propri passi per scardinare quella porta bloccata quando avrà l'attrezzo giusto, oppure scalare quella parete da vertigini non appena troverà il set per la scalata "avanzata".
Tombe, meccanismi ed enigmi
Non solo azione, ma anche una bella spremuta di meningi: gli antichi hanno lasciato meccanismi e ingranaggi che non sarebbero dispiaciuti a Leonardo da Vinci e dovrete scoprire come riattivarli per proseguire. Ci sono ponti da alzare, dighe da riempire d'acqua, persino anelli con geroglifici da ruotare fino a trovare la combinazione giusta. Il meglio, però, Tomb Raider lo dà proprio nelle tombe nascoste lungo il percorso principale di Lara: mentre starete scalando una parte cercando l'ennesimo manufatto, il gioco vi avviserà che in zona c'è una delle tombe speciali. Sono tutte caratterizzate da un enigma particolarmente tosto, ma la ricompensa è grande: solo completando queste tombe potrete sbloccare alcune abilità speciali.
Un’avventuriera pronta a tutto
Proprio come in un gioco di ruolo, Lara potrà migliorare se stessa e il suo equipaggiamento: ogni volta che risolverete un enigma, scoprirete una nuova area o troverete un oggetto, guadagnerete dei punti esperienza da spendere nelle abilità di Lara. Dopo qualche ora di gioco, per esempio, potrete decidere di rendere Lara più sicura quando si aggrappa alle pareti grado 9, oppure più precisa con il tiro con l’arco. Vi consigliamo di acquisire il prima possibile le abilità legate all’esplorazione subacquea perché, come abbiamo già detto, ci saranno moltissimi laghetti e fiumiciattoli sotterranei dove dovrete muovervi a caccia di manufatti e passaggi segreti. Saper trattenere un po’ più a lungo il respiro è molto comodo.
Naturalmente, molte abilità sono legate al combattimento: in Shadow of The Tomb Raider non dovrete vedervela solo con i malvagi emissari della Trinità, ma anche con nemici meno “convenzionali”. Certo, la maggior parte delle volte Lara può scegliere un approccio silenzioso: se trovate un’area piena di guardie, invece di gettarvi pericolosamente nella mischia sparando come dei moderni Rambo, potrete far fuori uno sgherro dopo l’altro colpendoli nell’ombra. I combattimenti sono abbastanza equilibrati, ma se pensate che siano troppo complicati o addirittura fin troppo semplici, potrete modificare il livello di difficoltà: esiste un “selettore” per i combattimenti e uno per la risoluzione degli enigmi, così potrete scegliere il “mix” che fa per voi. Per esempio, scontri molto semplici, ma nessun suggerimento per gli enigmi, o il contrario.
L’ultimo viaggio di Lara - almeno fino al prossimo!
Shadow of the Tomb Raider viene indicato dagli autori come il capitolo conclusivo della trilogia di “reboot” iniziata nel 2013. Un viaggio finale con i fiocchi che riprende la formula vincente dei primi due episodi e la migliora in qualche aspetto senza cambiare le carte in tavola, d’altra parte, squadra che vince non si cambia, anche nei videogame. La Lara più oscura e matura ci è piaciuta parecchio: è stata una compagna di viaggio eccellente nelle venticinque ore (circa) che ci sono volute per completarlo, concludendo la missione principale e parecchie sottotrame secondarie. Spesso e volentieri ci siamo fermati sul ciglio di un burrone per ammirare il panorama: una valle nascosta in cui troneggiavano le rovine di un tempio dimenticato, un passaggio mozzafiato sul lato di una montagna, una galleria sotterranea in cui filtrava la luce dalla spaccatura sul soffitto: graficamente, gli scenari sono da urlo. Peccato per i personaggi (in questo capitolo incontreremo tantissimi alleati e persino un paio di città “amiche” da esplorare casa per casa) che sono tratteggiati in modo un po’ meno convincente. Solidissimi come sempre i due aspetti cardinali del gioco: l’esplorazione a base di arrampicate e di enigmi archeologici e gli scontri furiosi, Lara continua a essere impareggiabile in entrambi!
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