Si chiamano “citybuilder” e sono quei videogame dove il giocatore veste i panni del “sindaco”. Sono nati quasi venticinque anni fa con il mitico Sim City e da allora sono uscite dozzine di seguiti ufficiali sempre più completi e raffinati, ma anche cloni ambientati nel passato, su un pianeta lontano, su Marte o addirittura in un formicaio. Quale che fosse l’ambientazione, le regole sono sempre le stesse: gestire una città costruendola dalle fondamenta, decidendo dove piazzare le abitazioni, le fabbriche, le centrali elettriche (o il loro corrispondente marziano o del formicaio). Non solo, naturalmente: anche gestire le tasse – troppo basse e va tutto in rovina, troppo alte e i cittadini si ribellano – oppure combattere il crimine piazzando opportunamente le stazioni di polizia. Non solo un gioco, quasi un simulatore “serio”, al punto che in passato diversi candidati sindaci in tutto il mondo si sono sfidati per vedere chi fosse il migliore proprio giocando a Sim City.
La saga di Tropico, ormai giunta al sesto episodio, propone una variazione sul tema particolarmente sfiziosa: sindaco sì, ma anche dittatore di un atollo caraibico!
Il trailer di Tropico 6
Tante isole, ma un solo dittatore
Il primo passo è creare il proprio alter ego dittatoriale: si può scegliere di indossare la divisa militare, che con sigaro e occhiali scuri fa sempre la sua figura alla sudamericana, oppure cercare un look più moderno o alternativo. Dopodiché, vi consigliamo di affrontare il tutorial, una serie di missioni pensate per spiegarvi le meccaniche del gioco.
Tropico 6 non è un gioco banale, infatti. Potete costruire il paradiso caraibico dei vostri sogni piazzando case, fattorie e fabbriche, unendole poi alla rete stradale e a quella elettrica, ma c’è molto di più sotto l’aspetto di semplice “costruzione”. Cliccando su un cittadino potrete scoprire tutto – la sua felicità, i suoi desideri, persino la sua opinione politica. Oppure, selezionando una fabbrica di tabacco, potrete visualizzare i singoli “dipendenti”, e impartire anche degli ordini speciali alla struttura.
Per questo, il tutorial iniziale è quasi indispensabile: imparerete tutto quello che serve sapere del gioco divertendovi, e poi potrete iniziare la sfida vera.
Le missioni di Tropico 6
L’esperienza di Tropico 6 si divide in un due metà. La prima è quella delle “missioni”: in questa modalità, dovrete affrontare una serie di livelli separati uno dall’altro, che vi propongono sfide particolari. Per esempio, creare alleanze con uno dei due blocchi (potenze occidentali o URSS), arrivare a un certo livello di ricchezza (o povertà, in alcuni casi!) e via dicendo. Queste sfide hanno il merito di proporre delle situazioni particolari spesso inedite nei city builder.
Costruzione libera in libero stato
La modalità più classica è quella che vi fa costruire la città sul un atollo casuale: è un “libera tutti” e potete gestire la vostra capitale come preferite attraverso le ere del gioco – da coloniale a moderna, passando per la Guerra Fredda. Avrete carta bianca per decidere tutto del vostro piccolo paradiso tropicale. Per esempio, potrete creare delle solide rotte di scambio commerciale costruendo un porto sempre più imponente, o potrete ordinare dei raid pirateschi. Sceglierete una forma di governo socialista, scatenando le ire dei “capitalisti” che potrebbero organizzare un colpo di mano? Poi ci sono i militari da tenere buoni, e un generale che arriva a Palazzo intimandovi “Dai, Presidente, fai quello che ti chiedo altrimenti mi tocca farti fuori e mettermi in politica” è sempre un ottimo stimolo per non perdere di vista certe priorità.
D’altra parte, se la situazione sembra disperata e incombono le elezioni, potete sempre decidere di rimandarle con qualche scusa o semplicemente truccarle.
Ironia politica
Le fondamenta di Tropico 6 poggiano quindi su un’ottima varietà, un sistema politico-economico semplice ma funzionale, ma soprattutto su un’ironia sottile che pervade tutto il gioco. Chiariamoci: dovrete affrontare scelte critiche e questo accadrà anche piuttosto spesso, ma la differenza principale tra Tropico 6 e la maggior parte degli altri city builder è proprio nel tono da “sorrisi sotto i baffi”. Bisogna prenderlo sul serio, perché è un gioco mediamente complesso e che richiede un certo sforzo di materia grigia, specie nelle missioni avanzate (per inciso, piuttosto lunghette) che ai livelli di difficoltà superiori, decisamente impegnativi. D’altra parte, riesce a coniugare tutto questo con battute, citazioni e una abbondante dose di ironia che vi strapperanno più di un sorriso. Hasta la victoria!
El Presidente in italiano e pure nei negozi
Molti city builder, come per esempio Cities XL, non vengono tradotti nella nostra lingua. Tropico 6 è una piacevole eccezione, ed è tutto in italiano – anche se c’è qualche piccola sbavatura nella traduzione. Inoltre, sarà disponibile non solo negli shop digitali come Steam, ma anche nei negozi del mondo reale, con una versione inscatolata – la El Prez Edition – che contiene dei costumi bonus digitali per il vostro dittatore, un calendario che indica le prossime elezioni, la colonna sonora su CD e persino delle cartoline da spedire ai vostri amici. Il gioco è disponibile solo per PC.
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