Quello che mezzo mondo considererebbe un super potere e una benedizione, per Marienne è una condanna e una tortura. In "The Medium", videogame per PC e Xbox, Marienne è l’unico essere umano in grado di vedere l’aldilà e parlare con i morti: può consolarli, può accompagnarli verso la “luce” e far loro compiere il passo fondamentale per non vagare per l’eternità, soli e confusi dopo la morte. Incontriamo Marienne in un momento tragico: suo padre è appena morto e si trova costretta a incontrarlo nel mondo degli spiriti per convincerlo a passare “oltre”, ad abbandonare il regno delle ombre dove spesso gli spiriti vagano senza meta.
Vi sembra un inizio tremendo e sciagurato? Sappiate che questo è solo il prologo che introduce Marianne e i suoi poteri. Una strana telefonata, un dialogo impossibile la conducono al Niwa, un centro estivo della Polonia comunista. Se il Niwa era già grigio e opprimente all’apice della sua gloria, quando era pieno di vita e di ragazzini, oggi è un rudere disabitato e abbandonato dopo una non meglio precisata tragedia di cui nessuno sopravvissuto parla volentieri. Non dimentichiamoci che però Marienne ha un asso nella manica: può parlare con i morti.
Attirata da questa misteriosa telefonata come una falena dalla fiamma, Marienne decide di investigare tra le mura fatiscenti del Niwa. Il suo obiettivo, almeno quello iniziale, è scovare l’enigmatico interlocutore che sembra condividere il potere di Marienne: trovare un altro essere vivente in grado di parlare con i defunti sarebbe quasi un sollievo. Dentro il centro estivo sovietico, però, la situazione evolve rapidamente: come era prevedibile, lo scheletro del Niwa custodisce molti segreti e i loro fantasmi e Marienne dovrà “risolvere” molte situazioni sovrannaturali e assai spiacevoli.
I due mondi di Marienne
Una delle idee più stuzzicanti e originali di The Medium è la “dualità” della protagonista. Marienne, in parecchi momenti del gioco, si sdoppia e esplora contemporaneamente il mondo reale e quello degli spiriti. Lo schermo si divide in due e vedrete lo stesso ambiente nella versione “rovina comunista” e “mondo oscuro dei morti”. Una parete fatiscente diventa un muro di teschi; un cancello arrugginito una barriera rossastra; la pulsantiera di un ascensore si trasforma in un accrocchio scheletrico. Il mondo occulto è ispirato alle opere dell’artista polacco Zdzislaw Beksinski, potete vedere qualche sua opera in questo articolo di Daily Art Magazine.
Enigmi e mostri
The Medium è un gioco in cui si esplora l’ambiente e si risolvono degli enigmi: guiderete Marienne per le stanze desolate del Niwa dove ostacoli fisici, come scale crollate o cancelli chiusi da tempo, e spirituali – non vi sveliamo nulla, ma sono ancora più macabri – vi impediscono di procedere. Insieme a Marianne, dovrete aguzzare l’ingegno per trovare la soluzione, combinando l’esplorazione tra le rovine “vere” e quelle del mondo metafisico, che è ancora più pericoloso e pauroso di quello normale. Volessimo descriverlo con un paragone video ludico, The Medium è un Resident Evil in cui la protagonista non spara. Sia visivamente, sia per l’atmosfera oppressiva e oscura, The Medium ricorda un po’ il capolavoro horror Capcom. A fare la differenza, un “umore” ancora più disperato dato dall’ispirazione est europea invece che giapponese. E come in tutti gli horror che si rispettano, ci sono dei colpi di scena che, al momento giusto, ribaltano la situazione e cambiano le regole del gioco.
Aprite ogni porta
The Medium non è particolarmente difficile, se non in alcune situazioni dove dovrete ragionare un po’ più a fondo per capire come procedere. La soluzione è sempre una sola, e in generale nella stanza dove vi trovate ci sono tutte le indicazioni necessarie per capire cosa fare: il fatto però di poter cercare oggetti e indizi nei due mondi paralleli di Marienne rende tutto un po’ più sfizioso.
Se gli enigmi sono costruiti assai bene e risolverli dà quel brivido di soddisfazione tipica delle avventure di buon livello, la storia nel suo complesso procede a volte un po’ a scatti e scollegata, scandita da situazioni che diventano un po’ ripetitive nella seconda metà del gioco e con un ripida accelerata sul finale. Assolutamente non consigliato ai giocatori minorenni più impressionabili, non solo per le immagini raccapriccianti ma anche per alcuni temi decisamente rivolti a un pubblico adulto.
The Medium è disponibili per PC e Xbox Series X|S, e fa parte dal giorno del lancio del programma Gamepass, quindi chi ha sottoscritto l’abbonamento mensile di Microsoft, lo può giocare senza pagare un euro extra.
Gli appassionati li definiscono “Walking game” (ovvero, “giochi dove si cammina”): sono videogame un po’ atipici, dove non si spara e non si combatte, ci sono pochissimi enigmi e dove l’importante è esplorare il mondo attorno a voi