The Witcher 3, il fantasy oscuro e magnifico

In occasione dell'uscita dell'espansione Blood & Wine, abbiamo ripreso in mano un capolavoro del 2015, uno di quei giochi da avere assoltamente

The Witcher 3
10 Giugno 2016 alle 17:28

Quando il mondo è invaso dai mostri, c’è bisogno di un cacciatore che sappia farli fuori: un professionista che conosca i punti deboli delle streghe, quale incantesimo vada usato contro i golem o come far atterrare un drago per poi prenderlo adeguatamente a mazzate. In altre parole, il mestiere del Witcher, il canuto protagonista dell'omonima saga di videogame fantasy.

Non è come Il Signore degli Anelli. Ispirata ai romanzi dell'autore polacco Andrzej Sapkowski, la saga di The Witcher è arrivata al terzo episodio in un crescendo di apprezzamento di pubblico e critica, con oltre venti milioni di copie vendute dalla prima uscita. Un fantasy diverso dal solito, ambientato in un mondo molto più oscuro e tetro del classico Dungeons & Dragons, con un'atmosfera più matura e lugubre: vedrete contadini impiccati agli incroci perché si sono ribellati ai nuovi feudatari, oppure enormi e tristi paludi dove le streghe soggiogano gli sfortunati abitanti con incantesimi e maledizioni, città con vicoli più malfamati della peggiore locanda di Approdo del Re. The Witcher è un gioco per adulti nel senso letterale del termine, dove a fianco degli eccitanti combattimenti con i lupi mannari e i fantasmi troverete tematiche drammatiche come il razzismo o la violenza sulle donne, in grado di coinvolgere molto più intensamente i giocatori maggiorenni rispetto ai "soliti" videogame in cui il cavaliere senza macchia e senza paura deve salvare la principessa rapita dal drago e nessuno ha il dubbio di chi sia il “buono” e chi il “cattivo”.

Qual è il segreto del successo di The Witcher? Secondo noi, i giocatori amano ritrovarsi in un mondo vivo e vegeto, dove possono prendere il cavallo e seguire una strada a caccia di avventure. Certo, c'è una trama che tiene unita l'avventura nel suo complesso, ma il bello di The Witcher è che puoi andare a zonzo e scoprire affascinanti rovine tutte da esplorare in cerca di tesori, un pozzo che un wraith ha eletto come sua dimora, una fattoria conquistata da un gruppo di manigoldi che potete scacciare per far tornare i legittimi proprietari. Per esempio, a noi è successo di cavalcare al tramonto lungo la costa senza una meta precisa, e incontrare un castello su un'isoletta, con un drago che gli svolazzava attorno - uno scenario da cartolina fantasy con pochi pari nei videogame. Il ponte levatoio era alzato, quindi abbiamo impiegato un po' a scoprire come entrare. Poi abbiamo esplorato le stanze a caccia di tesori e armi, e infine abbiamo combattuto una epica battaglia sulla torre principale contro il drago che si era insediato lì.

Considerate che per completare The Witcher 3 ci metterete anche più di 70 ore: la densità di avventure, missioni, duelli con i mostri è tale da renderlo un gioco titanico, capace di tenervi compagnia per mesi se giocato un'oretta o due al giorno. Anche se ci giocherete mezz'ora, però, vi divertirete moltissimo perché ogni avventura, da quella di pochi minuti alla "quest" eroica che non sfigurerebbe nei cicli arturiani, è divisa in "tappe" che possono essere affrontate anche in partite di un quarto d'ora. The Witcher 3 assomiglia di più a una serie TV da 100 episodi, che a un film lungo 100 ore: puoi vedere un episodio a sera e divertirti moltissimo, senza rischiare di perdere il filo se nel weekend non riesci a giocare. Però ti tiene compagnia per tantissimo tempo, molto di più dei normali videogame che se durano 10/12 ore c’è da esultare. Giocando a The Witcher avrete paura quando vi avventurerete nelle torri maledette, sentirete l'adrenalina scorrere nelle vene mentre combatterete duelli contro creature gigantesche, proverete orrore di fronte alla crudeltà di alcuni personaggi. Rimarrete affascinati da certe maghe, e magari proverete un po' di tristezza, quando scoprirete che una vostra decisione può avere ripercussioni fatali sull'evoluzione della trama.


Non ci ha quindi stupito che per The Witcher 3 siano uscite ben due espansioni. Dopo Heart of Stones, che aggiungeva altre missioni alle terre già note del gioco originale, arriva la corposissima Blood and Wine, che invece sposta più a sud i confini del gioco. Viene infatti aggiunta l'intera nuova regione di Toussaint. Se il gioco originale ricorda molto le ambientazioni nordiche e dell'est Europa di inizio Rinascimento, con paludi e boschi fittissimi, la nuova espansione sembra ambientata nel sud della Francia o in Toscana, con colline e paesaggi decisamente più solari. Naturalmente, lo spirito di The Witcher non viene tradito, e anche qui albergano oscure mostruosità e location da brivido: semplicemente, è ancora più netto e stridente il contrasto tra le colline in fiore e i momenti "dark". Ovviamente, non vi sveliamo nulla della trama, che preferiamo lasciarvi gustare sorpresa dopo sorpresa.  Vi anticipiamo solo che troverete una casa per il vostro personaggio, che potrete arredare e abbellire, e che l'espansione aggiunge circa 20/30 ore di avventure, missioni e esplorazione.

L'avventura di Blood & Wine è pensata per essere affrontata dopo le vicende del gioco originale: se non avete un personaggio abbastanza forte (livello 34), l'espansione ve ne fa creare uno nuovo di zecca, abbastanza potente da andare subito a Toussaint per le nuove missioni. Naturalmente, il nostro consiglio è quello di giocarsi prima The Witcher 3, un raro capolavoro per gli appassionati di giochi di ruolo e avventura, in cui basta cavalcare lungo una strada per trovare incantevoli e seducenti imprese che non sarebbero dispiaciute ai protagonisti de Il Trono di Spade. Salvate spesso, però, perché il rischio di fare una brutta fine è pari alla mortalità dei romanzi di George R. R. Martin!

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