Sam Higgs, il protagonista di Twin Mirror, è fuggito dalla sua piccola cittadina di montagna un paio di anni fa. Ha tagliato tutti i ponti, cancellato i numeri di telefono e si è rifiutato persino di rispondere alle chiamate dei suoi vecchi amici. Ora deve tornare a casa, tra le montagne del West Virginia: il suo migliore amico è rimasto ucciso in un incidente molto strano.
Un po’ "Fight Club", un po’ "Il caso Harry Quebert": la sua ex cittadina, Basswood - in italiano suonerebbe come Bosco Spigola e infatti da queste parti essenzialmente si fanno camminate tra gli alberi e si pesca – non gli vuole particolarmente bene, e l’aver voltato le spalle ad amici (e amiche) improvvisamente non ha lasciato un bel ricordo.
Sam è tornato solo per il funerale dell’amico, ma si trova presto invischiato nel mistero della tragica dipartita. Una serata al pub rivanga un passato doloroso, e incontrare in rapida successione la figlia dell'amico scomparso, la ex-fidanzata e l'ex-collega più antipatico della città non porterà a nulla di buono. Andarsene da Basswood non sarà poi tanto semplice.
Il trailer
Chi non parla da solo ogni tanto?
Sam ha un modo tutto suo di investigare per Basswood e esaminare gli eventi: parla con un suo amico immaginario che appare nei momenti meno opportuni e lo costringe a ragionare. Durante tutta l’avventura, questo “doppio” (che è il “gemello” del titolo, “Twin” in inglese significa proprio questo) non è visto come l’espressione di un disturbo mentale, ma piuttosto una rappresentazione grafica e visiva dei ragionamenti di Sam. Un espediente narrativo, che rende più semplice per il giocatore porsi le domande giuste, prima ancora di trovare le risposte.
Un po’ Sherlock Holmes, anche
Twin Mirror è essenzialmente un gioco narrativo: è divertente scoprire pian piano la storia, i personaggi, gli intricati legami tra le persone e i loro lati oscuri. A scandire questa narrazione “passiva” c’è un pizzico di esplorazione, visto che muoverete Sam e lo controllerete nei suoi spostamenti, e tanti dialoghi in cui potrete scegliere come Sam risponde o incalza gli interlocutori. I momenti più coinvolgenti sono però quelli in cui Sam affronta delle “scene” da esaminare e dove raccogliere gli indizi che gli permettono di formulare l’ipotesi giusta. Ricorda un po’ film (e videogiochi) ispirati a Sherlock Holmes, anche se – vi avvertiamo – in queste sequenze non ci sono grossi aiuti e dovrete esaminare le scene fino in fondo. In uno dei primi esempi, abbiamo controllato da cima a fondo un bar dove si era scatenata la rissa, e non riuscivamo a procedere perché ci era sfuggito un cappello nascosto in un angolo. Quando lo abbiamo trovato, Sam ci ha fatto sapere che – peraltro – non sembrava legato alla rissa su cui stavamo indagando, e si è sbloccata la risoluzione della sequenza. Preparatevi quindi a controllare molto bene ogni area, oppure a dare un’occhiata alle soluzioni online.
Le proiezioni mentali di Sam
Lo stato d’animo di Sam e i suoi ricordi vengono rappresentati nel gioco da livelli “onirici” ambientati in quello che viene definito “Palazzo mentale” del protagonista. Qua Sam deve generalmente esaminare i ricordi e ricostruire avvenimenti, ma non mancano momenti un po’ più frenetici. Nonostante non capitino dei veri e propri "game over", il gioco crea un ambiente oscuro che ricorda davvero i sogni (o meglio, gli incubi). Un altro espediente narrativo assai interessante e tutto sommato originale.
Una nuova avventura dagli autori di Life is Strange. Merita una visita?
I veterani di Life is Strange e Tell Me Why avranno riconosciuto la firma virtuale del developer Dontnod, che infatti ha realizzato anche questo Twin Mirror. Abbandonate le storie “teen”, passa a un’avventura più matura, in cui i protagonisti non sono teenager alle prese con il “diventare grandi”, ma adulti rassegnati e feriti. Basswood ricorda molto le ambientazioni dei primi due titoli: cittadina di provincia dimenticata dal mondo e molto provinciale, un po’ come Fargo dei fratelli Cohen. Mentre in Life is Strange la protagonista poteva riavvolgere il tempo, in Twin Mirror l’aspetto esoterico è quasi assente: gli autori hanno preferito esaminare la mente del protagonista e i suoi stati d’animo. Per questo motivo, la storia e la narrazione – come al solito di ottimo livello e piene di sorprese – sono un po’ più lente. Non stupitevi quindi se il gioco nelle prime due ore fatica un po’ a ingranare. Una volta abituati al passo “mentale”, scoprirete una trama altrettanto affascinante di circa 10 ore, che soddisferà i giocatori a caccia di una narrazione poderosa piuttosto che di sparatorie o giochi d’azione. A differenza di Life is Strange e Tell Me Why, infatti, il gioco contiene tutta l'avventura, non è diviso in "episodi" messi in vendita online a distanza di settimane.
Twin Mirror è disponibile per PC, PS4/5, Xbox One/Series S/X. I sottotitoli del gioco sono tradotti in italiano, mentre i dialoghi rimangono in lingua originale.