Kay Vess ci piace perché è una simpatica canaglia
A fine agosto abbiamo scoperto che “Acolyte” è stato sospeso da Disney subito dopo la prima stagione e non è certo la prima serie (o film) ambientata nell’universo della “Galassia lontana, lontana…” che delude i fan di Luke Skywalker e soci. Per fortuna, nei videogame la situazione è assai più rosea: dopo aver esplorato le via della Forza con i due eccellenti “Star Wars: Jedi” e le battaglie spaziali tra TIE Fighter e X-Wing con “Squadrons” (per non parlare dei giochi Lego di Guerre Stellari!), arriva ora “Star Wars: Outlaws”, che ci mette nei panni di una canaglia galattica tale da far invidia a Han Solo e Lando Calrissian, una di quelle che sono orgogliose di sparare per prime nelle cantine di Mos Eisley.
Il Trailer di Star Wars: Outlaws
Niente spade laser, poteri della Forza e i grandi ideali della Ribellione: Kay Vess, la protagonista di “Outlaws”, è una giovane ladra pronta a tutto per fare fortuna nel mondo del crimine galattico. Nelle prime due ore di gioco, scopriremo come viene “incastrata” in una guerra tra i “sindacati” del crimine, tra cui ovviamente troviamo anche il Cartello degli Hutt, ma anche vecchie conoscenze come i Pyke e l’Alba Cremisi. Kay riesce a fuggire dal pianeta di Cantonica per il rotto della cuffia, a bordo di una nave rubata, con una taglia da parecchi zeri sulla testa e squadre della morte che la tallonano su ogni pianeta del settore.
Con la nave danneggiata e finiti su un pianeta sconosciuto, il nostro obiettivo principale sarà quello di contrattare con gli emissari di questi sindacati del crimine e accettare le loro pericolose missioni in cambio di corposi pagamenti. Accontentare tutti è impossibile e dovremo fare molta attenzione a chi pestiamo i piedi: aiutare un cartello significa quasi sempre far infuriare gli altri. Dovremo infiltrarci in basi nemiche, recuperare datapad pieni di dati che scottano, liberare prigionieri o trovare reliquie trafugate, armi di contrabbando o spie rivali.
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Visto che non potremo contare su spade laser o poteri Jedi, la tattica migliore sarà muoverci nell’ombra e cercare di entrare di nascosto nelle location assegnate, evitando di farci cogliere sul fatto dalle guardie o, nel caso si tratti di strutture Imperiali, dagli Stormtrooper che al contrario dei film, nel gioco hanno una mira più che notevole. Kay sa difendersi molto bene con il blaster, ma non può certo tenere testa a nugoli di sgherri Hutt o plotoni di soldati, e quindi dovremo fare di tutto per agire il più possibile di nascosto. Le parti “stealth” di “Outlaws”, in cui dovremo passare da un nascondiglio all’altro, colpire i nemici alle spalle quando nessuno ci vede, oppure sfruttando condotti dell’aria o prese d’areazione, sono assai divertenti, anche se a tratti piuttosto impegnative. In alcuni momenti non sarà difficile dover provare un certo passaggio particolarmente ostico anche una mezza dozzina di volte.
"Star Wars: Outlaws" è ambientato tra "L'Impero Colpisce ancora" e "Il Ritorno dello Jedi"
A darci una mano, ci pensa l’inseparabile compagno di Kay, ovvero l’alieno domestico Nix, che a noi ricorda un sacco Stich di “Lilo & Stich” – dispettoso, veloce e furbissimo. Potremo ordinargli di aprire porte, attivare interruttori a noi inaccessibili, distrarre guardie o borseggiare qualcuno, ed è una vera soddisfazione vederlo sgattaiolare in giro seminando confusione tra i nemici.
“Outlaws” non è solo un gioco stealth: quando esploreremo antiche astronavi schiantatesi ai tempi della Vecchia Repubblica, oppure grotte aliene, o installazioni abbandonate, diventa più simile a giochi come “Uncharted” o “Tomb Raider”, con Kay che si appende per cornicioni e costoni rocciosi e si lancia oltre baratri con il suo “grappino” che ricorda moltissimo la frusta di Indiana Jones. Quando affronteremo piccoli insediamenti di pirati o contrabbandieri, potremo anche estrarre il blaster e farli fuori come in uno sparatutto pieno di esplosioni e colpi laser. C’è anche la possibilità di esplorare lo spazio attorno ai pianeti visitabili, distruggendo TIE Fighter e caccia pirata, cercando tesori tra astronavi distrutte. Oppure, di prendere lo speeder e sfrecciare per la savana di Toshara o le lande ghiacciate di Kijimi, come in giochi “open world” tipo “Far Cry” o “Assassin’s Creed”. Tra i pianeti esplorabili c’è anche l’iconico Tatooine, dove gli appassionati più attenti troveranno parecchie citazioni molto gustose e spesso ben nascoste.
I compagni di viaggio di Kay
Non manca poi una “arc story” che tiene insieme la miriade di avventure di “Outlaws”, e che porterà Kay a assemblare un equipaggio per un colpo davvero memorabile e pericolosissimo: se vorrete concentrarvi su questa “missione principale”, il gioco vi terrà impegnati per circa una quindicina/venti di ore. Sarebbe però un vero peccato, perché il bello di “Outlaws” (almeno, secondo noi) è esplorare ogni angolo, approfondire ogni conoscenza, ascoltare le voci nelle peggiori taverne dei cinque pianeti, girare per la desolazione dello Jundland con lo speeder per scoprire nuove cose da fare per più di 50 ore.
“Star Wars: Outlaws” purtroppo non è doppiato nella nostra lingua (solo sottotitoli), cosa che rovina un po’ l’immersione per i giocatori italiani. Ha un PEGI età consigliata 12+ ed è disponibile per PS5, Xbox Series X|S e PC.