Watch Dogs: Legion ci racconta di una Londra trasformata da Brexit, pandemia e attacchi terroristici in un inferno dantesco di oppressione e dittatura. Dopo l’ennesima bomba, lo Stato decide di delegare la sicurezza della metropoli britannica a una corporazione militare che instaura un regime ferreo a base di controllo digitale e forze paramilitari spietate e senza regole. Ecco quindi che una della capitali del mondo libero diventa un’enorme prigione a cielo aperto, con mezzi blindati in ogni piazza e telecamere centralizzate che catturano ogni dettaglio della vita dei cittadini. Un mostruoso incubo a metà tra 1984 di George Orwell e Tallone di Ferro di Jack London, conditi con abbondanti dosi di Hi-Tech.
In questa Londra che speriamo di non vedere mai, l’unica resistenza arriva da un gruppo di hacker, i DedSec. Un collettivo senza volto che opera nell’ombra per tentare di arginare lo strapotere incostituzionale della corporazione Albion, incaricata dal governo di controllare ossessivamente le strade della City.
Legion è il terzo capitolo della serie Watch Dogs di Ubisoft: dopo Chicago e San Francisco, il collettivo DedSec si sposta nel Vecchio Mondo, all’ombra del Big Ben, per tentare di riportare libertà e diritti civili cancellati dalla classica megacorporazione con la “scusa” della sicurezza. A differenza dei primi due capitoli, il protagonista della “resistenza” non è un singolo hacker, alter ego unico del giocatore, ma una squadra di attivisti che potrete reclutare tra la cittadinanza e controllare a turno.
Aggirandovi per le vie della City, potrete “scansionare” i passanti: se non sono ostili al DedSec, potrete tentare di reclutarli (con delle veloci missioni ad hoc) e, se avrete successo, diventeranno dei personaggi giocabili. Così potrete affrontare le missioni proposte dal gioco una volta con Jerry, creatore di videogiochi molto abile con gli aggeggi elettronici, oppure con Mary, giornalista d’inchiesta che va sempre in giro con un drone capace di scattare foto. Per esempio, la nostra protagonista preferita è Lucy, una operaia edile che non solo può richiamare un drone da trasporto in ogni momento, ma anche sfoderare un’enorme chiave inglese quando si tratta di scambiarsi convenevoli con le truppe spietate di Albion.
Cartoline dalla Londra distopica di Watch Dogs Legion
La Londra di Watch Dogs Legion
Il gigantesco palco di Watch Dogs è la Londra di un futuro prossimo ricreata da Ubisoft con attenzione maniacale. Chi conosce il centro della City riconoscerà non solo i monumenti principali ma anche la conformazioni delle strade e tanti piccoli punti di riferimento. Watch Dogs Legion è un gioco alla Assassin’s Creed, in cui esplorerete una città enorme e affronterete una miriade di missioni tra le sue strade e edifici. Ubisoft è maestra in questo genere di giochi con un “mondo aperto”: Assassin’s Creed è la saga “storica” che ci porta nelle città dell’antichità (quest’anno tocca al mondo Vichingo, ma abbiamo visto medioevo italiano, l’antico Egitto e la Grecia di Demostene); Ghost Recon è il simulatore militare; mentre Watch Dogs si concentra su un futuro un po’nero in cui la tecnologia è utilizzata per opprimerci.
A differenza degli Assassini di Creed e dei soldati di Ghost Recon, qua bisogna utilizzare la tecnologia per battere l’oppressione. Se c’è da raccogliere un documento o liberare un amico in Watch Dogs, non conviene scalare le pareti o entrare con le armi spianate: si sale sul tetto con un drone da trasporto, ci si collega alla rete di telecamere, si sbloccano porte e attivano trappole. E poi si manda il ragnetto robotico, che diventerà il vostro migliore amico.
A spasso da remoto
Chi vi scrive soffre di una atavica aracnofobia, ma è impossibile non amare il ragno-drone di Watch Dogs. Lo controllerete da remoto, in tutta sicurezza: con le sue otto zampette meccaniche si arrampica ovunque e saltella che è un piacere, nascondendosi agli occhi ostili sotto un tavolo o sfuggendo per le scale. Può anche interfacciarsi con i computer e far fuori le guardie (le tramortisce con una scarica elettrica che le mette a nanna). Alcune delle missioni più spassose e interessanti di Watch Dogs devono essere fatte con il drone robotico, come quella in cui lo dovrete portare a spasso tra gli ingranaggi dell’orologio del Big Ben fino alla cima della torre più celebre dell’Inghilterra.
L’arma tecnologica
Al di là del drone a otto zampe e dei suoi cugini volanti, il vostro protagonista potrà fare praticamente di tutto con il suo smartphone. Può controllare le auto parcheggiate, ogni telecamera, persino stordire le guardie nemiche “entrando” nei loro auricolari. Ci sono delle abilità da sbloccare, ovviamente, e dopo due-tre ore sarete dei superman tecnologici quasi onnipotenti. C’è da dire che rispetto ad altri giochi simili, come GTA, Watch Dogs è molto più permissivo. Se salirete su un’auto a caso violandola con il cellulare e guiderete come dei pazzi per Londra, travolgendo cose e persone, verrete premiati con indifferenza e apatia da spettatori e forze dell’ordine, a meno che non creiate delle piccole stragi di vetture. Allo stesso modo, le guardie Albion e i manigoldi delle famiglie malavitose non sono mai particolarmente svegli e brillanti, e ci vuole poco per ingannarli in modo plateale. Segnaliamo anche qualche bug in giro per il gioco, che a volte vi costringe a ricaricare la partita.
Con un cellulare si fa tutto
A parte questi difetti, WatchDogs Legion è sia divertente che impressionate. Divertente perché ogni missione, anche quelle generate casualmente per reclutare gli agenti sono sempre delle sfide al vostro intelletto, più che all’abilità con il joypad. Potete sempre cavarvela sparando come in GTA, ma in Watch Dogs c’è molto di più: potrete usare il drone a otto zampe, quello volante, far rivoltare le torrette con mitragliatrici contro i legittimi proprietari; far diventare matti i nemici telecomandando le auto di fronte a loro, piazzare trappole stordenti, distrarli con impulsi elettrici. E poi è un gioco maestoso: l’intera zona centrale di Londra è riprodotta con cura maniacale, e in quasi tutti i monumenti o edifici più celebri vi aspetta almeno una missione.
Oltretutto, Watch Dogs è anche un gioco che fa riflettere: sulla tecnologia e sull’uso che i governi potrebbero farne; su quanto ne siamo dipendenti. Su tematiche come l’immigrazione e la sicurezza: per esempio, una delle missioni che affronteremo sarà in uno stadio convertito a centro detentivo per Europei senza visto, trattati come delinquenti per il solo fatto di essere nati in Italia o Francia.
Ciliegina sulla torta, l’idea della squadra di hacker al posto di un solo protagonista. Non solo rende molto bene l’idea del “collettivo”, ma crea simpatie per personaggi improponibili in altri giochi. L’operatore ecologico per esempio può mascherarsi molto facilmente, ed è dai tempi del primo Space Quest (1986) che non giocavamo con gusto nei panni di uno spazzino. La modalità più draconica del gioco fa giocare con la “morte definitiva” dei personaggi, cosa che vi fa affezionare davvero a alcuni di loro e dispiacervi di brutto se finisco male e spariscono per sempre.
Il gioco è disponibile per PC, Xbox One e PS4; non appena usciranno le nuove console Xbox Series X/S e PlayStation 5, uscirà una versione aggiornata e gratuita che sfrutterà le loro nuove potenzialità.